A Silvietto Bello, oggi leggendo il giornale mi è scappato questo - TopicsExpress



          

A Silvietto Bello, oggi leggendo il giornale mi è scappato questo racconto, naturalmente ogni riferimento a fatto realmente accaduto è frutto della fantasia, o almeno così vorremmo che lo fosse IL PRESIDENTE Pagò gettando con disprezzo la carta di credito sul bancone, non gli importava pagare, ora dopo averne accumulati in quantità straordinaria i soldi in ogni loro forma li trovava noiosi, per un mortale era quasi impossibile solo pronunciare un numero simile fatto da cifre che sono più grandi dei miliardi, quasi il pil di qualche paese povero da qualche parte nel mondo. “Devo assumere qualcuno che si occupi di pagare per me anche il caffè” Fece per prendere il cellulare ma poi si ricordo che stava pagando qualcuno che le telefonate le facesse per lui, così chiese o meglio ordinò e il suo nuovo capriccio fu soddisfatto. Da adesso in poi mai più nessun problema con il fatto di doversi dimenticare il portafoglio. Arroganza, non l’avrebbe chiamata così, era orgoglio, orgoglio di essersi fatto da solo, certo a che prezzo lo sapeva solo lui. Coltivare le giuste amicizie, coltivare i giusti interessi, e qualche idea sulla razza, ma solo all’occorrenza. Centosei processi, centosei medaglie d’innocenza da mostrare in pubblico, non c’è mai stato un tempo in cui per essere innocenti dovevi solo esserlo fino in fondo, e oggi più che mai non importa essere innocente per davvero, basta saperlo dimostrare, e lui lo aveva dimostrato centosei volte. E‘ sempre e solo una questioni di termini l’innocenza, se la chiami corruzione di innocente a ben poco, se la chiami facilitazione della burocrazia ha tutto un altro sapore. In realtà qualcuno questiona, sottovoce chiaramente, sul numero dei processi, ventisei si vocifera in corridoio, stando attenti a non farsi sentire. In realtà il Presidente è un bravo pescatore, la dimensione del pesce aumenta passando di bocca in bocca e ti trovi ad aver pescato una triglia di tre metri. Lascia fare alle voci che sanno ingrandire, concepire, sottrarre ed addizionare, l’importante e che la somma sotto la voce “condanne” rimanga zero. Ventisei, centosei o centonove, qualcuno, qualche giornalista estremista ha il coraggio di dire solo sedici. Dodici i processi conclusi. “Dichiarato colpevole e prescitto in appello” tecnicamente ancora non vale nulla ancora, non vuol dire colpevole. Gli anni pesano, anche se le belle donne di cui si circonda gli fanno sentire ancora l’ardore almeno nei pensieri, Usci pagando la suite dove aveva appena consumato un’altra delle sue voglie, voglia di carne fresca o almeno la aveva consumata soltanto in parte, pagò e questa volta gli pesò pagare perchè sentiva tutto il peso del suo denaro. “Troverò qualcuno che paghi per me”, tornò a pensare.
Posted on: Tue, 06 Aug 2013 13:35:59 +0000

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