AL SIG. CAPO DELLA POLIZIA Direttore Generale della Pubblica - TopicsExpress



          

AL SIG. CAPO DELLA POLIZIA Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Pref. Alessandro Pansa R O M A E, p.c. AL MINISTERO DELL’INTERNO Ufficio per l’Amministrazione Generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza Ufficio Per Le Relazioni Sindacali R O M A OGGETTO: Equipollenza titoli conseguiti. Attuazione dell’art. 60 bis della Legge 1° Aprile 1981, n. 121, introdotto dall’art. 2 quinquies del D.L. 20 Giugno 2012 n. 79, come convertito dalla Legge 7 Agosto 2012 n. 131. Preg.mo Prefetto sono trascorsi tanti anni da quando con decreto 16.4.2009, pubblicato sulla G.U.R.I. 29.7.2009 – Serie Generale n. 174, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con i Ministri della Difesa, dell’Economia e Finanze nonché del Lavoro, Salute e della Previdenza Sociale hanno previsto, per gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dell’Esercito Italiano, l’attribuzione di diplomi di qualifica dei corsi di studio di istruzione professionale, in funzione della frequenza del corso di formazione professionale e di specializzazione presso scuole ed istituti di formazione, senza che analoga previsione fosse estesa al personale della Polizia di Stato che inequivocabilmente subisce un danno per perdita di chance, poiché il mancato riconoscimento del beneficio in questione comporta l’impossibilità per i poliziotti italiani di accedere ai concorsi interni per i quali è previsto un titolo di studio specifico (es. concorsi interni per vice ispettore e vice perito tecnico della Polizia di Stato), ovvero non può vantare il possesso di tale titolo ai fini della sua valutazione per l’immissione nella graduatoria concorsuale (es. concorsi interni per vice sovrintendente e vice revisore tecnico). Sin dal 2009, questa Segreteria nazionale ha segnalato la problematica in questione, ed ha esultato nel momento in cui l’art. 2 quinquies del D.L. 20.6.2012 n. 79, è stato convertito in Legge 7.8.2012 n. 131, con conseguente previsione dell’art. 60 bis “Equipollenza titoli conseguiti” ed estensione del beneficio di cui in premessa al personale della Polizia di Stato. Successivamente, con nota del 18.4.2013, l’Ufficio per le Relazioni Sindacali ha comunicato che, alla luce del sopracitato art. 60 bis, si stava provvedendo all’istituzione di un Gruppo di Lavoro interministeriale ai fini dell’individuazione dei titoli che potevano essere oggetto di equipollenza, pertanto, questa Segreteria nazionale, avendo puntualmente seguito la vicenda, ha chiesto di poter partecipare al testé indicato Gruppo, senza tuttavia aver alcun riscontro dai competenti Uffici. Recentemente, sulla base dell’ennesimo sollecito ed alla luce dell’interrogazione parlamentare n. 4-02140 depositata dall’On.le Polverini, il summenzionato Ufficio ha comunicato che la competente Direzione Centrale per gli Istituti di Istruzione ha interessato per i profili di competenza la Direzione Centrale per le Risorse Umane, senza tuttavia comunicare lo stato di avanzamento dei lavori. Ciò che purtroppo dobbiamo constatare è che le risposte che vengono fornite in relazione all’attuazione dell’art. 60 bis sono sempre evasive e caratterizzate da ulteriori rinvii e sembra che non ci si voglia rendere conto del danno, reale e concreto, che si sta cagionando ai poliziotti italiani, molti dei quali, per esempio, non potranno partecipare al concorso interno per vice ispettore della Polizia di Stato o non potranno utilizzare il diploma in questione nell’ambito della valutazione dei titoli ai fini della redazione della graduatoria concorsuale. La situazione diventa ancor più grave con riferimento al personale del ruolo tecnico-scientifico e professionale per il quale, per esempio, è previsto il possesso di un titolo di studio specifico ai fini dell’accesso a talune qualifiche funzionali come quella per vice perito tecnico. È evidente che la puntuale manovra di disapplicazione della normativa in questione, comporterà l’ennesimo danno nei confronti dei tecnici della Polizia di Stato i quali si vedranno, ancora una volta, negata la possibilità di accedere alle qualifiche superiori. Tanto premesso, si ritiene necessario un intervento risolutivo da parte della S.V.I. acchè si possa giungere all’uniformità di trattamento dei poliziotti rispetto agli altri appartenenti alle Forze dell’Ordine, ma anche e soprattutto al fine di consentire agli stessi la possibilità di accedere alle qualifiche funzionali superiori nell’ottica del riconoscimento del diritto alla progressione in carriera. Cordialmente. IL SEGRETARIO GENERALE Valter Mazzetti
Posted on: Thu, 24 Oct 2013 15:34:07 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015