Abbiamo delegato per tanti anni, troppi, il governo di questo paese a Berlusconi e alla sua gente. Culpa in eligendo o distrazione mentre eravamo troppo presi a leggere la gazzetta dello sport, a fare sacrifici per rinnovare labbonamento allo stadio o per comprare lultimo i-phone al figliolo che va alle elementari. Ora deleghiamo la protesta e la rivoluzione a qualche gruppettino che replica il modello governativo delle larghe intese mettendo daccordo Casa Pound e Centri Sociali. Lideologia è infatti neutra rispetto alle grandi opere con cui si realizza la rivoluzione: vetrine infrante, cassonetti arsi, colpi di spranghe assestati alla volemose bene. La città si ferma pigra e sonnolenta mentre la protesta viene recintata nelle vie del centro diventate allimprovviso un ecologico camping, spazio pulito e finalmente libero dal consueto traffico. Mai una così estesa isola pedonale è stata realizzata così velocemente e con tanta tolleranza della popolazione. La Roma vince, la Lazio perde, Albano e Romina tornano a cantare insieme, la Huziger forse allatterà in diretta, qualcuno viene interdetto dai pubblici uffici, altri, innominati e dimenticati, sammazzano per disperazione o ammazzano un amore perduto. Tutto scorre e nulla cambia. Siamo così noi italiani, un po sregolati ma geniali, un po mandolini e mammoni e tanto tanto simpatici. Fortunatamente, domani è un altro giorno, una nuova speranza si alzerà allorizzonte: supereremo indenni in auto la prossima rotatoria senza assistere alla levata del dito medio dal finestrino di quel nostro caro connazionale che se nè fregato di darci la precedenza? W lItalia
Posted on: Sun, 20 Oct 2013 20:19:09 +0000
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