Adriano perso il padre suo eroe si è spento lentamente, come una candela, senza avere la forza di risalire la china della depressione!! Una roccia logorata e distrutta da una bestia invisibile!! Zanetti: Adriano era il nuovo Ronnie, una roccia. Ma quando il padre morì... Costanza, voglia di crescere, di imparare, allenarsi ogni sacrosanto giorno sapendo che non si è arrivati mai anche quando si è campioni e si è vinto tutto. Javier Zanetti è un esempio per chi vuole fare il calciatore, un esempio di dedizione, di amore per il proprio lavoro. E nel suo libro, scritto a quattro mani con lex direttore del TG1, Gianni Riotta, il capitano nerazzurro ha parlato proprio di questo raccontando di Adriano. Appena arrivato allInter ha segnato un gol di potenza impressionante, era contro il Real Madrid, ho pensato fosse il nuovo Ronaldo. Aveva fisico, talento, velocità. Veniva dalle favelas. Gli stavo vicino, ho visto i pericoli che genera la ricchezza quando piove su chi non ha mai avuto soldi. E peggio della droga. Adriano aveva il padre che lo salvaguardava, era un eroe. Ricordo che al Trofeo Tim, destate, gli telefonano per dirgli che suo padre era morto. Singhiozza, non si riprende. Io, la squadra e il presidente Moratti gli stiamo vicino come ad un fratellino. Dedica i gol al padre, alza gli occhi e prega il cielo, lo persuadiamo a far venire a Milano sua madre e la sua fidanzata. In allenamento resta una roccia e in tre non riusciamo a spostarlo, è troppo forte. E un ragazzo buonissimo. Con Cordoba passiamo la sera ad incoraggiarlo. E Ivan gli diceva sempre che era un misto tra Ronnie e Ibra e che sarebbe potuto diventare più bravo di loro. Abbiamo fallito, non siamo riusciti a strapparlo dalla depressione. Adriano piange, ci dà ragione per un po, fa avanti e indietro in Brasile, litiga con la ragazza e ricade nella saudade. Il talento non basta senza forza mentale....
Posted on: Fri, 18 Oct 2013 18:35:21 +0000
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