Fai queste cose, dannazione, perché nulla fa più schifo di una - TopicsExpress



          

Fai queste cose, dannazione, perché nulla fa più schifo di una ragazza che legge. Falle, ti dico, perché una vita al purgatorio è migliore che una vita all’inferno. Falle perché una ragazza che legge possiede un vocabolario capace di descrivere quellamorfo scontento di una vita non riempita – un vocabolario che analizza l’innata bellezza del mondo e la rende un’accessibile necessità, anziché una meraviglia aliena. Una ragazza che legge rivendica un vocabolario che distingua tra le speciose e inanimate retoriche di qualcuno che non la ami, e la disperazione disarticolata di qualcuno che l’ama troppo. Un vocabolario, diavolo, che rende le mie sofisticherie vacue un trucco a buon mercato. Fallo perché una ragazza che legge capisce la sintassi. La letteratura le ha insegnato che i momenti di tenerezza arrivano a sporadici ma conoscibili intervalli. Una ragazza che legge sa che la vita non è un piano regolare: sa, e giustamente chiede, che il riflusso arrivi col flusso di delusione. Una ragazza che ha letto sui suoi sensi sintattici le pause irregolari – l’esitazione del respiro – endemiche in una menzogna. Una ragazza che legge percepisce la differenza tra un momento parentetico di rabbia e i comportamenti radicati di qualcuno il cui cinismo amaro salirà e salirà oltre ogni limite di ragione o scopo e continuerà dopo che lei abbia riempito la propria valigia e proferito un riluttante addio e abbia deciso che ero puntini di sospensione e non un punto, e salirà e salirà. Una sintassi che conosce il ritmo e la cadenza di una vita ben vissuta. Esci con una ragazza che non legge, perché la ragazza che legge conosce l’importanza di un plot. Può rintracciare le demarcazioni di un prologo, le creste taglienti di un climax. Le percepisce sulla pelle. La ragazza che legge sarà paziente con un intermezzo e accelererà l’epilogo. Ma più di tutto quanto, la ragazza che legge conosce l’ineluttabile significato di una fine. Ci va d’accordo. Ha dato l’addio a mille eroi con solo una punta di tristezza. Non uscire con una ragazza che legge perché le ragazze che leggono sanno raccontare. Tu con Joyce, tu con Nabokov, tu con la Woolf. Tu là in quella libreria, sulla piattaforma della metro, nell’angolo di un caffè, nella finestra della tua stanza. Tu che hai reso la mia vita così, porca puttana, difficile. La ragazza che legge ha intessuto il racconto della sua vita ed è pieno di significato. Insiste che le sue storie sono ricche, i personaggi secondari pregni di colore, il carattere – che sia dello scritto o della vita – ben grassettato. Tu, ragazza che leggi, mi fai voler diventare tutto ciò che non sono. Ma sono debole e ti deluderò perché hai giustamente sognato qualcuno che fosse migliore di quanto io non sia. Non accetterai la vita di cui parlo all’inizio di questo pezzo. Non accetterai mai nulla di meno della passione e della perfezione, e di una vita che possa diventare essa stessa racconto da tramandare. Quindi fuori dalle palle, donna che leggi. Prendi il prossimo treno in direzione sud e porta con te il tuo Hemingway. Ti odio. Oddio, ti odio davvero, davvero
Posted on: Mon, 18 Nov 2013 13:48:53 +0000

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