GUSTAVE LE GRAY (1820-1882) Gustave Le Gray nasce a Villiers le - TopicsExpress



          

GUSTAVE LE GRAY (1820-1882) Gustave Le Gray nasce a Villiers le Bel, a nord di Parigi, nel 1820. Portato per la pittura, frequenta gli studi di François Edouard Picot e di Paul Delaroche, luoghi in cui negli anni 1840-42 incontra Henri Le Secq, Charles Nègre, Jean Lèon Gérôme, e altri. Nel 1844 intraprende un viaggio di studi in Svizzera e in Italia; mentre si trova a Roma scopre la fotografia e viene attratto dal fascino di questo nuovo metodo di produzione delle immagini. Rientrato in Francia nel 1847, pur continuando a praticare la pittura, inizia a fotografare prima con il dagherrotipo e poi con il calotipo, la tecnica di Fox Talbot, che in quegli anni si sta diffondendo anche in Francia soprattutto per opera di Louis Désiré Blanquart Evrard. Nel 1850 inizia anche a sperimentare nuove tecniche, come la ceratura della carta prima della sensibilizzazione e, pare, la sensibilizzazione del vetro con il collodio umido indipendentemente da Frederick Scott Archer, colui al quale è riconosciuta la paternità della scoperta avendola resa ufficialmente nota nel 1851. Queste sue ricerche verranno pubblicate negli anni successivi e per questo sarà ritenuto un maestro e un leader dalle generazioni di giovani fotografi calotipisti francesi che stanno emergendo; fra gli allievi che frequentano il suo studio vi sono Maxime Du Camp, Léon de Laborde, i fratelli Aguado, Adrien Tournachon e John Beasley Greene. Il suo trattato sulla fotografia verrà pubblicato in quattro successive edizioni dal 1850 al 1854. Nel 1851 è uno dei cinque fotografi scelti per la Mission Héliographique, iniziativa finalizzata alla documentazione degli edifici francesi da tutelare e da restaurare, e nel corso di un viaggio durato tre mesi attraverso Touraine ed Aquitania riprende circa seicento immagini su carta cerata. Già in questo periodo Le Gray si distingue in particolare per la cura con quale esegue le copie positive su carta riuscendo ad ottenere toni e sfumature di grande qualità. E’ anche uno dei co-fondatori della Société Héliographique nel 1851 e della Société Française de Photographie nel 1854. Oltre al ritratto si dedica alle riprese di paesaggio/architettura e a partire dal 1855 dirige un grande studio fotografico sul Boulevard des Capucines sostenuto finanziariamente dalla famiglia de Briges. Dal 1855/56 inizia a riprendere paesaggi marini, soprattutto sulle spiagge della Normandia, della Bretagna e del Mediterraneo; si tratta di immagini ora molto conosciute, ma anche molto discusse per la tecnica e soprattutto per l’approccio artistico con cui sono state ottenute. Si tratta infatti di esempi di stampa combinata, cioè di una tecnica che consiste nello stampare su uno stesso foglio di carta negativi dello stesso soggetto ripresi in tempi diversi, al fine di evidenziarne i particolari o gli elementi salienti e comporre quindi immagini di grande fascino. Uno dei soggetti più adatti a tale tipo di operazione è senza dubbio il paesaggio marino, che Le Gray riprende in due momenti diversi della giornata, nelle ore diurne per avere una buona immagine della costa e della superficie del mare, al tramonto per avere una buona resa delle nuvole e del cielo. La tecnica calotipica è particolarmente adatta a un tale tipo di elaborazione, in quanto la superficie non perfettamente liscia del supporto cartaceo rende non molto nitidi i dettagli e quindi sopperisce ad eventuali sovrapposizioni non perfette in fase di stampa. Queste sue immagini hanno subito grande successo (una mostra a Londra nel 1856) e alle sue fotografie si ispireranno anche alcuni pittori, tra cui Gustave Courbet, soprattutto per lo studio delle atmosfere e delle luci determinate dalla presenza di grandi formazioni nuvolose. Le Gray è per questo considerato uno degli antesignani di quel movimento fotografico comunemente noto come “pittorialismoâ€, nato sul finire del XIX secolo per dare dignità artistica al mezzo fotografico, all’epoca ritenuto, a volte con disprezzo, un semplice procedimento meccanico di produzione di immagini. Si può dire, semplificando al massimo, che si tratta di aggiungere elementi di manualità o di elaborazione alla produzione dell’immagine fotografica in modo da renderla il più possibile simile ad un disegno e quindi legarla maggiormente alle capacità di “intervento†del fotografo piuttosto che sfruttare senza trucchi le capacità espressive dell’obiettivo della fotocamera. Il pittorialismo sarà a lungo in auge, fino alla reazione a questo tipo di impostazione che si verificherà a partire dai primi decenni del Novecento. A proposito di stampa combinata, va segnalato il caso più eclatante di un tale approccio alla fotografia, quello costituito da “Two ways of liveâ€, un’immagine prodotta da Oscar Gustave Rejlander nel 1857 mediante l’utilizzazione di trenta distinti negativi. Tornando a Le Gray e alla sua attività di fotografo va segnalato che, sempre nel 1856, esegue il ritratto dell’imperatrice Eugenia e realizza un reportage su un nuovo accampamento militare al Châlons sur Marne; a queste attività fanno seguito, negli anni successivi, una serie di notevoli immagini di Parigi e numerosi ritratti in studio, fra cui quello di Alexandre Dumas. Nel 1860, difficoltà finanziarie e personali lo spingono a lasciare Parigi e la Francia e ad iniziare assieme allo stesso Dumas una crociera nel Mediterraneo, durante la quale esegue numerose riprese fotografiche calotipiche e che tra l’altro lo porta a trovarsi a Palermo nel momento in cui la città viene presa da Garibaldi nel corso della Spedizione dei Mille. Le sue foto della città devastata dalle bombe e dalla rivolta diventano note in Europa in tempi brevi (per l’epoca). A seguito di dissapori con Dumas a causa di una donna, Le Gray si dirige poi da solo verso il Libano, dove fotografa Beirut e le rovine di Baalbek, quindi prosegue verso Alessandria d’Egitto dove per qualche tempo fotografa per conto di ricchi viaggiatori, fra cui il conte di Chambord e il Principe di Galles, il futuro re d’Inghilterra Edoardo VII. Di questo periodo è anche una corrispondenza epistolare con il grande fotografo parigino Nadar. Nel 1864 si stabilisce al Cairo dove diventa maestro di disegno dei figli del vicerè Khedive Ismail Pasha e apre un negozio di fotografia. Nel 1867 invia alcune sue immagini all’Esposizione Universale di Parigi, senza però riuscire a farsi notare. Su incarico del vicerè partecipa come fotografo a missioni militari e ad un viaggio lungo il Nilo realizzando servizi di grande effetto, ma ormai è soltanto un umile professore di disegno. La data della sua morte non è certa, il 30 luglio 1882 secondo alcune fonti, il 30 luglio 1884 secondo altre. Le Gray è stato rapidamente dimenticato in patria e l’importanza del suo lavoro, anche in relazione ai tentativi di far progredire le tecniche fotografiche, ha ricominciato ad essere apprezzata soltanto oltre cent’anni dopo, negli anni Ottanta del XX secolo.
Posted on: Thu, 26 Sep 2013 10:23:20 +0000

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