Gli odori delle cellule della pelle possono essere usati per - TopicsExpress



          

Gli odori delle cellule della pelle possono essere usati per identificare il melanoma, il tumore maligno piu’ letale che origina dal melanocita, la cellula della cute che e’ preposta alla sintesi della melanina. A scoprire l’importanza dell’odore come ‘firma’ univoca associata alle cellule del melanoma e’ lo studio della Monell Center di Philadelphia (Usa) pubblicato sulla rivista ‘Journal of Chromatography B’. I ricercatori hanno anche dimostrato come un sensore ‘hi tech’, una sorta di naso elettronico, basato sulle avanzate tecniche nanotecnologiche, puo’ in maniera attendibilmente differenziare le cellule ‘killer’ tumorali da quelle epiteliali sane. Infatti, i dati raccolti dalla ricerca suggeriscono che l’analisi dell’odore puo’ essere una tecnica utile e non invasiva per rilevare e diagnosticare in maniera precoce un melanoma. Questo tipo di tumore e’ responsabile di circa il 75% delle morti per cancro della pelle e la sopravvivenza dei pazienti e’ direttamente legata alla possibilita’ di avere una diagnosi precoce. Oggi i metodi di rilevamento piu’ usati si affidano all’ispezione visiva della pelle, una tecnica collegata all’abilita’ e all’esperienza del dermatologo. Per il loro lavoro gli scienziati sono partiti dal gran numero di di composti organici volatili (Cov) prodotti dalla pelle, che rappresentano la ragione principale dell’odore del corpo. Questi derivano dalle secrezioni di ghiandole esocrine, sebacee e apocrine e dalla loro interazione con i batteri presenti sulla cute. Al variare della distribuzione di queste ghiandole varia anche l’odore di differenti regioni del corpo. “C’e’ una potenziale ricchezza di informazioni nei Cov in attesa di essere estratte ed esaminate. E – sottolineano gli scienziati – a questi composti sono associate varie malattie, tra cui i tumori, le patologie genetiche e le infezioni virali o batteriche”. Grazie a un campionamento sofisticato dei composti e a tecniche di analisi ‘hi tech’, lo studio ha identificato i composti organici volatili degli cellule di melanoma in tre fasi della malattia. “Il nostro studio dimostra l’utilita’ di esaminare i Cov per una diagnosi rapida e non invasiva del paziente – concludono i ricercatori – e la metodologia messa a punto dovrebbe inoltre consentire, in futuro, di differenziare anche le fasi del processo di evoluzione della patologia”. Il fronte delle ricerche si sta concentrando sull’analisi di composti organici volatili provenienti da siti tumorali di pazienti con diagnosi di melanoma primario.
Posted on: Sun, 16 Jun 2013 14:38:44 +0000

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