Il clan dei marsigliesi Marsiglia è la porta d’ingresso e - TopicsExpress



          

Il clan dei marsigliesi Marsiglia è la porta d’ingresso e d’uscita per traffici e commerci con le colonie in Africa e in Asia ha visto proliferare movimenti sovversivi (non per nulla l’inno della Rivoluzione si chiama “La Marsigliese”) ed è stata teatro delle gesta di una malavita organizzata legata alla prostituzione, al contrabbando di sigarette, di armi, di droga, di donne e di preziosi, quanto mai varia e colorita. La maggior parte dei malavitosi di Marsiglia non era di origine francese, ma corsa. Venivano da un’isola che sin dal Medioevo non si considerava territorio francese o genovese né, in seguito, italiano. C’era un’innegabile similitudine con i siciliani con i quali mostravano diversi punti in comune ma anche parecchie differenze. La struttura organizzativa stessa dell’Unione Corsa era basata sui clan familiari che, a loro volta formavano il “milieu”. All’interno di questi l’equivalente del “don” siciliano era chiamato “un vrai monsieur”, un vero signore e la carica di “consigliori” era ricoperta dal “pacieri” che era anche un capo clan. Nella realtà, c’erano divisioni, screzi e faide tra i componenti del “milieu”. Appollaiato sul lato destro del Vecchio Porto, il Panier è il quartiere che meglio rappresenta la città perché ne racchiude splendori e miserie, conserva ogni traccia della sua storia antica e recente, probabilmente ne prefigura il futuro. All’inizio del Novecento, con l’ingresso degli immigrati italiani e corsi vi nacque la prima mafia marsigliese.
Posted on: Mon, 09 Sep 2013 17:52:59 +0000

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