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>>> OGGI PARLIAMO DI... PERIODI NERI Come distinguere la depressione dalla malinconia Lo stato depressivo ha sintomi precisi: ecco quali Perché scatta la depressione? Le forme lievi sono quasi sempre scatenate da forte stress. In questi casi lorganismo produce in abbondanza una serie di ormoni, come il cortisolo e ladrenalina, che a loro volta interagiscono con alcuni tipi di molecole, chiamate Bdnf, fondamentali per il funzionamento corretto dei neuroni. Queste alterazioni possono portare a mutamenti molto forti dellumore. Gli episodi momentanei, che possono capitare a chiunque, sono in genere legati a una causa ben definita: per esempio un lutto, una separazione, leccesso di lavoro, il licenziamento, una delusione damore, il parto con il suo sconvolgimento ormonale, il crack delle proprie finanze. Se lo stress viene superato, o comunque elaborato, la situazione torna alla normalità e lepisodio depressivo tende a scomparire. Può aiutare un nuovo amore, un successo professionale, larrivo di un figlio. Quando non accade, diventa necessario lintervento di uno psicoterapeuta e a volte si deve ricorrere ai farmaci. Diverso il discorso per la depressione maggiore, per cui svolge un ruolo significativo la familiarità. Sono questi i campanelli dallarme Spesso la parola depressione viene usata a sproposito, per indicare momenti di malinconia o di umore nero, che invece sono del tutto normali e passeggeri. Il Dsm IV, la quarta versione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, realizzato dallAmerican Psychiatric Association (la Bibbia di chi si occupa di questi problemi, pubblicato in Italia da Masson), prevede alcuni criteri precisi per la diagnosi. Sulla falsariga del trattato, si può dire che in una persona in fase depressiva: • lumore è nero per la maggior parte del giorno, • è calato linteresse per quello che prima era considerato piacevole e per le attività principali (lavoro, accudimento di sé), • sono presenti uno o più dei seguenti sintomi: perdita di peso, disturbi del sonno (dormire troppo o troppo poco); aumento o riduzione dellattività motoria; mancanza di energia; scarsa concentrazione; aumento dellindecisione; senso di inadeguatezza pensieri di morte, rovina, colpa. Lalbero cerebrale rifiorisce Fino a non molto tempo fa, era difficile trovare un medico che definisse il problema per quello che è: una malattia. Prima si parlava, tuttal più, di esaurimento nervoso. Adesso non passa giorno senza che i ricercatori scoprano qualche nuovo dettaglio su questo disturbo. E, da qualche anno, si è arrivati addirittura a fotografarlo, tramite la risonanza magnetica e altre apparecchiature sofisticate. I risultati hanno creato qualche sorpresa. «Immaginate un albero, con pochissimi rami e con le fronde meno rigogliose di come dovrebbero essere», dice Mencacci. «Ecco, così sono apparse alcune zone cerebrali nelle persone depresse: una sorta di pianta secca, senza il nutrimento necessario. In particolare si è visto che lippocampo (una zona nella parte profonda del cervello associata alla motivazione, alle emozioni, alla memoria e al controllo delle risposte dellorganismo allo stress), può arrivare a rimpicciolirsi del 20% per poi tornare, dopo le cure, alle sue dimensioni normali. Quello che varia è il numero delle sinapsi, cioè dei punti di contatto fra un neurone e laltro. Insomma, le fronde dellalbero». Tutto questo accade, in forma diversa, sia per le depressioni maggiori (quelle che hanno un andamento continuativo), sia per singoli episodi. Le strategie di cura per riportare la primavera nella mente? «Spesso si sente dire che le forme depressive lievi passano con la sola psicoterapia, quelle medie con labbinamento di psicoterapia e farmaci, quelle gravi quasi soltanto con i farmaci», spiega Giorgio Racagni, direttore del centro di neurofarmacologia dellUniversità degli studi di Milano. «È una visione un po schematica, ma per certi aspetti rispecchia la realtà». In ogni caso, le percentuali di successo sono alte, intorno al 70% dei casi. E le forme refrattarie, quelle che non rispondono a nessuna cura, non superano il 15%. In mezzo la zona grigia delle cure che funzionano a metà. Oltre, i rimedi drastici nei casi gravi (come la terapia magnetica transcranica). Il comico Jim Carrey ha scritto un libro sulla sua depressione, dichiarando che per uscirne ha fatto miracoli una dieta a base di proteine e di verdure. «In effetti, per le forme di entità lieve, è possibile agire anche sullo stile di vita, un po come avviene per altre malattie», conferma Mencacci. Lapproccio allargato alle cure si muove lungo diverse direzioni. Fonte: Paolo Rossi Castelli - OK La salute prima di tutto
Posted on: Sat, 23 Nov 2013 14:08:07 +0000

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