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PEPPINO CALDAROLA SUL PD: IL PESCE PUZZA DALLA CODA Questi congressi di circolo e federali del Pd stanno finendo come le primarie di Napoli che rivelarono un tale casino nei votanti da rendere necessario il loro annullamento che poi portò all’elezione a sindaco di De Magistris, regalo che la città si fece e di cui oggi sicuramente si pente. Tanti hanno scritto della balordaggine di due congressi paralleli, uno di proprietà degli iscritti e l’altro affidato alle primarie. Piccole astuzie per balcanizzare un partito di fronte al quale la ex Jugoslavia appare come un capolavoro di unità perenne. Si sapeva, i dirigenti, candidati compresi , dovevano sapere che il gioco del potere nel partito è quasi tutto in periferia. Solo i trombettieri di Bersani, Di Traglia e Geloni, possono pensare che la partita si stesse giocando al Nazareno o in altre stanze romane. La partita si gioca là dove ci sono i partiti personali, spesso uniti nella stessa corrente, che vincolando con fil di ferro eletti di ogni tipo, anche giovani, si tengono a galla per impedire che entrino altre risorse umane e per garantire un futuro economico a senza mestieri di ogni latitudine. Tenere il tesseramento aperto fino all’ultimo è stata una decisione che ha spinto il ladro a rubare perchè la merce gli è stata stata data in mano incuranti della sua predisposizione ad appropriarsene. La rivoluzione vera nel Pd sta nella distruzione di questo partito-apparato che non somiglia alla struttura funzionariale semi-monacale di una volta ma sempre di più a quel ceto di mediatori che la storica Gribaudo analizzò parlando della pessima Dc meridionale. E’ per questo che il Pd ha bisogno di una forte e prepotente leadership nazionale che spazzi via i mercanti, tutti. Le discussioni sulla natura della sinistra sono ormai tempo perso, anche se ancora un po’ mi attraggono. Che cosa volete discutere di sinistra con gente che si occupa solo di tessere, rielezioni, cariche e altro ancora? Badate, è sempre successo che le strutture partitiche si irrigidissero, è sempre accaduto che a un certo punto prevalesse la burocrazia. Non è mai accaduto che un partito fosse ostaggio dei suoi peggiori nemici, cioè gran parte del suo gruppo dirigente. Epifani, con la prontezza di una tartaruga, ha sospeso il tesseramento. Già si dice che le prossime primarie saranno ultra-invase da elettori di varia provenienza, molti, lo ho scritto per primo, temono una crisi di rigetto che porti nei gazebo meno gente delle volte scorse. E tutto questo casino succede perché leader antichi, leader falliti e non leader non accettano di dare una possibilità a un giovin signore non simpaticissimo, ma che è l’unica carta ancora spendibile per dire che il Pd non è quella cosa immonda che si è vista in tanti, per fortuna non tutti, i congressi di questi giorni. Vedere tanti leader che si ispirano alle idee di una volta dimenticare il mantra della prossima rovina comune fa venire rabbia. E ho detto tutto. Peppino Caldarola
Posted on: Thu, 07 Nov 2013 08:40:11 +0000

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