Patty Pravo, la ragazza del Piper Patty Pravo, nome darte, - TopicsExpress



          

Patty Pravo, la ragazza del Piper Patty Pravo, nome darte, come tutti sanno, della ragazza veneziana di buona famiglia Nicoletta Strambelli, era da adolescente una brava studentessa del conservatorio di Venezia, corso di pianoforte, e al conservatorio (testimonianza di miei amici che allepoca vivevano proprio a Venezia e andavano a scuola al Conservatorio) peraltro era già piuttosto popolare per la sua bellezza e per il carattere deciso. Arrivata a Roma sedicenne, nel momento nascente del beat, a metà degli anni 60, non tardò molto a emergere tra i frequentatori del locale alla moda dellepoca, il Piper Club di via Tagliamento a Roma, aperto dallavvocato Alberico Crocetta e dallimpresario Giancarlo Bornigia nel febbraio del 1965, sia per la sua bellezza sia per linnato carisma. Al Piper la futura Patty Pravo si era fatta notare per la sua abilità di danzare e trascinare la pista, ed ebbe loccasione per fare il salto che la sua fortissima voglia di emergere pretendeva. Su questa scatto iniziale nella carriera di Patty Pravo, e sui suoi tentativi precedenti con lo pseudonimo di Guy Magenta esistono più versioni parzialmente in contrasto, quasi si perdesse nella leggenda. Ma è una situazione comune in questa storia minima degli anni 60, tramandata soprattutto per tradizione orale, scritta soltanto in modo parziale sulle cronache dei giornali e delle riviste dellepoca, e spesso anche con molte inesattezze e deformazioni. Secondo Eddie Ponti, uno dei primi presentatori del Piper Club e personaggio di spicco del panorama musicale e poi radiofonico, in una testimonianza per la rivista Nuovo Sound (1975), Crocetta aveva notato la ragazza e le aveva proposto di partecipare ad un gruppo beat tutto al femminile, con Penny Brown (altra storica assidua frequentatrice del locale romano) e altre due ragazze romane. Da nessuna parte è riportato il nome di questo gruppo, che probabilmente si formava solo sul mitico palco del Piper. In questo gruppo Patty suonava la chitarra e cantava con la sua particolare voce profonda, e divenne celebre nel giro delle notte romane, conquistando il primo contratto discografico, con laiuto e la collaborazione di Arbore e Boncompagni (che scelse per lei la sua prima canzone e scrisse le parole della cover). Secondo una testimonianza di Renzo Arbore per la Storia della Musica e dello spettacolo, alla scoperta ha contribuito anche Luigi Tenco che invitò Nicoletta-Guy-Patty al suo tavolo (era assieme ad Arbore e Crocetta) dopo unapprezzata performance, la ragazza chiese se Tenco ricordava un concerto che li aveva visti assieme a Venezia (lei cantava come Guy Magenta), da lì il contatto con Crocetta e anche la proposta di adottare un nuovo nome, prima Patty Bravo (o Patti Bravo) e poi Patty Pravo. Altri citano anche lo scambio di battute tra Crocetta e la giovane ragazza veneziana Sai cantare come balli? chiedeva lavvocato e la spavalda risposta fu Ma certo!. Renzo Arbore aggiungeva anche di aver avuto un ruolo importante nel lancio del disco (e del personaggio) per mezzo di una sua rubrica sul Radiocorriere TV nel quale la descrisse con la battuta I ragazzi io li fumo come sigarette contribuendo a creare il personaggio Patty. (Vedi a lato linizio dellarticolo: cliccare per la foto ingrandita). Anche sul significato del nome Pravo girano versioni diverse, è probabile che alludesse al movimento pre-68 olandese dei provos, ma secondo altri echeggiava litaliano antico (Guai a voi anime prave!, dice Caronte nella Divina Commedia; pravo quindi come perverso,dannato, addirittura... propendiamo per i provos olandesi). In ogni caso La nuova cantante era per tutti soprattutto la ragazza del Piper, come indicato in evidenza sulla copertina del disco, un titolo che aveva conquistato spodestando da questo ruolo Caterina Caselli che, per un breve periodo, ne era stata anchessa insignita, e che pubblicò anche nel 65 un singolo dal titolo appunto La ragazza del Piper, con il suo gruppo Gli Amici. Comunque sia andata, per arrivare, da animatrice delle serate al Piper - e cantante occasionale - al primo disco per una casa discografica ufficiale alla futura Patty Pravo occorsero pochi mesi; la scelta cadde su un pezzo tipicamente beat del 1966 di Sonny Bono, allora ancora cantante in proprio, prima della fortunata avventura con Cher, il brano But Youre Mine. La versione italiana venne curata proprio da Gianni Boncompagni, allora già impegnato con Arbore nella trasmissione radiofonica Bandiera gialla, e divenne Ragazzo triste. Sul lato B del 45 giri Patty Pravo incise proprio, in inglese, una sua cover del brano The Pied Piper, quasi una ulteriore enfatizzazione del mito Piper, che poi sarebbe diventata anche la base per la canzone Bandiera gialla interpretata da Gianni Pettenati, celebrazione in musica del successo dilagante del programma radiofonico. Ragazzo triste (pubblicato allinizio del 1967) ebbe una buona accoglienza, soprattutto per una esordiente, colpiva in particolare la sua peculiare voce profonda, così in contrasto con il suo aspetto gentile. Passò in radio e arrivò tra le prime 20 nella hit-parade (al 13° o al 19° posto, a seconda delle fonti), e comunque venne citato nella trasmissione dellepoca di Lelio Luttazzi (che faceva ascoltare solo le prime otto posizioni. ma citava a volte anche le successive). Dopo un secondo tentativo che ebbe scarso successo (Sto con te) ma con un lato B azzeccato e ben accolto (Qui e là) la sua casa discografico individuò un pezzo giusto, questa volta super-romantico (ma assai bello) e ben poco beat, Se perdo te, che fu il primo buon successo per la cantante, ma alla fine del 67 arrivò lo smash-hit, La bambola, altro pezzo romantico ma con copertina glamour evidenziante lavvenenza di Patty; fu come noto un successo clamoroso, nove milioni di copie vendute (nel mondo, perché fu anche esportato quasi ovunque, fino al Giappone). Da notare che nella prima canzone di Patty Pravo si parlava della gioventù in generale, anche se non con i toni di protesta degli altri successi del momento, cioè della nascente era beat in Italia (Che colpa abbiamo noi, Come potete giudicar, Cera un ragazzo): Ragazzo triste come me / che sogni sempre come me non cè nessuno che ti aspetta mai / perché non sanno come sei. Ragazzo triste sono uguale a te / a volte piango e non so perché altri son soli come me e te, ma un giorno spero, cambierà … nessuno può star solo / non deve stare solo quando si è giovani così / dobbiamo stare insieme parlare tra di noi / scoprire assieme il mondo che ci ospiterà …. non dobbiamo stare soli mai, non dobbiamo stare soli mai Nelle successive canzoni invece i temi diventano quelli tradizionali del rapporto uomo donna, anzi con la donna in un ruolo di perdente, quindi Patty veniva proposta con un doppio ruolo, perdente e sottomessa nei testi delle canzoni che interpretava, vincente, aggressiva e trionfante, per bellezza, fama e totale sintonia con i tempi, nella immagine, nelle foto, nelle apparizioni televisive. Un raffinato mix che le consentiva di entrare sia nel mercato giovane sia in quello più tradizionale. Da notare infine un ulteriore curioso collegamento con Caterina Caselli: Patty Pravo aveva preso (pare) il suo nome darte dal movimento olandese dei provos, che sognavano lavvento di un mondo utopistico senza guerra e senza consumismo, dove lunico mezzo di trasporto (era un mondo pianeggiante) sarebbe stato rappresentato da biciclette bianche, messe liberamente a disposizione di tutti da parte della collettività. E proprio a questo mondo Caterina Caselli dedicherà nel 1967 la sua canzone Le biciclette bianche (scritta da Francesco Guccini), pubblicata come retro del suo brano sanremese Il cammino di ogni speranza.
Posted on: Sat, 19 Oct 2013 10:50:43 +0000

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