La nebbia non si è ancora alzata sul sistema economico del Friuli - TopicsExpress



          

La nebbia non si è ancora alzata sul sistema economico del Friuli Venezia Giulia. Qui la crisi è arrivata più tardi e se ne andrà - quando se ne andrà - più tardi. Gli indicatori e gli umori, con qualche lieve concessione alla speranza, tendono in massima parte al negativo e al pessimismo. Così, mentre il resto del Nordest comincia ad avvertire una balsamica brezza di ripresa, il Fvg resta nell’hangar della sfiducia e non decolla. Non solo: molti operatori economici conoscono poco le opportunità offerte dalla strumentazione finanziaria regionale (Mediocredito, Friulia, Finest). La diagnosi viene formulata in questi termini ieri mattina a Udine dove Unioncamere Fvg presenta l’indagine congiunturale svolta da Questlab su un campione di 1382 aziende, indagine che riassume il consuntivo del secondo trimestre e le aspettative del terzo. Daniele Marini, direttore della Fondazione Nordest, ha infine comparato i differenti “sentiment” degli imprenditori nordestini (in gran parte veneti) e friulo-giuliani. Il presidente camerale udinese Giovanni Da Pozzo ha aperto le danze con un assaggio statistico all’insegna della malinconia: nel primo semestre l’export regionale è sceso del 3,3%, anche se ha frenato il calo nel secondo trimestre; nello stesso periodo giugno-settembre l’anagrafe imprenditoriale ha segnato un saldo negativo di 544 unità; scioglimenti o liquidazioni hanno coinvolto 851 aziende. A luglio l’indagine ha monitorato 5 ambiti: manifatturiero, commercio al dettaglio, servizi all’ospitalità, costruzioni, vitivinicolo. Ebbene, se si eccettua il vitivinicolo che rimarca un miglioramento dell’export e dell’occupazione, per gli altri 4 si osserva un’impressionante unanimità di segni “meno”., dalla produzione al fatturato, dalle vendite al numero di addetti. Ma colpisce ancor più l’umore depresso degli intervistati: il 40-45% dei manufatturieri, il 45-50% dei dettaglianti, il 47% di albergatori-ristoratori, il 40-45% dei costruttori prevede una flessione del fatturato nel trimestre luglio-agosto-settembre. Anche a livello previsionale, si salva solo il vitivinicolo, dove il 25% degli operatori pensa a un aumento dei ricavi. Nel manifatturiero, per la verità, le aziende esportatrici hanno aspettative migliori (27%) rispetto a quelle che lavorano in modo preponderante sul mercato domestico (17%). Il confronto all’interno di un “panel” di 300 imprese dell’area nordorientale, impostato dalla Fondazione Nordest, conferma il polso debole dell’economia friulo-giuliana: riguardo la produzione, per esempio, sale dell’8% l’aspettativa di crescita nelle aziende delle regioni limitrofe, mentre cala del 17,8% nelle imprese del Fvg. cfr magro
Posted on: Wed, 25 Sep 2013 12:56:00 +0000

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