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- FILM DELLA SERA - Sullinghilterra incombe linvasione. Benché siamo ai confini del mare, questa nave è la nostra patria. Questa nave, è lInghilterra. Ciascuno alla sua cima, e al suo cannone. A pronto comando, pronta risposta. Dopotutto, la sorpresa è dalla nostra. (Jack Aubrey) Costa del Brasile, 1805: a migliaia di leghe lontano dallEuropa, infuria unepica battaglia che può cambiare le sorti della guerra di Napoleone alla conquista dellInghilterra. La Surprise, vascello della Royal Navy guidato dal Capitano Jack Lucky Aubrey, e la Acheron, nave francese di stazza e potenza di fuoco estremamente superiori, si sfuggono e si inseguono, a viso aperto o col favore della nebbia, si scambiano di ruolo da preda a predatore. A bordo della Surprise, la patriottica devozione di Aubrey si scontra con letica scientifica del suo amico e medico di bordo Maturin, ma sapranno trovare una nellaltra la chiave per il successo dei propri scopi. Master & Commander - Sfida ai confini del mare (Master and Commander: The Far Side of the World) è un film del 2003 diretto da Peter Weir, tratto dalla saga letteraria marinaresca dambientazione napoleonica di Patrick OBrian, incentrata sulle avventure del capitano Jack Aubrey e del medico di bordo Stephen Maturin, interpretati rispettivamente da Russell Crowe e Paul Bettany. Mettete una montagna di soldi in mano ad ognuno dei registi di Hollywood e state certi che, dopo averla resa poco più che una collinetta per onorare i cachet dei maggiori divi del momento, nove su dieci faranno un film mediocre, che farà storcere il naso ai critici, che avrà il sapore del già visto, eccetera. Peter Weir è il decimo tra questi registi. La sua montagna doro si trasforma nel sontuoso Master & Commander, un film compatto come un megalite. Sebbene realizzato interamente a mollo nellOceano, M&C non fa acqua da nessuna parte e non sono necessari grandi giri di parole per spiegarne la grandiosità: gli attori sono eccellenti (ad essere sinceri, Bettany sembra un candidato più credibile di Crowe alla statuetta più ambita del mondo, anche se quale attore non protagonista); la regia è essenziale e di stile, lasciando parlare tutta la serie di meravigliosi elementi scenografici: dalle navi ai costumi passando per le isole Galapagos, mai viste al cinema, che lasciano intontiti per la loro bellezza; la fotografia riesce a virare con piacevole disinvoltura da una prima parte grigia e nebbiosa ad una seconda soleggiata e splendente, con nel mezzo una tempesta da cineteca dei sogni. Non bastasse, in M&C cè anche il sentimento - e non certo lamore, visto che la presenza delle donne è ridotta ad una ventina di secondi di bellezze caraibiche. Cuore e testa (quello del Capitano Crowe che si fa travolgere dallorgoglio e dal fervore patriottico e questa del dottor Maturin che sacrificherebbe la sua stessa vita nel nome della scienza) possono convivere senza dover sacrificare il terzo incomodo, lamicizia: e come, se non traendo forza luno dallaltra e viceversa? Connubio creativo meravigliosamente sottolineato, in chiave metaforica, da Capitano e Dottore che, al riparo della cabina, danno vita col mescolarsi dei loro strumenti da camera ad una creatura armoniosa e magica come solo la musica è. E quando i due si scambiano le partiture, cambia la musica ma la magia resta la stessa. Anzi, si fa più bella di prima. Con questo film che sa di Ben Hur più che di Titanic, diamo un caloroso bentornato al Kolossal con la K maiuscola.
Posted on: Mon, 14 Oct 2013 20:18:42 +0000

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