16 Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n. 37/2013 21 settembre 2013 [ INDAGINE ASTRA ] Il 56% le approva, ma solo se normata, limitata, responsabile e sostenibile Italiani favorevoli alle doppiette? L a poesia di Trilussa sul valore della statistica per cui ogni cittadino mangia un pollo mentre in realtà c’è chi ne mangia due e chi non ne mangia nessuno è più che mai di attualità ora che le indagini statistiche prendono il nome di indagini demoscopiche come quella condotta da AstraRicer che per Cncn, Arcicaccia e Face Italia nel 2013. I risultati sono stati presenta ti nella sala stampa della Came ra forse per dare maggiore risal to e soprattutto per sostenere qualche imminente provvedi mento favorevole alla caccia. Desta infatti stupore appren dere che il 56% di un campione di 2.000 italiani è favorevole al l’attività venatoria ‘legale’, e cioè normata, limitata, respon sabile e sostenibile. Addirittura gli attuali risultati rivelano una crescita dei favorevoli alle dop piette nell’ultimo triennio in quanto erano il 53% nel 2010, mentre è notorio che si fa sem pre più strada nella coscienza dei cittadini il concetto di tutela degli animali da ogni possibile violenza come è appunto la cac cia. Ma leggendo tra le righe emerge che in realtà questa maggioranza di italiani favo revoli alla caccia è tale solo se la caccia stessa fosse adegua tamente normata e soprattut to sostenibile, quindi solo a condizione che vengano imposte regole molto precise ai cacciatori. In anni, i residenti in comuni me diograndi, nel Lazio e al Sud. L’indagine, condotta su un campione di 2.025 connazionali, secondo i proponenti e realizza tori «conferma che l’ostilità de gli italiani alla caccia è dovuta soprattutto alla mancanza di co noscenza e di confronto». Spie ga il presidente di AstraRicer che Enrico Finzi: « Quando c’è una maggior vicinanza fra cac cia e società, come nel caso dei piccoli centri rurali, i sentimenti verso questa attività sono più equilibrati» . I dati inoltre «dimostra no l’esistenza di una cor relazione statistica forte tra la notorietà delle norme, il con senso per esse e la buona valu tazione della caccia». Sempre secondo i propo nenti dell’indagine, i giudizi negativi sulla caccia ri guardano principal mente la pericolosità dell’uso di armi e la mi naccia per le specie animali a rischio estinzione. Dimenticano tutta un’ altra serie di argomenti come la tutela dell’intera fauna oggetto della caccia e i danni causati dai cacciatori all’agricol tura. [ CONTROLLO DELLE SPECIE Le valutazioni procaccia, inve ce, sempre secondo i proponen ti, insistono sul fatto che è un’at tività antica come l’umanità, è limitata e regolamentata, evita che alcune specie crescano trop po a danno di altre, dell’agricol tura e dell’ambiente. In altri ter mini, si vorrebbe far passare la caccia come uno strumento di lotta biologica per combattere le specie faunistiche invasive. Altrettanto sconcertanti le ri sposte a domande sui temi del l’animalismo e dell’ambientali smo: molti dei soggetti che si dichiarano animalisti, infatti, non sono affatto ostili all’ucci sione di animali se si tratta di somma, il comunicato stampa e la sintesi del rapporto vorrebbe far passare la maggioranza de gli italiani come favorevole alla caccia mentre sono proprio i ri sultati dell’indagine che, se letti con la lente d’ingrandimento, dicono il contrario. L’analisi in dettaglio dei ri sultati dice che l’indagine de moscopica mostra che la caccia è ben vista soprattutto tra gli uomini, nella fascia 1824 anni, al Nord e nelle regioni ‘rosse’ oltre che nei piccoli comuni. Al contrario, nel 44% dei contrari all’attività venatoria spiccano le donne, gli over 44 [ DI G IUSEPPE F UGARO ] [ COSA PENSANO GLI ITALIANI DEI CACCIATORI FAVOREVOLI CONTRARI 47% amanti della vita all’aria aperta 38% amano godersi la vita 32% innamorati di natura e territorio 31% responsabili anche per difendere arma e licenza di caccia 28% per bene e con fedina penale ‘pulita’ 25% attivi e dinamici 23% rispettosi delle regole 23% interessati a conservare le specie cacciabili 21% estroversi e con molti amici 19% attenti alla tutela dell’ambiente 18% pazienti 16% allegri e simpatici 37% un po’ maniacali: parlano sempre di caccia 26% sbruffoni e contaballe 36% pericolosi per sé e per gli altri 19% aggressivi e violenti 18% cattivi e inumani 16% antipatici e odiosi ricavare alimenti per gli esseri umani (56%), se gli animali so no pericolosi perché aggredi scono gli umani o portano ma lattie (49%), se servono agli scienziati per scoprire l’origine di certe malattie (49%) e se gli animali appartengono a specie selvatiche non a rischio di estin zione, sovrabbondanti (48%). Ma Luca Sani, presidente della XIII commissione Agricol tura della Camera ha commen tato: «Quest’analisi del senti mento degli italiani nei con fronti della caccia è un mezzo utile anche per la politica per affrontare con maggior equili brio le decisioni che riguardino questo comparto. I problemi vanno affrontati per quello che effettivamente sono, e uno di questi, che riguarda il ruolo dei cacciatori, è quello dei danni provocati alle colture dalla fau na selvatica». [ STOP ALL’INFLUENZA Intanto, a proposito, di danni, in EmiliaRomagna, con l’espan sione del virus dell’aviaria, si chiede di sospendere la caccia (già aperta): «Non basta più so spendere l’impiego di uccelli vi vi da richiamo, già di per sé for te veicolo di contagio: bisogna assolutamente bloccare la cac cia». È la richiesta di Liana Bar bati, capogruppo dell’Italia dei Valori in consiglio regionale dell’EmiliaRomagna dopo i re centi casi di influenza aviaria. «Interrompiamo le fiere avicole o i mercatini in cui si vendono volatili – dice Barbati – ma non fermiamo i cacciatori che porte ranno in giro il loro bottino composto da anatre e altri uc celli potenzialmente nocivi an che da morti? Come ammini stratori di una delle regioni più colpite dall’emergenza aviaria è nostro compito prendere tutte le precauzioni possibili per evi tare che l’epidemia in atto di venti incontrollabile». n [ AVIARIA Commagri chiede misure economiche eccezionali e urgenti È tata approvata all’unanimi tà in commissione Agricoltu ra della Camera dei Deputati una risoluzione sull’influenza aviaria manifestatasi in EmiliaRomagna che impegna il Governo a predi sporre misure economiche ur genti per il settore. Nella risoluzione si osserva che le perdite «si stima superino già i dieci milioni di euro, sia a causa degli abbattimenti, sia a causa dei danni indiretti provocati dalle misure adottate dal mini stero della Salute per contenere il virus». La risoluzione impegna quindi il Governo «a verificare in sede comunitaria la possibilità di av viare misure compensative a favore degli allevato ri avicoli, delle imprese di macellazione e trasfor mazione di carne avicola, nonché mangimistiche operanti nella filiera e degli esercenti attività di commercio all’ingrosso di carni avicole, ricadenti nelle zone delimitate a causa dell’insorgenza del l’influenza aviaria, mediante la sospensione di adempimenti e versamenti tributari, contributivi e previdenziali nonché mediante la sospensione dei pagamenti delle rate delle operazioni credi tizie di finanziamento». Per la parte riguardante il fi nanziamento comunitario si chiederà alla Commissione euro pea «l’adozione di misure ecce zionali di sostegno al mercato nel settore della carne e delle uova di pollame ai sensi dell’articolo 44 del Reg. Ce n. 1234/2007, al fine di ammettere al finanziamento a titolo di misure eccezionali di sostegno al mercato gli indennizzi per i capi abbat tuti, il rimborso delle spese sanitarie, il finanzia mento degli interventi per la ripresa produttiva delle imprese agricole e delle imprese di lavora zione, di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli ricadenti nelle zone sottopo ste a restrizioni sanitarie causate dall’aviaria». n [ ORTOFRUTTA/1 Usa, intesa per mele e pere Nuovo sbocco commerciale «S ono state gettate le basi per l’apertura di un nuovo e importante sbocco commer ciale per il comparto ortofrutticolo italiano». Com menta così il ministro delle Politiche agricole Nun zia De Girolamo l’accordo per l’esportazione di mele e pere italiane verso gli Usa, sottoscritto dal l’ Animal and plant health inspection service e dal Servizio fitosanitario centrale del Mipaaf. «Un mercato dalle enormi potenzialità», precisa il mi nistro soddisfatta di questo risultato «frutto della stretta collaborazione pubblicoprivato, che ha vi sto il Mipaaf, le Regioni interessate e gli operatori del settore lavorare con l’unico obiettivo di valo rizzare il nostro made in Italy». Per l’apertura di questo importante mercato, spiega il ministero, è stata portata a termine un’intensa at tività di verifica e controllo con le autorità statunitensi, che ha coinvol to numerose realtà produttive italia ne. L’accordo prevede di ulteriori controlli da parte degli ispettori fi tosanitari statunitensi sui primi container . n [ ORTOFRUTTA/2 Kiwi, accordo interprofessionale Una tutela per tutta la filiera L a parte iniziale della cam pagna di commercializ zazione del kiwi è uno dei nodi critici del mercato, condizionato da raccolte sempre più anticipate. L’Or ganizzazione interprofessio nale dell’ortofrutta italiana richia ma alla massima attenzione e consapevolezza per corrispondere, con le semplici e facili pre scrizioni dell’accordo interprofessionale, a un interesse generale di tutta la filiera. L’interprofessione richiama in sostanza gli operatori della filiera del kiwi a una corretta gestione dell’Accordo interprofessionale che, ri corda un comunicato, pone a tutta la filiera l’obiettivo di un orientamento alla qualità e al recupero di valore presso i consumatori, in par ticolare nel periodo iniziale della commercializ zazione, caratterizzato dalla consolidata diffi coltà a mantenere le giuste quotazioni che, fino a quando è presente sugli scaffali, sono ricono sciute dai consumatori al prodotto proveniente dall’altro emisfero. n n. 37/2013 [ ATTUALITÀ/FLASH ] Terra e Vita 17 21 settembre 2013 [ INDAGINE ASTRA ] Il 56% le approva, ma solo se normata, limitata, responsabile e sostenibile Italiani favorevoli alle doppiette? L a poesia di Trilussa sul valore della statistica per cui ogni cittadino mangia un pollo mentre in realtà c’è chi ne mangia due e chi non ne mangia nessuno è più che mai di attualità ora che le indagini statistiche prendono il nome di indagini demoscopiche come quella condotta da AstraRicer che per Cncn, Arcicaccia e Face Italia nel 2013. I risultati sono stati presenta ti nella sala stampa della Came ra forse per dare maggiore risal to e soprattutto per sostenere qualche imminente provvedi mento favorevole alla caccia. Desta infatti stupore appren dere che il 56% di un campione di 2.000 italiani è favorevole al l’attività venatoria ‘legale’, e cioè normata, limitata, respon sabile e sostenibile. Addirittura gli attuali risultati rivelano una crescita dei favorevoli alle dop piette nell’ultimo triennio in quanto erano il 53% nel 2010, mentre è notorio che si fa sem pre più strada nella coscienza dei cittadini il concetto di tutela degli animali da ogni possibile violenza come è appunto la cac cia. Ma leggendo tra le righe emerge che in realtà questa maggioranza di italiani favo revoli alla caccia è tale solo se la caccia stessa fosse adegua tamente normata e soprattut to sostenibile, quindi solo a condizione che vengano imposte regole molto precise ai cacciatori. In anni, i residenti in comuni me diograndi, nel Lazio e al Sud. L’indagine, condotta su un campione di 2.025 connazionali, secondo i proponenti e realizza tori «conferma che l’ostilità de gli italiani alla caccia è dovuta soprattutto alla mancanza di co noscenza e di confronto». Spie ga il presidente di AstraRicer che Enrico Finzi: « Quando c’è una maggior vicinanza fra cac cia e società, come nel caso dei piccoli centri rurali, i sentimenti verso questa attività sono più equilibrati» . I dati inoltre «dimostra no l’esistenza di una cor relazione statistica forte tra la notorietà delle norme, il con senso per esse e la buona valu tazione della caccia». Sempre secondo i propo nenti dell’indagine, i giudizi negativi sulla caccia ri guardano principal mente la pericolosità dell’uso di armi e la mi naccia per le specie animali a rischio estinzione. Dimenticano tutta un’ altra serie di argomenti come la tutela dell’intera fauna oggetto della caccia e i danni causati dai cacciatori all’agricol tura. [ CONTROLLO DELLE SPECIE Le valutazioni procaccia, inve ce, sempre secondo i proponen ti, insistono sul fatto che è un’at tività antica come l’umanità, è limitata e regolamentata, evita che alcune specie crescano trop po a danno di altre, dell’agricol tura e dell’ambiente. In altri ter mini, si vorrebbe far passare la caccia come uno strumento di lotta biologica per combattere le specie faunistiche invasive. Altrettanto sconcertanti le ri sposte a domande sui temi del l’animalismo e dell’ambientali smo: molti dei soggetti che si dichiarano animalisti, infatti, non sono affatto ostili all’ucci sione di animali se si tratta di somma, il comunicato stampa e la sintesi del rapporto vorrebbe far passare la maggioranza de gli italiani come favorevole alla caccia mentre sono proprio i ri sultati dell’indagine che, se letti con la lente d’ingrandimento, dicono il contrario. L’analisi in dettaglio dei ri sultati dice che l’indagine de moscopica mostra che la caccia è ben vista soprattutto tra gli uomini, nella fascia 1824 anni, al Nord e nelle regioni ‘rosse’ oltre che nei piccoli comuni. Al contrario, nel 44% dei contrari all’attività venatoria spiccano le donne, gli over 44 [ DI G IUSEPPE F UGARO ] [ COSA PENSANO GLI ITALIANI DEI CACCIATORI FAVOREVOLI CONTRARI 47% amanti della vita all’aria aperta 38% amano godersi la vita 32% innamorati di natura e territorio 31% responsabili anche per difendere arma e licenza di caccia 28% per bene e con fedina penale ‘pulita’ 25% attivi e dinamici 23% rispettosi delle regole 23% interessati a conservare le specie cacciabili 21% estroversi e con molti amici 19% attenti alla tutela dell’ambiente 18% pazienti 16% allegri e simpatici 37% un po’ maniacali: parlano sempre di caccia 26% sbruffoni e contaballe 36% pericolosi per sé e per gli altri 19% aggressivi e violenti 18% cattivi e inumani 16% antipatici e odiosi ricavare alimenti per gli esseri umani (56%), se gli animali so no pericolosi perché aggredi scono gli umani o portano ma lattie (49%), se servono agli scienziati per scoprire l’origine di certe malattie (49%) e se gli animali appartengono a specie selvatiche non a rischio di estin zione, sovrabbondanti (48%). Ma Luca Sani, presidente della XIII commissione Agricol tura della Camera ha commen tato: «Quest’analisi del senti mento degli italiani nei con fronti della caccia è un mezzo utile anche per la politica per affrontare con maggior equili brio le decisioni che riguardino questo comparto. I problemi vanno affrontati per quello che effettivamente sono, e uno di questi, che riguarda il ruolo dei cacciatori, è quello dei danni provocati alle colture dalla fau na selvatica». [ STOP ALL’INFLUENZA Intanto, a proposito, di danni, in EmiliaRomagna, con l’espan sione del virus dell’aviaria, si chiede di sospendere la caccia (già aperta): «Non basta più so spendere l’impiego di uccelli vi vi da richiamo, già di per sé for te veicolo di contagio: bisogna assolutamente bloccare la cac cia». È la richiesta di Liana Bar bati, capogruppo dell’Italia dei Valori in consiglio regionale dell’EmiliaRomagna dopo i re centi casi di influenza aviaria. «Interrompiamo le fiere avicole o i mercatini in cui si vendono volatili – dice Barbati – ma non fermiamo i cacciatori che porte ranno in giro il loro bottino composto da anatre e altri uc celli potenzialmente nocivi an che da morti? Come ammini stratori di una delle regioni più colpite dall’emergenza aviaria è nostro compito prendere tutte le precauzioni possibili per evi tare che l’epidemia in atto di venti incontrollabile». n [ AVIARIA Commagri chiede misure economiche eccezionali e urgenti È tata approvata all’unanimi tà in commissione Agricoltu ra della Camera dei Deputati una risoluzione sull’influenza aviaria manifestatasi in EmiliaRomagna che impegna il Governo a predi sporre misure economiche ur genti per il settore. Nella risoluzione si osserva che le perdite «si stima superino già i dieci milioni di euro, sia a causa degli abbattimenti, sia a causa dei danni indiretti provocati dalle misure adottate dal mini stero della Salute per contenere il virus». La risoluzione impegna quindi il Governo «a verificare in sede comunitaria la possibilità di av viare misure compensative a favore degli allevato ri avicoli, delle imprese di macellazione e trasfor mazione di carne avicola, nonché mangimistiche operanti nella filiera e degli esercenti attività di commercio all’ingrosso di carni avicole, ricadenti nelle zone delimitate a causa dell’insorgenza del l’influenza aviaria, mediante la sospensione di adempimenti e versamenti tributari, contributivi e previdenziali nonché mediante la sospensione dei pagamenti delle rate delle operazioni credi tizie di finanziamento». Per la parte riguardante il fi nanziamento comunitario si chiederà alla Commissione euro pea «l’adozione di misure ecce zionali di sostegno al mercato nel settore della carne e delle uova di pollame ai sensi dell’articolo 44 del Reg. Ce n. 1234/2007, al fine di ammettere al finanziamento a titolo di misure eccezionali di sostegno al mercato gli indennizzi per i capi abbat tuti, il rimborso delle spese sanitarie, il finanzia mento degli interventi per la ripresa produttiva delle imprese agricole e delle imprese di lavora zione, di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli ricadenti nelle zone sottopo ste a restrizioni sanitarie causate dall’aviaria». n [ ORTOFRUTTA/1 Usa, intesa per mele e pere Nuovo sbocco commerciale «S ono state gettate le basi per l’apertura di un nuovo e importante sbocco commer ciale per il comparto ortofrutticolo italiano». Com menta così il ministro delle Politiche agricole Nun zia De Girolamo l’accordo per l’esportazione di mele e pere italiane verso gli Usa, sottoscritto dal l’ Animal and plant health inspection service e dal Servizio fitosanitario centrale del Mipaaf. «Un mercato dalle enormi potenzialità», precisa il mi nistro soddisfatta di questo risultato «frutto della stretta collaborazione pubblicoprivato, che ha vi sto il Mipaaf, le Regioni interessate e gli operatori del settore lavorare con l’unico obiettivo di valo rizzare il nostro made in Italy». Per l’apertura di questo importante mercato, spiega il ministero, è stata portata a termine un’intensa at tività di verifica e controllo con le autorità statunitensi, che ha coinvol to numerose realtà produttive italia ne. L’accordo prevede di ulteriori controlli da parte degli ispettori fi tosanitari statunitensi sui primi container . n [ ORTOFRUTTA/2 Kiwi, accordo interprofessionale Una tutela per tutta la filiera L a parte iniziale della cam pagna di commercializ zazione del kiwi è uno dei nodi critici del mercato, condizionato da raccolte sempre più anticipate. L’Or ganizzazione interprofessio nale dell’ortofrutta italiana richia ma alla massima attenzione e consapevolezza per corrispondere, con le semplici e facili pre scrizioni dell’accordo interprofessionale, a un interesse generale di tutta la filiera. L’interprofessione richiama in sostanza gli operatori della filiera del kiwi a una corretta gestione dell’Accordo interprofessionale che, ri corda un comunicato, pone a tutta la filiera l’obiettivo di un orientamento alla qualità e al recupero di valore presso i consumatori, in par ticolare nel periodo iniziale della commercializ zazione, caratterizzato dalla consolidata diffi coltà a mantenere le giuste quotazioni che, fino a quando è presente sugli scaffali, sono ricono sciute dai consumatori al prodotto proveniente dall’altro emisfero. n
Posted on: Wed, 25 Sep 2013 21:29:46 +0000
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