4 Stiamo mangiando un’insalata di pollo fritto. Dopo mezz’ora - TopicsExpress



          

4 Stiamo mangiando un’insalata di pollo fritto. Dopo mezz’ora che stiamo parlando ho un quadro un po’ più preciso della situazione. In realtà, da queste parti non è che ci venga molta gente. Il Liechtenstein sarà anche uno degli stati più ricchi al mondo, ma non produce nulla se non transizioni finanziarie, in modo virtuale attraverso i computer. Il turismo è inesistente, e qui sono giusto quattro gatti. In pratica io, qui, ora, rappresento l’unico diversivo in un clima di noia mortale. Se veniva il mio amico barista, pure lui acchiappava senza problemi. Fuori continua a piovigginare. Lo vedo da una finestra che ha le tendine e un vasetto di gerani davanti. L’ambiente del ristorante è un po’ elegante e un po’ country. Dentro si sta bene. Troppo bene. Sono alla terza birra, e l’effetto inizia ad avvertirsi. Devo andare in bagno. Chiedo scusa e mi alzo. Barcollando leggermente, riesco a trovare la direzione giusta. I bagni sono al piano di sotto. Una fila di tre orinatoi, come quelli di Duchamp. Mi avvicino a uno di essi. Ho appena iniziato, quando sento una mano che mi si poggia sulla spalla. Sussulto. Giro la testa. È una specie di gigante. Sarà alto più due metri per duecento chili di peso. Mi dice qualcosa in tedesco e ride. Io non capisco una parola. Sorrido anche io e annuisco. Cioè, annuisco a cosa? Realizzo che sono lì, con il coso in mano, con lui che mi tiene una mano sulla spalla. Lui che parla in tedesco e io che sorrido come un deficiente. Come diavolo si esce da una situazione del genere? Dice un’ultima cosa, che neppure capisco. Non sembra ostile. È un buon segno? Mi toglie la mano dalla spalla. Mi saluta e se ne va. Tiro su la cerniera dei pantaloni e mi avvio per le scale. Ho dimenticato di lavarmi le mani. Mi giro per tornare indietro, ma lui è ancora là. Meglio non rischiare. Ritorno in sala. “Giù nel bagno ho incrociato uno strano tipo, diciamo, di taglia extralarge”. “Mio padre”, mi risponde Eva. “Tuo padre?”. L’effetto della birra sta svanendo completamente. “Cos’è? Ti ha fatto paura?” “No. Ma scusa, lui parlava in tedesco. Non avevi detto che i tuoi genitori sono italiani?” “Hai ragione, non è mio padre.” “Lo è o non lo è?” “Non lo è.” “E allora perché lo hai detto?” “Per divertirmi un po’. Volevo vedere che faccia facevi.” “Carino da parte tua. E che faccia ho fatto?” “Diciamo… da italiano.” (4 - continua)
Posted on: Fri, 08 Nov 2013 18:04:15 +0000

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