A Vigevano, 403 bambini delle scuole dell’obbligo che quando - TopicsExpress



          

A Vigevano, 403 bambini delle scuole dell’obbligo che quando suona la campanella non possono mettersi in fila con i compagni verso il refettorio. Molti di più dello scorso anno quando a mangiare nelle “aule-ghetto” erano in 150. Poco importa il parere contrario degli insegnanti: la giunta e il primo cittadino Andrea Sala, leghisti, hanno sposato la strada dell’intransigenza: i genitori non pagano, i figli non mangiano. Le difficoltà economiche si assomigliano, ma non tutti i Comuni le affrontano allo stesso modo. A Mantova all’inizio dell’anno scolastico, i conti non tornavano. 600mila euro in sette anni alle casse della Cir, colosso della ristorazione, 125 famiglie recidive nel non pagare i bollettini, con debiti tra 300 e 600 euro. Di queste una cinquantina in condizioni disagiate. Sono arrivate tre lettere di sollecito: non tutti hanno pagato, ma per tutti gli alunni le porte della mensa sono rimaste aperte. Laddove non arriva il Comune, a volte può l’inventiva dei singoli: a Noale (Venezia) un padre imbianchino, precario, ha garantito il pranzo ai due figli dipingendo le mura della scuola. Ma la mensa negata è solo uno dei volti della crisi che si abbatte sull’infanzia. I percorsi educativi inciampano in anni di nido o di materne persi per far quadrare i conti in famiglia. A Bolzano 4 madri su 10 hanno rinunciato al prezioso posto nido perché non riuscivano a pagare le rette, legate al reddito e alle fasce orarie. Quello che le cronache locali raccontano si ritrova nei dati nazionali Istat. Il punto è che nelle strutture comunali, finché c’è stato un investimento nel settore, le iscrizioni sono aumentate: fra il 2004 e il 2011 la spesa per asili nido è aumentata del 46,4% e il numero degli iscritti del 37,9%. Nell’ultimo anno scolastico analizzato (2011-2012), per la prima volta dal 2004, si è assistito a un calo dei bambini beneficiari dell’offerta. Lieve (-0,04%), ma indice di un’inversione di tendenza e legato a una drastica contrazione della crescita della spesa (più 1,5%). E così nei “nidi di famiglia”, organizzati in un contesto familiare con l’aiuto del Comune: i bambini tra zero e due anni sono diminuiti dell’1,6 %.
Posted on: Tue, 24 Sep 2013 17:05:22 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015