ANNOTAZIONI ED OSSERVAZIONI DI MASSIMA SULLA VARIANTE URBANISTICA - TopicsExpress



          

ANNOTAZIONI ED OSSERVAZIONI DI MASSIMA SULLA VARIANTE URBANISTICA E SUL SANSIFICIO DA REALIZZARSI NELLA ZONA BONAVOGLIA-SGOBITELLO PER IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 6 GIUGNO 2008 LAmministrazione Comunale intende autorizzare la realizzazione di un sansificio industriale per la lavorazione della sansa e lestrazione del cosiddetto nocciolino, a circa 500 metri dal quartiere Bonavoglia-Sgobitello ed in prossimità del centro abitato e del quartiere Votano-Specchia, in una zona che il P.U.G. tipizza come agricola e del tempo libero. Con istanza del 19/2/2008 abbiamo chiesto al Difensore Civico di sollecitare lamministrazione comunale ad intraprendere una fase di reale partecipazione e consultazione pubblica, con la presenza delle associazioni locali, di esperti e, comunque, dei cittadini interessati alla vicenda. Ma questa opportunità di confronto è andata persa, nonostante il Difensore Civico, a seguito delle nostre segnalazioni, avesse avanzato, con la nota datata 21/2/2008, una richiesta in tal senso. Dinnanzi a tale cecità il Difensore non ha potuto far altro che prenderne tristemente atto, così come è testimoniato dalla lettera Vi ha inviato in data 9/6/2008. Come Vi è fin troppo noto, sono molteplici i profili di perplessità in ordine alla legittimità dellapprovazione della variante urbanistica, adottata dal consiglio comunale nella seduta del 6/6/2008, per consentire la realizzazione del sansificio. In questa sede è sufficiente, per ragioni di brevità e con riserva di maggiore approfondimento presso le Autorità di controllo competenti, far notare: - che non risulta chiaro se si tratti o no di una delocalizzazione di un impianto già esistente, in quanto è notorio che da diversi anni quello ubicato in via Kennedy, che si sostiene di dover dismettere, oramai non è più in funzione, anche in ragione delle misurazioni sullinquinamento atmosferico effettuate dallARPA e dal fatto che è a tutti noto che sarà richiesto un permesso di costruire per la edificazione di un grande complesso immobiliare, posto in aderenza allopificio in questione e destinato a civili abitazioni; - che se si fosse trattato realmente di delocalizzare il sansificio già esistente, la Società committente avrebbe dovuto far redigere , e non lo ha fatto, un apposito piano di cessazione e/o di dismissione del vecchio impianto, così come prevede lart.1, comma 1, del D.P.R. n.447/98; - che il procedimento di assenso alla realizzazione dellimpianto industriale è stato istruito elusivamente dallUfficio Tecnico Comunale e non invece dallo Sportello Unico delle Attività Produttive-S.U.A.P., nè sono state rispettate le fasi del procedimento amministrativo previsto nelle Linee Guida per lapplicazione del D.P.R. n.447/98, approvate dalla Regione Puglia con deliberazione G.R. n.2000 del 27/11/2008; - che il rilascio del permesso di costruire ha natura endoprocedimentale nel procedimento unico previsto dal D.P.R. n.447/98 e, dunque, in buona sostanza è solo ed esclusivamente un semplice parere, così come hanno chiarito le citate Linee Guida al paragrafo 5.6), ma soprattutto la Corte Costituzionale con la sentenza n.376 del 23/7/2002. Ed ancora: - che lindizione della prima adunanza della conferenza dei servizi, tesa anche a promuovere la partecipazione di qualunque soggetto portatore di interessi pubblici e privati, individuali e collettivi nonché diffusi, cui possa derivare un pregiudizio dalla realizzazione del progetto, è stata pubblicata allalbo pretorio comunale dal 17 agosto al 5 settembre 2007, periodo notoriamente dedicato alle ferie, in particolare dai trepuzzini che subito dopo la celebrazione della festività patronale della Madonna Assunta del 15 agosto, comè da tradizione centenaria, dismettono ogni tipo di attività per andare in vacanza; - che la suindicata seduta è stata pubblicizzata soltanto con laffissione dellavviso di riunione allalbo pretorio, senza seguire i suggerimenti delle citate Linee Guida che prevedono espressamente che le modalità attraverso cui portare a conoscenza del pubblico la convocazione potranno consistere nellaffissione allalbo pretorio e nellinserimento dellavviso sul sito internet dellente, ed eventualmente anche nella pubblicazione su uno o più giornali o nellaffissione di manifesti [cfr. paragrafi 6.2.1), 10.2) e 10.6) delle Linee Guida a pag.19, pag.29 e pag.33]; - che il verbale 12/12/2007 della seduta conclusiva della conferenza dei servizi è stato anchesso, stranamente, pubblicato solo allalbo pretorio comunale dal 21 dicembre 2007 all11 gennaio 2008 e cioè in un periodo che comprende tutte le festività natalizie e quelle del nuovo anno e dellEpifania, in occasione delle quali, comè noto, la maggior parte di tutti noi è interessato a trascorrere in famiglia o in altri luoghi le feste e, comunque, in un intervallo temporale durante il quale il livello di attenzione per le faccende amministrative e/o burocratiche è assai basso; - che non è allegata al progetto la relazione geotecnica, elaborato che lU.T.C. non ritiene di dover acquisire poiché lo confonde, impropriamente, con la relazione geologica. A ciò si aggiunga che la proposta deliberativa allesame dellodierna seduta del 6/6/2008 non contempla, così come invece suggeriscono le citate Linee Giuda al paragrafo 10.7), specifiche clausole volte a tutelare linteresse pubblico a che limpresa richieda, in tempi certi, i necessari permessi per la realizzazione di quanto assentito con la variante , affinché lAmministrazione comunale sia garantita, in caso di prolungata ed ingiustificata inerzia dellimpresa, sullautomatico ritorno dellarea interessata alla destinazione urbanistica precedente. A tal fine occorre che la delibera consiliare preveda un termine essenziale o una condizione risolutiva finalizzati a far venire meno gli effetti della variante in caso di mancato inizio dei lavori entro i termini stabiliti dal Consiglio Comunale. Tali clausole saranno poi incluse nelle convenzioni da sottoscriversi, ad esempio, per la realizzazione delle opere di urbanizzazione. Orbene, la proposta deliberativa allattenzione del consiglio manca di tali fondamentali ed indispensabili tutele, esponendo, dunque, lAmministrazione a sicure e maggiori difficoltà ove decidesse di ripristinare loriginaria destinazione urbanistica agricola e del tempo libero dellarea interessata dallinsediamento industriale in questione. Ma ciò che è assolutamente carente e desta non poche preoccupazioni è la mancanza di unobiettiva verifica se limpianto debba o meno essere assoggettato alle procedure di valutazione dimpatto ambientale (V.I.A.). Sul punto lUfficio Tecnico sostiene che non è necessario effettuare laccertamento V.I.A., in quanto ritiene sufficiente che la Società committente attesti, con una relazione tecnica del proprio progettista (sic!), che limpianto non è compreso tra quelli di cui alla lettera B.2.r dellAllegato B della L.R. n.11/2001, poiché tale Società si impegna a mantenere la produzione nella quantità di circa 1.850 quintali al giorno (su base trimestrale), limite questo inferiore a quello previsto dalla citata normativa regionale e fissato in 300 tonnellate al giorno (su base trimestrale). Dinnanzi a tale affermazioni è troppo agevole replicare e sottolineare: - che per lA.C. di Trepuzzi non dovrebbe essere sufficiente una semplice relazione progettuale di parte per assicurarsi che le fasi di lavorazione siano mantenute costantemente entro il limite dei 1.850 q.li/giorno, soprattutto perché limpianto che sarà realizzato ha una potenzialità tecnica di lavorazione di gran lunga superiore al citato limite dei 1.850 q.li/giorno, poiché dallo schema di bilancio energetico, prodotto agli atti del procedimento, tale impianto avrebbe una capacità di produzione quantomeno di circa 400 tonnellate al giorno di lavorazione dei prodotti; - che le previsioni della lettera B.2.r dellAllegato B della L.R. n.11/2001 si riferiscono unicamente ai prodotti alimentari dellagricoltura, quando invece, nel nostro caso, la lavorazione della sansa è destinata esclusivamente alla produzione del nocciolino, che, comè a tutti noto, non è un prodotto alimentare e/o commestibile, bensì è un vero e proprio combustibile, destinato alla commercializzazione sul mercato energetico; - che la sansa e/o il nocciolino sono prodotti che possono consentire la produzione di energia elettrica e, se ciò accadrà, ci potremmo trovare in presenza di un impianto diverso da quello oggi autorizzato, ovvero saremmo dinnanzi ad unattività non strettamente connessa alla trasformazione dei prodotti agricoli; - che, per quanto testé riferito, lopificio da realizzare non è affatto compatibile con le norme tecniche di attuazione (N.T.A.) del P.U.G. ed in particolare con lart.22.3; - che, in ogni caso, lubicazione dellimpianto è incompatibile anche con altre norme tecniche di attuazione, e precisamente quelle denominate N.T.A.-Relazioni P.U.G.-P.U.T.T./P., che prevedono limpossibilità ad autorizzare piani e/o progetti ed interventi per nuovi insediamenti residenziali o produttivi in quelle aree e/o zone per le quali, come nel caso che stiamo esaminando, va assicurata la piena tutela del patrimonio naturale, storico e paesaggistico ivi esistente; - che, in ragione delle prescrizioni contemplate nelle N.T.A. ora citate, il nuovo sansificio andrebbe ad interessare direttamente alcune aree che il P.U.G. ed il P.U.U.T./P. intendono proteggere ed in particolare: a) gli ulivi secolari della zona Case Bianche e gli ulivi secolari in Via del Mare, i primi posti a meno di 100 metri dallopificio ed i secondi a poche centinaia di metri; ma ad essere interessate sarebbero anche il querceto Papa Giovanni Paolo I, quello delle Case Bianche ed infine quello denominato Paladini; ed ancora le vallonee in Via Vecchia Brindisi-Lecce, gli ulivi secolari della zona Masseria Specchia ed una piantagione di fichi dIndia posto nelle immediate vicinanze della masseria e i pini della zona Paladini (cfr. la Tavola 3/B del Sistema della copertura botanica-vegetazionale, colturale e della potenzialità faunistica (art.3.04)-Ambiti territoriali distinti); b) la masseria Vittorio e la pagghiara ivi ubicata; i casini Pagghiarelle, Magni e Guadei (cfr. la Tavola 4/B del Sistema della stratificazione storica e dellorganizzazione insediativi (art.3.04)-Ambiti territoriali distinti). Infine, il sansificio confligge con le Direttrici di Sviluppo del P.U.G., che prevedono la salvaguardia del paesaggio agrario con il recupero tipologico e funzionale a contemporanee e compatibili attività produttive del grande patrimonio di edifici rurali e preesistenze architettoniche di pregio ambientale [cfr. Tavola 2 delle Previsioni Strutturali del P.U.G. ed in particolare il punto 3) lettera d) delle citate Direttrici di Sviluppo]. Trepuzzi, 6/6/2008
Posted on: Sat, 17 Aug 2013 12:13:49 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015