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Antico Egitto Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Nessuna nota a piè di pagina Questa voce o sezione sullargomento storia antica è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali. Sebbene vi siano una bibliografia e/o dei collegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti con note a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoi migliorare questa voce citando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Le piramidi di Giza, uno dei più famosi simboli dellAntico Egitto Con Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi in quella sottile striscia di terra paludosa fertile che si distende lungo le rive del Nilo a partire dalle sue cateratte al confine col Sudan fino allo sbocco nel Mediterraneo, e riconosciuta come entità statale a partire dal 3100 a.C. fino al 1075 a.C. ed è suddiviso in quattro grandi fasi: lepoca arcaica o protodinastica (3200-2600 a.C.), lAntico Regno (2600-2200 a.C.), il Medio Regno (2052-1785 a.C.) e il Nuovo Regno (1567-1075 a.C.). Le tracce di insediamenti lungo il Nilo sono molto antiche e si calcola che lagricoltura (in particolare la coltivazione di grano e orzo) abbia fatto la sua comparsa in quelle regioni intorno al 3500 a.C.[1] Proprio la presenza del fiume, che rende possibile la vita in una regione peraltro desertica, è il motore primo del precoce nascere della civiltà urbana e del suo persistere quasi immutata, ai nostri occhi, per quasi tremila anni. Le acque del Nilo, con le loro piene annuali, non portano solo fertilità ma anche distruzione se non vengono costantemente controllate, imbrigliate, incanalate, conservate per i periodi di siccità; ed è proprio da questo motivo che nasce la necessità di uno stato organizzato, uno stato che garantisca la manutenzione di quelle strutture da cui dipende la sopravvivenza di tutti. La necessità di avere una struttura statale per la gestione delle opere (dighe e canali) collegate con le acque del Nilo, ha portato alla formazione di uno dei primi Stati della storia, nel 3300 a.C. Infatti questa esigenza fece sì che le tribù neolitiche imparassero a vivere prima sotto lautorità di capi locali (fase della formazione dei distretti o nòmi). I vari nòmi si scontrarono e si allearono tra loro, nellarco di circa un millennio, fino a formare due regni, lAlto Egitto a Sud (costituito dalla parte meridionale della valle del Nilo) ed il Basso Egitto a Nord (costituito principalmente dal delta del fiume), che vennero unificati nel 3000 a.C. in un solo impero da Menes (da identificarsi probabilmente con il sovrano egizio Narmer), re dellAlto Egitto, che inaugurò le trenta dinastie dellAntico Egitto. Tra i monumenti più famosi dellAntico Egitto vi sono sicuramente le piramidi, tombe di sovrani dalla III alla XII dinastia. Le piramidi più famose si trovano presso Giza, vicino alla città moderna del Cairo. La loro imponenza testimonia la potenza dello Stato e limportanza delle credenze religiose riguardo alloltretomba. La Grande piramide, la tomba del sovrano Khufu (conosciuto anche come Cheope), è lunico monumento sopravvissuto delle sette meraviglie del mondo antico. Lantico Egitto raggiunse lapice della sua potenza ed estensione territoriale nel periodo chiamato Nuovo Regno (1567 a.C.-1085 a.C.), quando i confini dellimpero andavano dalla Libia allEtiopia al Medio Oriente. Lantico Egitto conobbe anche momenti di debolezza e di polverizzazione del potere come avvenne nei tre Periodi Intermedi, nel secondo dei quali lEgitto cadde sotto il controllo dei dominatori detti Hyksos. Indice [nascondi] 1 Storia 1.1 Cronologia 1.2 Periodo predinastico 1.3 Periodo arcaico (I - II dinastia) 1.3.1 Narmer (o Menes) 1.4 Antico Regno (III - VI dinastia) 1.4.1 Cheope 1.4.2 Chefren 1.4.2.1 Le sue opere 1.4.3 Le piramidi 1.4.4 I faraoni, figli di Ra 1.4.5 Rapporti con i popoli vicini 1.5 Primo periodo intermedio (dinastie VII, VIII, IX, X) 1.5.1 Un periodo di disagio 1.6 Medio Regno (dinastie XI, XII) 1.6.1 Sesostri I 1.7 Secondo periodo intermedio (dinastie XIII, XIV, XV, XVI, XVII) 1.7.1 Linvasione degli Hyksos 1.8 Nuovo Regno (dinastie XVIII, XIX e XX) 1.8.1 Hatshepsut 1.8.2 Piena espansione 1.8.3 Akhenaton 1.8.4 Tutankhamon 1.8.5 Ay 1.8.6 Horemheb 1.8.7 Ramessidi 1.8.8 Ramses / Ramesse / Ramsete II 1.8.9 Merenptah e i Popoli del mare 1.8.10 Ramses III e la crisi del Nuovo Regno 1.9 Terzo periodo intermedio (dinastie XXI, XXII, XXIII, XXIV, XXV) 1.10 Epoca Tarda 1.10.1 La conquista persiana 2 Arte 2.1 Piramidi 2.2 La Valle dei Re 2.3 I Grandi Templi 2.4 Scultura 3 Società 3.1 Il faraone 3.2 La burocrazia e gli scribi 3.3 La casta sacerdotale 3.4 Lesercito 3.5 Funzionari di stato 3.6 Il popolo 3.6.1 Agricoltura 3.6.2 Allevamento 3.6.3 Caccia 3.6.4 La casa egizia 3.6.5 Commercio e monete 3.6.6 I pasti e le bevande 3.7 Labbigliamento 3.7.1 Le pettinature 3.7.2 Il trucco 3.7.3 Le classi sociali 4 Cultura 4.1 Letteratura 4.2 Matematica 4.3 Medicina 4.4 Astronomia 4.5 Arte 4.6 Musica 5 Religione 5.1 Divinità 5.2 Cosmogonia 5.3 Vita dopo la morte 5.4 Templi 5.5 Giochi e videogiochi 6 Note 7 Fonti storiche 8 Bibliografia 9 Voci correlate 10 Altri progetti 11 Collegamenti esterni Storia[modifica | modifica sorgente] Cronologia[modifica | modifica sorgente] La storia egizia è suddivisa in differenti periodi. Le date degli eventi sono ancora oggetto di studio. Molte di esse sono state ricavate interpolando dati storici, archeologici e astronomici. Sin dallantichità furono stilati diversi cataloghi delle dinastie che si susseguirono in Egitto. Periodo predinastico (precedente al 3200 a.C.) Periodo arcaico (I - II dinastia) (3150 a.C. - 2700 a.C.) Antico Regno (III - VI dinastia) (2700 a.C. - 2160 a.C.) Primo periodo intermedio (VII - X dinastia) (2160 a.C. - 2055 a.C.) Medio Regno (XI - XII dinastia) (2055 a.C. - 1790 a.C.) Secondo periodo intermedio (XIII - XVII dinastia) (1790 a.C. - 1540 a.C.) Nuovo Regno (XVIII - XX dinastia) (1530 a.C. - 1080 a.C.) Terzo periodo intermedio (XXI - XXV dinastia) (1080 a.C. - 672 a.C.) Periodo tardo (XXVI - XXX dinastia) (672 a.C. - 343 a.C.). Periodo predinastico[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Periodo predinastico dellEgitto. Con Periodo predinastico dellEgitto si intende la fase precedente alla formazione dello stato unitario egiziano. La fase comincia indefinitamente nella preistoria e arriva fino al 3100 a.C., il paese è suddiviso nei due regni del Basso Egitto e Alto Egitto. Appartengono a questo periodo la Dinastia 00 e la Dinastia 0. Le prime comunità agricole si stabiliscono presto nel Delta del Nilo e nelloasi del Fayyum, subendo nel Basso Egitto un eccezionale sviluppo, che porta, dalla metà del V millennio, alla nascita delle prime città. Secondo alcuni studiosi, lo sviluppo delle attività legate allagricoltura ha permesso unenorme crescita demografica; secondo altri, invece, è la crescente pressione demografica a portare ad uno sviluppo dellagricoltura. Aumenta anche la ricerca delle risorse minerarie del Medio e dellAlto Egitto, soprattutto oro, da parte di coloni che adorano già Osiride e Horo, provocando al contempo un conflitto con le popolazioni meridionali che adorano Seth. Gli adoratori di Horo, chiamati Seguaci di Horo, e quelli di Seth detti Seguaci di Seth si scontrano: prevale la prima delle due fazioni. Si forma così un primo nucleo di regno, con capitale la città di Ieraconpoli. LEgitto è ora diviso in Alto e Basso Egitto, due regni distinti e separati. Periodo arcaico (I - II dinastia)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Periodo arcaico dellEgitto. Con Periodo Arcaico o Periodo Thinita (dal nome della città di Thinis forse mutuato sul culto della dea Tanit, probabile città natale dei primi sovrani, Narmer compreso, e capitale della prima nazione egizia unitaria, per poco tempo prima del trasferimento a Menfi[2]) si intende larco di tempo coperto dalle prime due dinastie egizie. Narmer (o Menes)[modifica | modifica sorgente] LAlto Egitto aveva come capitale la città di Nekhen, chiamata dai greci Ieraconpoli. Il re di questo territorio adorava la dea avvoltoio Nekhbet e veniva raffigurato con unalta corona bianca. Il Basso Egitto aveva come capitale Buto; il sovrano adorava la dea cobra Uto e cingeva una corona rossa, caratteristica di una dea del delta, Neith. Secondo le antiche leggende lAlto Egitto, guidato dal dio Horo, sottomise il Basso Egitto, unificando tutto il territorio. Il sovrano del regno del Sud assunse da allora nella sua persona i simboli di entrambi i regni e cinse le due corone in una doppia corona. Tavoletta di Narmer La tradizione attribuiva il merito dellunificazione dei due regni a Menes, identificato col faraone Narmer. Studi recenti, tuttavia, associano Menes al suo successore, Aha, re della I dinastia. Narmer e Scorpione, altro re del quale sappiamo molto poco, appartengono a quella che gli studiosi hanno battezzato dinastia 0, che avrebbe regnato tra il 3200 e il 3065 a.C. Il nome di Narmer fu il primo ad apparire in un serekht, uno dei simboli più antichi della regalità. Lunificazione fu ottenuta con una sola battaglia, così come sembra mostrare la cosiddetta Tavoletta di Narmer. In realtà, il processo fu lento e comportò prima lunificazione culturale, e solo più tardi quella politica. Lunificazione dei due regni fu il prodotto di numerose battaglie, come dimostrano le diverse tavolozze del Periodo predinastico che sono giunte fino a noi. I nemici non erano solo gli abitanti del Delta, ma si combatteva anche contro le tribù beduine o i Nubiani, riconoscibili dalle diverse acconciature e dalla barba. Una volta conseguita la vittoria, lEgitto stabilì la propria capitale a Menfi, lantica Muro Bianco, una città nuova, che sarebbe stata fondata dal successore di Narmer. Il nuovo Stato adottò simboli dei due regni, unì le due corone e fece del serpente e dellavvoltoio le due divinità protettrici del faraone. Narmer fu sepolto nellAlto Egitto, nella necropoli reale di Abido. La sua tomba, con una camera doppia, una per il defunto e laltra adibita a magazzino, è una delle più antiche della necropoli. In questo periodo storico compaiono le tombe a mastaba, ossia coperte da una struttura a forma di gradone che sovrasta la camera funeraria. Scarse sono le notizie sugli avvenimenti storici del periodo; alcune iscrizioni lasciate in occasione di spedizioni militari sono la prova dellinteresse per la regione del Sinai. Con maggior sicurezza abbiamo notizie sui traffici commerciali con Byblos, grazie al ritrovamento in questa città di resti di stoviglie con iscrizioni geroglifiche. Già in epoca arcaica lEgitto importa da Byblo i tronchi di cedro usati nelle costruzioni, essendo esso privo di alberi con un legno adatto ad essere ridotto in tavole. Dal punto di vista archeologico, di questo periodo ci rimangono soprattutto sepolture, quasi sempre saccheggiate, e frammenti di statue, stele e false porte provenienti da cappelle funerarie. Per quanto riguarda invece le strutture civili, (abitazioni, palazzi) non rimane praticamente nulla, soprattutto per la deperibilità dei materiali utilizzati (mattoni di fango, legno, canne). Antico Regno (III - VI dinastia)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Antico Regno dellEgitto. Fin dalle prime dinastie il re si afferma quale dio in terra, con la precisa funzione di conservare maat lordine, il sistema, anche cosmico, che da lui dipende. Da qui deriva il regime faraonico, autocratico per diritto divino, che accentra ogni funzione dello stato sul re e che, sia pure con alternative e variazioni, si mantenne tale sino alla fine della civiltà egizia. Laffermazione del dogma faraonico si ha nella III dinastia con il sovrano Djoser con la sua piramide a gradoni ed ha la sua massima espressione nellAntico Regno. Più precisamente nella IV dinastia, quando possiamo prendere a simbolo della straordinaria autorità regale e dellaccentrato interesse sociale sul faraone in questo periodo le piramidi canoniche, cioè i monumenti funerari dei faraoni di quella dinastia: Cheope, Khefren e Micerino. Cheope[modifica | modifica sorgente] Piccola statuetta del faraone Cheope Cheope, nato da Snefru e da Eteferi, figlia dellultimo faraone della III dinastia, fu il secondo faraone della IV dinastia e il grande artefice dellunificazione territoriale e di un periodo di notevole prosperità per lEgitto. Le notizie sulla sua vita e sul suo regno sono contraddittorie: infatti, secondo la tradizione, tramandataci dalla storiografia greca antica, Cheope fu un faraone crudele e spietato; i testi a lui contemporanei, invece, ce lo descrivono come un riformatore, capace di accrescere il potere reale. Durante il suo regno, in effetti, Cheope avviò allinterno del Paese numerose riforme, destinate ad accrescere il suo potere. Affrontò innanzitutto il riordino dellamministrazione dello Stato ponendovi a capo il visir che in questo modo assunse un ruolo di primissimo piano, ben al di sopra di tutti gli altri funzionari statali e molto vicino alla famiglia reale: il faraone ottenne così, come primo risultato, quello di aumentare il controllo su tutti i funzionari. In ambito religioso, limitò i privilegi dei sacerdoti scegliendo, inoltre, i sommi sacerdoti delle principali divinità tra i membri della sua famiglia. Per quanto riguarda la sua vita privata, Cheope si sposò tre volte e da queste unioni nacquero tre figlie e sei figli, quattro dei quali gli successero al trono. In politica estera, il suo regno fu caratterizzato dalla convivenza pacifica con i popoli vicini; le uniche spedizioni al di fuori dei confini del Regno, verso il Sinai e la Nubia, furono effettuate con lo scopo di approvvigionarsi di minerali. Per preparare il suo passaggio nelloltretomba, diede lavvio alla costruzione di una monumentale opera, che finì per oscurare tutte le altre: nacquero così la Grande Piramide e il complesso funerario che la circonda, destinato ad accogliere parenti e funzionari. Chefren[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Chefren. Statua di Chefren Chefren fu un faraone della IV dinastia, quella di Cheope. Era appunto il figlio del famoso faraone. Dopo la morte di questultimo Chefren combatté contro il fratello Kheper per la successione. Il suo regno durò per 20 anni. Le sue opere[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Opere dellAntico Regno Egizio. La Sfinge a Giza Chefren costruì certamente alcuni templi, ma le opere per cui è più famoso sono due: La sfinge - La Sfinge rappresenta un leone con la testa del faraone Chefren. La Piramide di Chefren - La piramide che lui edificò è la più grande in assoluto dopo quella del padre Cheope. È lunica piramide con ancora la decorazione esterna sulla sommità ma è priva di vertice e del Pyramidion[3]. Le piramidi[modifica | modifica sorgente] Il fatto più noto relativo a questo periodo è la costruzione delle piramidi, imponenti monumenti funebri dei sovrani di questo periodo storico. La piramide fu, molto probabilmente unevoluzione della mastaba, infatti quella che è considerata la più antica tra esse, la piramide a gradoni di Djoser non è altro che una serie di mastabe sovrapposte. A questa prima piramide ne seguirono altre, alcune abbandonate prima del termine della costruzione (probabilmente a causa della prematura morte del sovrano). Un esempio degno di nota è la piramide romboidale del faraone Snefru: a metà della sua edificazione, i costruttori, preoccupati a causa del possibile cedimento della struttura (fatto già accaduto) decisero di modificarne langolo riducendolo. Il risultato è una strana piramide, la cui cima è improvvisamente inclinata. Le piramidi più famose sono le tre di cui non venne mai persa la memoria a causa delle loro dimensioni, queste sono i monumenti funebri di Khufu, il Cheope sopra citato, Khefren (a cui si deve anche la Sfinge) e Micerino. La piramide di Khufu, detta anche grande piramide venne considerata già dagli antichi una tra le sette meraviglie del mondo. La sfinge di Giza, sullo sfondo la piramide di Cheope Tramontata ormai la teoria, dovuta più che altro ai racconti di Erodoto, dellutilizzo, per la costruzione delle piramidi, di migliaia di schiavi catturati in battaglia, è ormai accettato dalla maggior parte degli studiosi che queste costruzioni siano state erette da operai specializzati, che vivevano nei pressi, aiutati durante la stagione dellinondazione (periodo dellanno in cui il Nilo allagava i campi rendendo impossibili i lavori agricoli) da contadini che, si dice, provenissero da tutto lEgitto. I racconti di Erodoto non sono credibili anche per il fatto che lAntico Egitto, nellAntico Regno, non intraprese grandi guerre, non catturando quindi, schiavi. Infatti, durante lAntico Regno vi furono solo 5 dinastie, e ciò sta a rappresentare un regno privo di ostilità verso altri popoli a quei tempi. Nel 1988 lo scienziato francese Joseph Davidovits ha proposto una controversa ma innovativa ipotesi sulla costruzione delle piramidi basata sullidea che gli antichi egizi fossero in grado di sintetizzare dei geopolimeri utilizzando calcare, calcio, natron e argilla gettati allinterno di casserature costruite man mano sulla piramide. La teoria, la cui validità ancora oggi è oggetto di dibattito, ha il pregio di spiegare aspetti lasciati irrisolti da altre teorie precedenti (ad esempio come fosse possibile ottenere in cava blocchi dal peso di svariate tonnellate e perfettamente combacianti quando messi in opera, o come fosse possibile nutrire la manodopera, che secondo Davidovits sarebbe stata di 1500 unità anziché numeri molto più grandi secondo le precedenti teorie). Complessivamente si contano più di cento piramidi, tra grandi e piccole, sebbene solo una piccola parte sia tuttora in discrete condizioni. Nelle sepolture risalenti a questo periodo sono stati rinvenuti i primi esempi di tecnica di imbalsamazione. I faraoni, figli di Ra[modifica | modifica sorgente] Secondo un racconto popolare conservato nel cosiddetto papiro Westcar, i primi tre re della V dinastia sarebbero stati figli della moglie di un sacerdote di Ra, il dio solare di Eliopoli, e dello stesso dio Ra: seppure coi colori della novella popolare, il testo è interessante e altri elementi documentari confermano che realmente lavvento della V dinastia segna un cambiamento, una crisi anche religiosa che si presenta spostando limportanza sul dio di Eliopoli e con ledificazione di templi solari di cui lelemento principale è un obelisco su una piattaforma. Un ulteriore mutamento dinastico portò il faraone Teti sul trono, iniziando così la VI dinastia, ultima dellAntico Regno. Rapporti con i popoli vicini[modifica | modifica sorgente] In questo periodo grandi spedizioni commerciali e militari sono inviate in Nubia e in Libia, mentre i rapporti con lAsia sono assai limitati, eccetto quelli con Byblos, e non hanno comunque scopi imperialistici ma si limitano a scambi commerciali. Dal commercio esterno arrivava in Egitto dalla Nubia loro, con avorio e altri prodotti esotici, dal Sinai rame in grande quantità, mentre le spedizioni commerciali in Fenicia procuravano legname, specialmente legno di cedro. Primo periodo intermedio (dinastie VII, VIII, IX, X)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Primo periodo intermedio dellEgitto. Con il desiderio dindipendenza della nobiltà si ha il decentramento, la provincializzazione che caratterizzano i momenti di crisi del potere faraonico. Alla fine della VI dinastia, col lunghissimo regno di Pepi II, termina lAntico Regno: allora in Alto Egitto sorge una potente nobiltà provinciale, le terre che erano state unicamente proprietà regale vengono frazionate, sempre più larghi privilegi sono concessi ai templi e ai sacerdoti mentre le risorse della cassa regia si esauriscono. Si arriva così al periodo turbolento, uno dei più oscuri della storia egiziana, che è il Primo periodo Intermedio, scarso di testimonianze contemporanee e che giunge fino alla X dinastia. Un periodo di disagio[modifica | modifica sorgente] In questepoca lintero paese è in disordine: un testo letterario del periodo, le Lamentazioni di Ippuwer, dà un quadro fosco delle condizioni del paese in questo momento, in cui nomadi beduini si sono infiltrati nel Delta, e dovunque in Egitto ci sono lotte fratricide, rivolgimenti sociali, depredazioni, miseria: « I ricchi sono in lutto, i poveri sono pieni di gioia; / ogni città dice: . Grandi e piccoli dicono: / e i piccoli bimbi dicono: . Davvero, il deserto è nel paese, i nomi sono distrutti; / gli stranieri sono venuti in Egitto da fuori. Si mangia erba e ci si abbevera dacqua / e non si trovano né grano né erbaggi da uccelli / si prendono i rifiuti dalla bocca dei porci e non si dice: / , a causa della fame. Ecco, i possessori di vesti preziose sono in cenci, / ma chi non tesseva per sé ha ora lini fini. / Ecco, chi non si costruiva un battello, ora possiede navi: / il proprietario guarda, ma non sono più sue. Ecco, i poveri del paese son diventati ricchi, / chi possedeva è ora uno che non ha nulla. E il faraone ci ammira nella nostra tristezza, / con il suo lusso e le sue donne. ... Davvero, le leggi del tribunale sono gettate fuori, / si cammina sopra di loro nelle piazze, / i miserabili le fanno a pezzi nelle strade. / Davvero, il miserabile è venuto nella condizione / dellenneade divina / è divulgata la provedura della Casa dei Trenta. / Davvero, il grande tribunale, si esce e si entra da esso, / i miserabili vanno e vengono nelle Grandi Dimore. ... Il lavandaio rifiuta di portare il suo carico / ... Gli uccelatori sono disposti in ordine di battaglia/ ... Davvero la nobiltà è in lutto, i poveri sono in gioia. ... Ecco, la residenza è nel terrore per la penuria, / ma quegli che è signore dello scettro, / vuol placare la rivolta senza usare la violenza. ... Davvero! Molti morti son gettati nel fiume. / Londa è diventata un sepolcro e il luogo puro è diventato londa. / Davvero! I ricchi sono in lutto, i poveri sono pieni di gioia. / ... Il lercio è nel paese, non ci sono abiti bianchi di questi tempi. / Davvero! Il paese gira come il torno del vasaio. / Il ladro è pieno di tesori, i ricchi sono derubati. / ... Ecco, nessuna funzione è al suo posto, / come una mandria spaventata senza il mandriano... / Ecco, un uomo è ucciso accanto a suo fratello: egli va a nascondersi per salvar la sua vita ... / Comè bello, invece, / quando le mani degli uomini costruiscono piramidi, / sono scavati stagni e son piantati alveri da frutto per gli dèi. / Comè bello, invece, / quando la gente è ebbra, / bevono del myt e i loro cuori sono felici... ... Un lottatore dovrebbe apparire / a cacciare i mali che i ribelli hanno causato / perché non cera un pilota. Dovè oggi? Forse che dorme? Ecco, non se ne vede lopera. » (Lamentazioni di Ipu-ur) Di questi disordini Ippuwer (Ipu-ur) individua la causa principale nella svogliatezza del faraone, che è più impegnato a spendere le ricchezze in suoi lussi personali come donne e molto altro, per la sua noncuranza, giudica il sovrano non allaltezza della sua funzione, questo mostra quanto sia scaduto il concetto di re-dio che era stato alla base del periodo precedente. Alla fine del primo periodo intermedio, essendo le province tornate alla condizione di piccoli stati indipendenti, si formano dinastie di principi locali, con diritto ereditario al potere, che datano i monumenti coi loro anni, reclutano truppe, e non esitano ad assumere titoli e prerogative reali. La fine di questo periodo è particolarmente felice per la società, nella quale torna sovrana la giustizia. Medio Regno (dinastie XI, XII)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Medio Regno dellEgitto. Verso il 2040 a.C. finisce il primo Periodo Intermedio: il principe Mentuhetep riesce a riunire lEgitto sotto il proprio potere e diventa fondatore dellXI dinastia: nessun dubbio che lui e i suoi successori abbiano dovuto penare per riorganizzare lEgitto, ostacolati dalle tendenze indipendentistiche radicatesi nei monarchi provinciali, ma alla fine riescono a controllare lintero paese e a ottenere un concentramento del potere politico a Tebe, la nuova capitale. Nella riconquistata unità nazionale, lEgitto è in grado di riprendere il controllo in Libia e in Nubia, sfrutta di nuovo le sue risorse minerarie e riallaccia il commercio con la Siria. Lultimo sovrano della XI dinastia è soppiantato dal suo visir, Amenemhat, che con il nome di Amenemhat I inizia la XII dinastia, con cui si apre il Medio Regno. La nuova dinastia simpone ai sudditi, priva comè di legittimi diritti al trono non può appoggiarsi infatti su diritti divini, con argomenti umani, utilizzando abilmente una propaganda capillare condotta anche attraverso testi letterari. Lavvento del fondatore della dinastia è presentato, in un testo letterario, ispirato alla stessa volontà regale, la cosiddetta Profezia di Neferty, come il compiersi di una profezia, emessa nellAntico Regno, che prometteva il risollevamento dellEgitto dal disordine. La capitale viene spostata da Menfi alla nuova città di Ity Tawy (Dominatrice delle Due Terre) appositamente fondata nella regione del Fayum anche se il centro del potere si trova nel sud a Tebe. Sesostri I[modifica | modifica sorgente] Scultura raffigurante il faraone Sesostri I Il regno di Sesostri I come unico sovrano inizia in modo cruento, con luccisione di suo padre Amenemhat I, ma dal momento che il defunto faraone ha governato insieme al figlio per dieci anni, la successione non crea problemi. Durante il regno del padre, Sesostri si è occupato delle questioni militari. Amenemhat viene assassinato infatti proprio mentre lui era nel deserto libico al comando di una spedizione contro le tribù nomadi. Ricevuta la notizia, Sesostri si dirige rapidamente verso la capitale dellEgitto e si fa incoronare nel 1962 a.C. prendendo così il controllo della situazione. Il nuovo re governa insieme al figlio Amenemhat II. Prima di morire fa costruire una piramide, a el-Lisht, in cui viene sepolto. Il regno di Sesostri si caratterizza per la politica interna volta a potenziare al massimo la regione di el-Faiyum, continuando in questo modo la linea politica tracciata dal padre. Economicamente il faraone continua lo sfruttamento delle cave di marmo e garantisce il controllo delle miniere doro nella zona meridionale. A Nord il faraone guida spedizioni contro le tribù nomadi e mantiene contatti commerciali col porto di Ugarit. La maggior parte degli edifici costruiti da Sesostri non è arrivata ai nostri giorni. Grazie alla sua politica e a quelli dei suoi successori, lEgitto conosce così un grande periodo di tranquillità economica e politica. Secondo periodo intermedio (dinastie XIII, XIV, XV, XVI, XVII)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Secondo periodo intermedio dellEgitto. Il secondo periodo intermedio comprende le dinastie XIII, XIV, XV, XVI e XVII. Da un punto di vista cronologico questa fase della storia egizia copre il periodo dal 1790 a.C. al 1530 a.C. Linvasione degli Hyksos[modifica | modifica sorgente] Il Medio Regno è per lEgitto antico uno dei migliori periodi della sua storia, sotto laspetto politico, economico ed amministrativo; ma subito dopo la morte di Amenemhat III si verifica un declino della prosperità e del prestigio del paese. Durante questo nuovo periodo di decadenza, il Secondo Periodo Intermedio, unapparenza di potere centrale continuò nella XIII e XIV dinastia, ma sempre più indebolito e limitato alla regione meridionale dellEgitto. Infatti, dopo un lungo periodo dinfiltrazione, lenta ma costante, il Delta e anche lantica capitale dellEgitto, Menfi, finisce con il cadere nelle mani degli Hyksos, una commistione di differenti genti asiatiche, semiti in prevalenza, ma la cui classe dirigente era probabilmente formata da elementi khurriti, che stabilirono la loro capitale nel Delta Orientale, ad Avaris, lattuale Tell el-Daba, dove scavi recenti hanno portato novità storiche e archeologiche, come gli stretti rapporti con la Creta minoica. Questi dominatori di cultura inferiore, assimilarono la civiltà egiziana e, probabilmente impiegando largamente funzionari egiziani, amministrarono il paese con metodi non oppressivi e non dovettero essere malvisti dai loro sudditi, nonostante i foschi colori con cui la contro-propaganda tebana descrive quel periodo. LEgitto deve agli invasori almeno la conoscenza dei cavalli e dei carri da guerra, fino ad allora ignoti in Egitto. Sotto gli ultimi re hyksos, Kamose, un sovrano di Tebe della XVII dinastia, decise di attaccare gli stranieri: è il primo segno storicamente certo di un tentativo di cacciare dal delta gli invasori. Della sua “guerra di liberazione” Kamose ha lasciato testi ufficiali epigrafici. Lespulsione degli Hyksos avvenne però in maniera lenta e graduale, con un lento indebolirsi del loro potere.[4] Gli invasori furono scacciati in maniera definitiva solo con Ahmose, fratello e successore di Kamose: egli riuscì infatti a superare il delta e a giungere fino in Palestina dove, dopo un assedio durato tre anni, conquistò la città fortificata di Sharuhen, spazzando via definitivamente gli Hyksos[4]. In questo modo ebbe inizio la XVIII dinastia con la quale si aprì il Nuovo Regno. Nuovo Regno (dinastie XVIII, XIX e XX)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Nuovo Regno dellEgitto. Comprende le dinastie XVIII, XIX e XX e copre gli anni dal 1530 a.C. al 1080 a.C. LEgitto ora è di nuovo riunito ed unificato: ha mostrato di saper combattere ed è pronto a un nuovo periodo di splendore. La Nubia viene ripresa, un nuovo senso di politica e di conquista spinge i sovrani della XVIII dinastia alla conquista militare della Siria e della Palestina, specialmente con Thutmose I, primo sovrano imperialista. Hatshepsut[modifica | modifica sorgente] Statuetta raffigurante Hatshepsut Dopo la morte di Thutmose I, gli succede al trono il figlio Thutmose II. Alla sua prematura scomparsa sale al trono la moglie di questultimo, Hatshepsut che comincia il suo regno nel 1490, al fianco del nipote Thutmose III, ancora bambino, figlio del defunto faraone e di una concubina. Per sette anni la regina si è adattata a un ruolo politico secondario. Ma lappoggio dei sacerdoti di Amon, del visir e degli architetti reali permette ad Hatshepsut di proclamarsi faraone, relegando Thutmose III ad altre attività di minore importanza. Riconosciuta come re, si fa rappresentare in aspetto maschile e adotta il protocollo faraonico, pur modificandolo leggermente. Hatshepsut avvia una vasta attività di costruzione a Tebe, dove spicca il suo tempio funerario a Deir el-Bahari. Per legittimare il suo potere si serve inoltre dei sacerdoti di Amon che, in cambio di una loro maggiore influenza, creano per lei il mito della teogamia. Il dio Amon, possedendo il corpo del faraone Thutmose I, si sarebbe unito alla regina e questa avrebbe concepito Hatshepsut. Con tale spiegazione si attribuisce dunque alla sovrana unorigine divina e quindi il diritto a governare come faraone. Sotto il suo mandato si compiono dunque spedizioni commerciali verso il sud, alla ricerca di materiali esotici come legno profumato o oro, e organizzate anche campagne militari che permettono di controllare la terza cateratta e di arrivare fino alla sesta. Tali spedizioni sono guidate da Thutmose III, che, nonostante il presunto odio verso la zia “usurpatrice”, non si solleverà mai contro di lei. Durante il regno di Hatshepsut si completano parte dei templi di Ermant e Karnak, si realizzano lavori di costruzione a Buhen e a Beni Hasan, dove la regina ha fatto erigere lo Speos Artemidos. Piena espansione[modifica | modifica sorgente] LEgitto, con il regno di Thutmose III ha raggiunto la sua massima espansione: limpero comprende ora la Nubia e giunge in Asia fino allEufrate. Limpero era ben controllato, con funzionari egiziani e presidi militari; i rapporti con i sovrani asiatici di Babilonia, di Mitanni, di Cipro erano fitti e cordiali. Per il regno di Amenhotep III e per quello di Amenhotep IV siamo particolarmente bene informati grazie allarchivio della corrispondenza ufficiale con quei sovrani: le tavolette dargilla coi testi accadici ritrovate a Tell el-Amarna. LEgitto divenne il paese più ricco del mondo antico; ma loro che arrivava in Egitto, dalla Nubia e dallAsia, in massima parte andava ad arricchire le casse dei templi; Amon di Tebe, al quale i sovrani consacravano gran parte del bottino, vede il suo sacerdozio divenire sempre più potente e il sovrano dipendere da quello. Akhenaton[modifica | modifica sorgente] Lurto tra il potere del faraone e quello del clero di Amon porta a una crisi violenta e aperta nel regno di Amenhotep IV: i sacerdoti sono cacciati, i templi chiusi e particolarmente Amon e il suo clero sono perseguitati, mentre anche Tebe non è più la capitale. Amenhotep IV fonda una nuova città, Akhetaton (lorizzonte di Aton) in onore del dio della nuova religione monoteista, Aton, il Dio solare. Il faraone Akhenaton Il sovrano, che assume ora il nome di Akhenaton forma nuovi quadri amministrativi, sostituendo ai vecchi funzionari gente nuova, che non aveva una formazione amministrativa, ma che deve la sua posizione al fatto di aver abbracciato la nuova fede e di aver appoggiato il re nella sua riforma. Il dio di Akhenaton, di cui il sovrano è profeta e sacerdote poteva avere, in quanto culto puro dellastro del sole, elementi di cosmopolitismo, come mostra bene un passo dellInno ad Aton probabilmente composto dallo stesso faraone: « Come son numerose le tue opere, ciò chhai creato e ciò chè nascosto, tu, dio un unico che non ha eguale! Hai creato da solo la terra secondo il tuo desiderio, gli uomini, il bestiame e tutti gli animali selvaggi, tutto ciò che esiste sulla terra e cammina coi suoi piedi, tutto ciò chè nellaria e vola con le sue ali, i paesi stranieri di Siria e di Nubia e la terra dEgitto » La fine dello scisma atoniano e la rivincita degli dei ignorati o perseguitati, soprattutto Amon, si prepara già negli ultimi anni di Akhenaton: alla crisi contribuì anche la situazione in cui era venuta a trovarsi la potenza egiziana in Asia. La corrispondenza dei sovrani asiatici con Akhenaton mostra che continuavano, almeno nei primi anni del suo regno, rapporti diplomatici amichevoli. Invece un quadro del tutto diverso è presentato dalla corrispondenza tra il faraone e i capi e principi siriani, fra i quali si manifesta un certo disagio e una crescente insofferenza per lautorità egiziana in Siria: alla base cè sicuramente la mano del re degli ittiti, la nuova potenza minacciosa in Asia, che controlla i movimenti dei ribelli, li coordina e, alloccasione, si appropria delle loro conquiste. La Siria è ora divisa in due fazioni: quelli che restavano fedeli allEgitto come i principi degli stati siriani costieri, Byblos, principalmente, e Damasco, e quelli che speravano di ottenere vantaggi dal cambiamento, fiduciosi nellappoggio degli Hittiti, come i principi della zona interna. Akhenaton, benché i principi a lui fedeli abbiano chiesto aiuto diverse volte, non ha mai risposto alle loro preghiere. Alla sua morte, lEgitto è pronto a tornare alla condizione che aveva preceduto il tentativo di riforma religiosa monoteista detta “amarniana”. Tutankhamon[modifica | modifica sorgente] Tutankhamon, detto anche il faraone bambino a causa della morte precoce in età adolescenziale, fu il terzultimo faraone della XVIII dinastia; nato come Tutankhaton (Immagine vivente di Aton) e rinominatosi successivamente Tutankhamon (Immagine vivente di Amon) come simbolo della volontà di riallacciare i rapporti con il clero di Amon e restaurare i culti antichi dopo la cosiddetta eresia amarniana condotta dal padre Akhenaton, il “faraone eretico”, la cui storia fu cancellata da tutti i monumenti, così come il culto monoteistico del suo dio Aton, attraverso una massiccia opera di damnatio memoriae, di cui anche Tutankhamon, malgrado i suoi sforzi di recuperare lo status quo pre-amarniano, rimase vittima. Il piccolo monarca proclama presto il ripristino delle feste e del culto degli dèi precedenti al regno del padre e torna così a riconciliarsi con il clero tebano. La capitale, dopo lo spostamento ad Akhetaton (Orizzonte di Aton) ad opera di Akhenaton, viene riportata allantica Tebe, sede del sacerdozio di Amon. Tutankhamon sposa la giovane Ankhesenamon (Lei vive per Amon), nata Ankhesenpaaton (Lei vive per Aton), sua sorellastra; la coppia tentò di avere dei figli, come dimostrano le due piccole mummie di feti (uno non sopravvissuto a un parto prematuro, laltro nato morto), entrambi femmine, ritrovate nella tomba del giovane re. Tutankhamon regna per circa dieci anni e muore alletà di diciannove anni, nel 1325 a.C. Ay, suo consigliere fidato, ne sposa la vedova, Ankhesenamon, e gli succede sul trono per quattro anni; alla sua morte, il clero appoggia la salita al trono di Horemheb, che non faceva parte della famiglia reale ma si era distinto come generale sotto Akhenaton e Tutankhamon. Con la sua morte, la XVIII dinastia si conclude. Ay[modifica | modifica sorgente] Ay Il successore del faraone Tutankhamon fu il suo visir, di nome Ay. Non si è ancora certi di come sia morto Tutankhamon, ma una delle più accreditate teorie è quella in cui lui verrebbe ucciso da Ay. Il suo regno durò circa cinque anni, uno dei più brevi della storia dellAntico Egitto. Si era sposato con la vedova del faraone suo predecessore, Ankhesenamon. Horemheb[modifica | modifica sorgente] La definitiva sistemazione dellEgitto spetta comunque a Horemheb il quale viene scelto come re dalloracolo di Amon (in realtà dal suo cedro), come narra egli stesso in una iscrizione. Ancora generale, dopo la morte di Akhenaton, mostra la sua energia riuscendo a conservare la Palestina allEgitto con una spedizione fortunata; divenuto faraone, si preoccupa di sanare la deplorevole condizione del paese emettendo un decreto che è uno dei più importanti documenti legislativi lasciati da sovrani egiziani. Le misure adottate da Horemheb sono in parte legislative (riorganizza i tribunali, reprime gli abusi e le estorsioni ai danni dei contadini, le requisizioni abusive di schiavi ai privati) e in parte amministrative. Ramessidi[modifica | modifica sorgente] Dopo Horemheb, morto senza eredi, si ha un netto cambiamento: i sovrani della XIX dinastia, di cui il fondatore è Ramesse I, gran visir del precedente faraone, non sono di origine tebana, bensì del delta orientale. Ciò spiega anche perché Seth, il dio locale, sia la divinità protettrice dei membri di questo casato. La politica religiosa dei primi tre sovrani della XIX dinastia è di favorire altre divinità: Ra di Eliopoli e Ptah di Menfi in modo particolare, così da evitare lintromissione nel potere da parte del sacerdozio tebano (iniziata con la XVIII dinastia e di cui la netta presa di posizione di Akhenaton, ma già però anche suo padre Amenhotep III dava segni di insofferenza, fu probabilmente la conseguenza[5]) senza tuttavia entrare in conflitto con esso, anzi ufficialmente mostrandosi devoti del dio di Tebe (ricordiamo che il nome Ramses nel cartiglio di Ramses II è affiancato dalla dicitura mery Amon, amato da Amon). Sotto il loro comando, lEgitto conosce un periodo di grande splendore, culturale ed economico. Ramses / Ramesse / Ramsete II[modifica | modifica sorgente] Dopo due anni di regno Ramses I muore e al suo posto sale al trono il figlio, Seti I, già co-reggente: questi regna sullEgitto per circa diciotto anni, e il suo è un periodo di equilibrio assoluto. Suo figlio e successore è Ramses II (Ramesse II), uno dei più grandi faraoni nella storia dEgitto. Ramses dimostra ben presto di essere un ottimo comandante: nei primi anni di regno affronta e sconfigge infatti un gruppo di predoni del mare, denominati Shardana, in seguito inglobati nella sua guardia personale. Ma la sua impresa più memorabile, e senza dubbio la meglio documentata nella storia dellAntico Egitto, è la Battaglia di Kadesh, combattuta nei pressi del fiume Oronte, nella quale il faraone affronta lHatti, equivalente allimpero anatolico, sotto la guida di Muwatalli II. Benché nessuno dei due contendenti vinca la battaglia, Ramses farà larghissima propaganda allepisodio presentando la battaglia di Kadesh come una grande vittoria, per il semplice fatto di aver riportato la quasi totalità dellarmata in patria e di essere riuscito a salvare la patria. Il sentimento del pericolo, comune allimpero ittita e allEgitto nel suo predominio sulla Siria, dellaffermazione della potenza assira in Asia è certamente alla base del trattato di pace tra Ramses II e Hattusili, fratello e successore di Muwatalli. Il testo dellalleanza difensiva tra le due potenze era redatto in geroglifico egiziano e in cuneiforme. A suggello della nuova situazione tra i due paesi si ha il matrimonio tra la figlia del sovrano hittita e Ramses II. Il faraone, però, non è ricordato solo come grande guerriero e come eccellente governante dellimpero egiziano, ma anche come un instancabile costruttore, tanto che molti edifici e opere sono stati creati, modificati o ristrutturati proprio per mano sua: si possono ricordare sia i due templi di Abu Simbel, uno dedicato a sé stesso, laltro alla moglie Nefertari divinizzata, sia il Ramesseum, la città di Pi-Ramses, sua nuova capitale. Il suo è uno dei regni più lunghi, insieme a quello di Pepi II risalente alla fine dellAntico Regno: Ramses muore infatti a circa 91 anni, dopo sessanta anni di governo. Padre di numerosi figli, riesce a far salire sul trono solo il tredicesimo, Merenptah, non perché i precedenti non fossero meritevoli di tale titolo, ma perché semplicemente non erano sopravvissuti a lui. È probabilmente contro di lui che Mosè ha scagliato le sue dodici piaghe. Merenptah e i Popoli del mare[modifica | modifica sorgente] Il figlio e successore di Ramesse II, Merenptah, deve far fronte a una situazione molto grave, che tocca direttamente lEgitto, e non più soltanto il suo prestigio nelle zone esterne del dominio egiziano: il pericolo è alla frontiera occidentale dellEgitto ed è costituito dai Libici che fanno pressione per entrare in Egitto e che portano con sé anche truppe appartenenti ai Popoli del mare, quelle genti, cioè, che provenienti per mare dallEgeo e forse anche dal mediterraneo occidentale, devastarono il bacino orientale del Mediterraneo. Della sua vittoria sui Libici e sui loro alleati, Merenptah dà un ampio resoconto in una iscrizione a Karnak e in una stele, nota come “stele di Israele” perché Israele vi figura menzionata nellinno che conclude questo testo ufficiale: “I re sono abbattuti e dicono: “Pace”, nessuno alza la testa dei Nove Archi: la Libia è devastata, gli Hittiti pacificati, Canaan è distrutta con ogni male, Ascalon conquistata, Gezer è presa, Yenoam annientata, Israele è desolata e non esiste il suo seme. La Palestina è divenuta una vedova a causa dellEgitto, tutti i paesi sono uniti, tutti pacificati”. Ramses III e la crisi del Nuovo Regno[modifica | modifica sorgente] Durante il regno di Ramses III (che può considerarsi lultimo grande sovrano del Nuovo Regno), il Delta egiziano fu di nuovo in pericolo per gli attacchi ripetuti dei Libici, ancora alleati con elementi dei Popoli del mare e per lattacco nel Delta Orientale, per terra e per mare questa volta, di orde di Popoli del mare, ma Ramses III riuscì a proteggere il confine egiziano. Lunghi testi e scene scolpite sulle pareti del suo tempio funerario a Medineth Habu commemorano gli episodi delle imprese belliche del sovrano e le sue vittorie. Ramses III riesce a conservare la Palestina, ma dopo di lui lEgitto non ha più la forza di mantenere la sua supremazia in Asia. La crisi appare infatti evidente verso la fine del suo regno: lEgitto soffre di una gravissima situazione economica che porta allinflazione; tra gli operai della necropoli tebana si verificano veri e propri scioperi di protesta per le paghe che non sono date e ancora durante il regno di Ramses IX è attestato un altro grave sciopero nello stesso ambiente; bande di ladroni depredano le ricche tombe dei faraoni nella Valle dei Re. La progressiva debolezza del potere centrale, i disagi economici, la scomparsa di un vero e proprio impero egiziano, tutto porta alla rovina dellEgitto, che conosce disordini e carestie finché alla fine della XX dinastia lunità del regno delle Due Terre si sfascia, quando un debole faraone regna nel Delta, con capitale a Tanis, mentre in Alto Egitto domina Herihor, il quale ha riunito nelle sue mani la funzione di visir dellAlto Egitto e quella di sommo sacerdote di Amon a Tebe. Terzo periodo intermedio (dinastie XXI, XXII, XXIII, XXIV, XXV)[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Terzo periodo intermedio dellEgitto. Dopo Herihor, lEgitto entra in una fase decisa di decadenza. La Nubia si stacca dal regno, e a Napata, la città eletta capitale, saliranno al trono sovrani di cultura in qualche modo egiziana che si considereranno eredi dei faraoni. La Libia e la Siria sono ormai sottratte allinfluenza egiziana. Anche lAlto Egitto si separa praticamente dal resto del paese, e si costituisce come stato autonomo dominato dai sacerdoti di Amon. Guerrieri assiri Verso il 959 a.C., dallambiente delle colonie militari libiche che negli ultimi tempi sono state accettate in Egitto, sale sul trono del faraone una dinastia libica, la XXII; Tebe e lAlto Egitto restano in mano al sacerdozio ammoniano. Uno dei sovrani libici, Sesonchis, tenta di riprendere la politica asiatica, ma ben presto il paese ricade nellinerzia e nella disorganizzazione. Lunità dellEgitto viene ricostituita intorno al 730 a.C. da sovrani del lontano regno di Kush: appoggiandosi al sacerdozio tebano, Piankhi prima, poi suo fratello Shabaka conquistano lEgitto, sottomettendo i principi locali che, specialmente nel Delta, erano fortemente indipendenti e bellicosi. La nuova dinastia, la XXV, dà quindi allEgitto, con lunità, un nuovo impulso: estremamente pii, i sovrani di Kush restaurano templi e ne edificano di nuovi, e la devozione ad Amon, loro dio, è al centro della loro pietà. La pietà religiosa, venata di un certo arcaismo di tipo ortodosso, porta i sovrani etiopici a prendersi cura dei templi e dei culti antichi. La vera debolezza della XXV dinastia sta nel fatto che la capitale del regno era lontanissima da Kush, dove, dopo la conquista, i sovrani sono ritornati, lasciando libertà di manovre indipendentistiche ai principi locali delle città egiziane. Ma la dissoluzione dellunità egiziana viene dallesterno: gli Assiri, la nuova grande potenza assoluta in Asia, penetrano in Egitto e, saccheggiando e distruggendo, arrivano a Tebe: Assurbanipal riduce lEgitto a una sorta di protettorato assiro che designa come capi locali i principi egiziani del Delta educati a Ninive. Epoca Tarda[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Periodo tardo dellEgitto. Quando lAssiria conosce però la crisi, lEgitto, sotto una nuova dinastia, la XXVI, ha di nuovo un periodo dunità: Psammetico, principe di Sais e vassallo dellAssiria, si allea con la Libia e caccia gli Assiri dallEgitto. La dinastia saitica (di origine libica) regna per più di un secolo restituendo al paese un ultimo periodo di rinascita: il potere è accentrato, Tebe è sotto controllo da quando Psammetico I fa adottare come Divina Adoratrice la propria figlia, i contatti commerciali ed economici con la Grecia portano allEgitto vantaggi commerciali ed economici poiché, commerciando adesso con i Greci, gli egiziani sono affrancati nel Mediterraneo dalla necessità di mediazione dei fenici. È piuttosto una politica africana quella che lEgitto conduce adesso militarmente, in Nubia, a Cirene, e i tentativi di intervento militare in Siria e in Palestina si risolvono in sconfitte. I sovrani saitici assumono largamente mercenari greci, benché questa preferenza sia causa di difficoltà interne per la rivalità tra egiziani e Greci: ma i Greci sono adesso gli alleati dellEgitto contro la nuova potenza asiatica che minaccia lequilibrio del Mediterraneo: la Persia. La conquista persiana[modifica | modifica sorgente] Stele raffigurante il re Dario I con alcuni servitori Lultimo faraone della XXVI dinastia, Psammetico III, è sconfitto e catturato dal re persiano Cambise, figlio di Ciro, nella battaglia di Pelusio. LEgitto, con Cipro e la Fenicia, entra a far parte dellimpero achemenide, sesta delle venti divisioni amministrative, o satrapie. La XXVII dinastia comprende Cambise, morto nel 522 in Siria sulla via del ritorno in Persia e, in successione, Dario I, Serse, Artaserse I, Dario II e Artaserse II, che viene riconosciuto in Egitto come faraone almeno fino al 402. Per intensificare i rapporti della Persia con la satrapia dEgitto, Dario I realizza il raccordo con il Mar Rosso dellantico canale nilotico che sboccava nel Lago Timsah, lodierno Ismailia per poi attraversare i Laghi Amari e che in quattro giorni di navigazione permetteva di andare da Bubasti fino al Mar Rosso. Lungo il canale Dario I fa erigere la sua stele celebrativa, di dimensioni colossali con testi geroglifici, cuneiformi ma anche bilingui. Nello stesso spirito si realizza anche la grande statua di Dario I in abito persiano, coperta discrizioni geroglifiche e cuneiformi, scoperta nel 1972 a Susa, eseguita in Egitto e trasferita in Persia probabilmente da Serse. LEgitto recupera la sua indipendenza in seguito alla guerra condotta da Amirteo di Sais, primo e unico rappresentante della XXVIII dinastia. La guerra è proseguita da Nepherite di Mende, fondatore della XXIX dinastia. Lultimo faraone dello stato egiziano indipendente è Nectanebo II, della XXX dinastia, al quale si deve una notevole attività edilizia nel Delta. Nectanebo organizza il proprio culto, in vita, sotto le sembianze del dio falco Horo. La sua opposizione ai rinnovati attacchi persiani sono però inutili e, nel 343, vinto da Artaserse III, è costretto a fuggire in Nubia. La seconda dominazione persiana dura appena dieci anni; dopo la battaglia di Isso nella quale viene sconfitto Dario III, lEgitto è costretto ad essere inserito nellimpero di Alessandro Magno. Arte[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Arte egizia.
Posted on: Mon, 18 Nov 2013 21:38:48 +0000

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