Assemblea Popolare 2014 - da “L’Huffington Post” del 10 - TopicsExpress



          

Assemblea Popolare 2014 - da “L’Huffington Post” del 10 luglio 2014 – “Pier Carlo Padoan: “Crescita debole e incerta. Investitori esteri interessati a noi, non sprechiamo l’occasione” - La ripresa, se arriverà, sarà debole. Intanto però non bisogna perdere tempo perché “c’è una finestra di opportunità ampia” da sfruttare e che non durerà a lungo. Il messaggio, molto chiaro, è arrivato oggi dal palco dell’Assemblea dell’Abi dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Un invito a rimboccarsi le maniche che arriva mentre i segnali di allarme che alla fine dell’anno la ripresa attesa possa arrivare in proporzioni molto più modeste di quanto ipotizzato dal governo si moltiplicano giorno dopo giorno. La cartina di tornasole si avrà all’inizio di agosto, con le stime preliminari dell’Istat relative al secondo trimestre. A quel punto si capirà finalmente le aspettative di Palazzo Chigi a fine 2014 saranno destinate ad essere disattese. Il quadro è ancora molto difficile. Ad ammetterlo, oggi, è stato lo stesso ministro sottolineando che “siamo in un contesto di crescita debole e incerta” e che “la disoccupazione rimane elevata”. Prima di lui, intervenuti all’Assemblea ordinaria dell’Abi, anche il presidente dell’Associazione dei banchieri Antonio Patuelli e il governatore della Banca d’Italia avevano sottolineato gli stessi rischi. Il primo, parlando di “sintomi di ripresa ancora limitati”. Il secondo, ribadendo come “la ripresa stenta” mentre “nell’area dell’euro la crescita è ancora molto debole”. Segnali di preoccupazione che da Padoan erano già arrivati. La novità è che il ministro oggi ha voluto specificare per ben due volte che la finestra temporale favorevole per fare le riforme e attrarre capitali stranieri è molto limitata e va sfruttata: “Oggi – ha spiegato Padoan - lItalia gode di estremo interesse da parte degli investitori, sta a noi non sprecare questa occasione, perché non durerà per sempre. Secondo il ministro dell’Economia, a favorire la congiuntura positiva contribuerebbero il pacchetto di misure varate dalla Bce, l’allentamento delle tensioni sui mercati e l’azione di riforma del governo. Un messaggio, quello del ministro, che arriva accanto ad un avvertimento più che mai tempestivo all’indomani della conclusione del primo round del dibattito europeo sulla flessibilità: “Non ci sono scorciatoie per la crescita, serve una strategia a più piani”. E uno di questi è innanzitutto quello delle riforme invocato anche dall’Europa. A partire, ha spiegato il ministro, da quella istituzionale che “è la prima delle riforme strutturali: Istituzioni forti, con certezza sulla durata dei governi e le semplificazioni incidono positivamente quando ci sono da prendere decisioni sugli investimenti. La produzione industriale è calata dello 0,5% nel secondo trimestre del 2014 rispetto ai tre mesi precedenti. E la stima del Centro studi di Confindustria, che sottolinea che si tratta di una flessione più accentuata rispetto al -0,1% (rivisto al ribasso dal +0,2% comunicato il mese scorso) che si era registrato nel primo trimestre sul quarto 2013. Per gli economisti di viale dellAstronomia questa dinamica mette a rischio la possibilità di un recupero, seppure marginale, del PIL nei mesi primaverili. Il Csc vede tuttavia un recupero della produzione industriale dello 0,7% in giugno su maggio, quando cera stato un calo dell1,2% su aprile. Il terzo trimestre dovrebbe ereditare dal secondo una variazione congiunturale di +0,1%.
Posted on: Fri, 11 Jul 2014 12:34:08 +0000

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