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Avviso: Prima di leggere questo sappiate che è composto da più di 650 parole e troverete tanta demagogia e populismo... Si discute su alcuni blog sullopportunità o meno di donare lennesimo obolo in favore delle popolazione colpite dallalluvione in Sardegna. Ognuno e libero di pensarla come vuole e sono parzialmente d’accordo su quelle persone stufe di dover aprire il portafoglio e non vedere le proprie tasse spese per migliorare lo stato dei nostri territori…. Anche io sono stufo di questa litania, ma vedendo come si muove lo stato preferisco bruciare 10 euro a favore delle popolazioni colpite anche se forse solo la metà arriverà a loro.. Non oso immaginare come sia possibile continuare a guardare la propria casa completamente sommersa dal fango. Gli sforzi di una vita, i ricordi, le cose belle di cui ti sei circondato completamente ammorbate dal fango. Siamo un popolo strano, completamente avulso a ciò che è amor di patria e del paese che ci ospita. Non siamo un popolo unito, siamo divisi da un campanilismo che non ha eguali al mondo, ciò nonostante nelle tragedie che costantemente ci affliggono, appaiono slanci di umanità e fratellanza che lascia perplesso il resto del mondo. Siamo un paese dove distruggere un territorio è sinonimo di ricchezza (per una certa casta). Se lasci il territorio devastato, alla prima sciagura si aprono scenari ricostruttivi degni solo di un dopoguerra. In barba ad ogni legge di stabilità, si stanziano finanziamenti perchè non puoi lasciare la popolazione in balia deglli eventi (poi lo fai lo stesso…finanziare lava via le responsabilità e butta fumo negli occhi). DOpo la tragedia si scatenano tre cose: - emotività giornalistica (titoloni come quelli apparsi nei giorni scorsi su ciclone, uragano e quant’altro) - speciali televisivi dove esperti di vario rango, politici vari e dirette sui campi di battaglia dove vengono dette pochissime cose corrette e tante “amenità” trite e ritrite. Quella volta che l’esperto cerca di dire cose giuste viene di solito interrotto dal conduttore almeno ogni 20 parole - tempo una settimana e tutto viene dimenticato, tranne per chi sta subendo sulla sua pelle questa tragedia. Ora bisogna considerare alcuni aspetti che non sono secondari. Primo aspetto (quello meteorologico).. Non eravamo di fronte ad un ciclone (le parole sono importanti…vorrei vedere chiunque mentre si ritiene poco informato e invece viene apostrofato come coglione), ma di una depressione mediterranea particolarmente intensa. Si sono scatenati a scala piuttosto grande vari temporali autorigeneranti (quasi stazionari in luogo) che hanno riversato tanta acqua in pochissimo spazio temporale (ops). Bisogna ricordare che quest’anno abbiamo avuto un settembre e un ottobre particolarmente caldi nel mediterraneo e tutto questo ha fornito molta energia grande ad un mare caldo e una grande evaporazione. Secondo aspetto (quello culturale e sociale).. Siamo il paese che ha una cultura meteorologica e una conoscenza del territorio in cui vive pari forse a quella del bangladesh. La meteo serve solo per sapere se bisogna o meno prendere l’ombrello senza pensare che una maggiore conoscenza del territorio e delle condizioni meteo, fa la differenza tra la vita e la morte. Troppa gente è morta annegata in casa propria o nel proprio scantinato e bisogna finirla di gridare alla fatalità e all’eccezionalità. Dal 1994 ad oggi ne abbiamo subite più di 80 di alluvioni.. Non sono poi così eccezionali. Terzo aspetto, l’informazione e il coordinamento… Qui bisognerebbe scrivere un libro su come disperdiamo i soldi in vari enti senza che questi siano addestrati e coordinati…Ci vogliamo mettere le responsabilità deglli amministratori locali che pensano al mandato che dura 5 anni e cercano la rielezione senza pensare al territorio in cui vivono? Se qualcuno vuole un colpevole, deve solo varcare la porta del proprio municipio e cercare gli ultimi due amministratori..se poi vuole andare più in alto, vada in provincia a cercarli. Bisogna ricominciare da zero, cominciando ad educare i figli (a scuola) se cosa vuol dire vivere il proprio territorio, bisogna educare i nostri amministratori a non fare del loro mandato il loro porco comodo, nascondendo quando accadono queste cose dietro al dito della fatalità. pensate che il giorno prima negli stati uniti si sono registrati “50″ “cinquanta” tornado che hanno causato solo 6 morti…qui siamo a 16+1.. i conti non tornano. Io intanto vado a donare 10 euro, non si sa mai…e quanto mi piacerebbe vedere deputati e senatori, presidenti di regione e province, amministratori e manager dello stato donare verso queste popolazioni un paio di giorni delle loro retribuzioni.. Ogni popolo ha il governo (e gli amministratori) che si merita. stefano
Posted on: Wed, 20 Nov 2013 20:58:49 +0000

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