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"BACIO - QUANDO IL GESTO PIÙ PRIVATO DIVENTA SIMBOLO POLITICO" ...Da un po’ di tempo i pruriti antigay e le sedicenti provocazioni fanno sì che foto e articoli siano riservati ai baci denunciati dai carabinieri o a quelli scambiati fra donne e uomini di spettacolo dello stesso sesso... pubblicità Sì, lo so: un “Diario” dedicato ai baci, di questo passo finiremo allo smalto per le unghie… Eh no, qui si tratta di baci pubblici, che hanno fatto la storia, o la vanno facendo. E Giuda, allora? E Breznev e Honecker? Il pittore Dmitri Vladimirovic Vrubel’ li mise al muro, di Berlino (titolo: Dio mio, aiutami a sopravvivere a questo amore mortale). E appena ieri, Tatyana Firova e Kesniya Ryzhova, vincitrici dell’oro nella 4x400 ai Mondiali di Mosca. «Un bacio saffico contro la legge omofoba di Putin». Lo so, hanno smentito, era una speculazione degli spettatori maschi occidentali, i russi (e le russe, ma meno) si baciano sulle labbra. Magari servirà a informarsi sulla legge di Putin, e a rinunciare a quell’espressione dilagata, “bacio saffico” – si sono baciate due donne. E dato che ci siamo, vediamola questa legge di Putin, passata alla Duma, a gennaio, con 388 voti a favore, un contrario e un astenuto. (Quanti sono i deputati Lgbt nella Duma, chiederete: già). La legge vieta la diffusione di informazioni sulla comunità gay ai minorenni: diventa sanzionabile qualunque discorso o manifestazione, un bacio scambiato in strada o il Gay Pride, nei cui paraggi possa trovarsi un minorenne. Baci fra persone dello stesso sesso sono stati scambiati davanti alla Duma: 20 arrestati. A proposito, a Mosca la saltatrice Emma Green-Tregaro è scesa in campo con le unghie smaltate di tutti i colori dell’iride – poi è stata persuasa ad accontentarsi del rosso in finale. Detto questo, i baci pubblici più importanti sono quelli che fanno le storie, e se ne fregano della storia. I ragazzi di Vancouver, per esempio. Il fotografo è Rich Lam, i tifosi di hockey sconfitti mettono a ferro e fuoco la città, c’è un poliziotto in tenuta antisommossa in primo piano, gli scalmanati sul fondo, e in mezzo, nella terra di nessuno, fra i fumi di incendi e lacrimogeni, un ragazzo e una ragazza sdraiati per terra, lei con la gonna tirata su fino alle anche, si baciano e si abbracciano. Macché: i due si presentano alla Cbc, si chiamano Scott Jones e Alexandra Thomas, una carica di polizia li ha raggiunti, lei è inciampata, lui è tornato ad aiutarla, i poliziotti li hanno malmenati: in quel momento, mentre lei è sdraiata e lui la solleva cercando di calmarla («Era un po’ isterica, si capisce…») il fotografo scatta. La ragazza ora è comprensiva: «Non è imbarazzante per me, è stato un gran bello scatto». Nemmeno il fotografo è imbarazzato, ha fatto il giro del mondo, e i precedenti sono illustri. Il bacio di Robert Doisneau, per esempio, 1950, davanti all’Hotel de Ville a Parigi. La più famosa delle sue 400 mila fotografie. A posteriori, c’era qualcosa che non convinceva: ma era proprio quello che seduceva di più, la ragazza piegata dal bacio, col braccio destro abbandonato in un languore estremo. Quarant’anni dopo vengono fuori due impostori e reclamano i diritti. In tribunale, Doisneau deve spiegare di aver messo in posa una coppia. Da un po’ di tempo i pruriti antigay e le sedicenti provocazioni fanno sì che foto e articoli siano riservati ai baci denunciati dai carabinieri o a quelli scambiati fra donne e uomini di spettacolo dello stesso sesso: una rivalsa per la generazione che fino all’altroieri diceva «Non ho niente contro i froci, purché non vengano a rompere i c. a me…».Nellanozionedirompere eccetera è ancora inclusa l’eventualità che si bacino in pubblico. «Fermata coppia omosessuale. Si baciava al Colosseo. I carabinieri: “Era un atto inequivocabilmente osceno”». (Il tribunale poi diede ragione ai carabinieri). «Si baciano: a Pesaro presi a pugni due ragazzi gay». «Due ragazze si baciano, carabiniere le insulta: denunciato ». E così via, in un florilegio infinito. Questa insofferenza viscerale fu spiegata una volta per tutte da Prévert: «I ragazzi che si amano si baciano in piedi contro le porte della notte, e i passanti che passano li segnano a dito. Ma i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno, ed è la loro ombra soltanto che trema nella notte eccitando la rabbia dei passanti, la rabbia il disprezzo le risate l’invidia…». Ecco, l’invidia. I ragazzi si baciano e i passanti passano – c’è dell’ingiustizia. (Il francese poi ci fa fare puntualmente delle gaffe, fra embrasser e baiser). Poi ci sono tutti gli altri baci- manifesto: la coppia serbo e croata che si bacia con le bandiere addosso (a Mostar, dove però i bosgnacchi musulmani guardano scuotendo la testa, con qualche ragione); le due ragazze che si baciano davanti alle schiere di manifestanti anti-matrimonio gay a Marsiglia (Julia, 17 anni, e Auriane, 19. «Non siamo lesbiche, passavamo per caso e ci è venuto: nella foto si vedono tutte quelle donne a bocca aperta… Gridavano “Fate schifo! Non siete belle!”» – sono bellissime). E così via. Ho trovato una “galleria fotografica” di Repubblicache già nel 2003 raccoglieva “le foto che hanno fatto la storia”: ne estraggo una, c’è l’immunologo Fernando Aiuti che “bacia una ragazza sieropositiva”. La ragazza è Rosaria Iardino, sono passati 22 anni, è madre di una bambina con una compagna, sempre impegnata contro l’Aids e i pregiudizi sull’Aids, consigliera comunale e, modestamente, mia amica. Era gentile a lasciarsi baciare. A. Sofri, "la Repubblica", 22/08/2013
Posted on: Sat, 24 Aug 2013 06:26:19 +0000

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