COMPLIMENTI ALLA RAI Dopo diverse settimane di paziente - TopicsExpress



          

COMPLIMENTI ALLA RAI Dopo diverse settimane di paziente trattativa, la Direzione Risorse Umane della RAI ha ottenuto da CGIL CISL UIL UGL E SNATER la firma su un accordo che gli fa incassare tutto ciò di cui aveva bisogno, compreso la possibilità di licenziare anticipatamente i lavoratori applicando la legge 223/91 sui licenziamenti collettivi. · COMPLIMENTI perché questo accordo accende un aspro conflitto generazionale all’interno dell’azienda. Dividi et Impera è un processo che è andato sempre ad esclusivo vantaggio dell’azienda. Ciò contribuirà a inasprire gli animi e a deteriorare ulteriormente il tessuto di relazione tra colleghi giovani ed anziani, quando invece sarebbe necessario agevolare il travaso esperienziale tra lavoratori. · COMPLIMENTI perché dopo la fase di esodo incentivato voluto dall’azienda che ha visto la fuoriuscita contemporanea di oltre 350 unità, i buchi nel tessuto organizzativo non erano più sostenibili, specie in quei reparti produttivi (vedi sedi regionali e Rai Way) che risultano gravemente sguarniti. L’anticipazione delle stabilizzazioni dei lavoratori a T.D. è quindi una impellente necessità aziendale. La RAI ha illuso i sindacati che fosse invece una concessione in trattativa. · COMPLIMENTI perché se è vero che la RAI in questi ultimi anni ha colpevolmente messo i collaboratori a partita IVA ( i cosiddetti atipici ) in condizione di fare causa dimostrando di essere paragonabili ai lavoratori subordinati, con l’accordo in questione, concedendo al sindacato miope la sistemazione di qualche unità (sponsorizzata?), tutti gli altri troveranno la strada del giusto riconoscimento legale sbarrata dall’obbligo di sottoscrivere transazioni tombali per poter continuare a lavorare. · COMPLIMENTI perché è risaputo che i bacini di reperimento del personale di alcune figure professionali sono vuoti da tempo e l’azienda ha la necessità estrema di rimpolpare questi bacini con lavoratori con contratti di apprendistato fiscalmente vantaggiosi. Anche qui, una necessità aziendale viene contrabbandata come una conquista sindacale mentre invece è un processo inevitabile se non si vogliono chiudere gli studi e le sedi regionali. Le selezioni per scegliere questo personale arriveranno solo tra mesi e la RAI, con tutta probabilità, procederà per ragioni di urgenza a tappare i buchi con lavoratori “somministrati” provenienti dalle agenzie di lavoro interinale. Vuoi vedere che tra qualche tempo stabilizzeremo pure questi lavoratori interinali e le selezioni non serviranno più? · COMPLIMENTI perché come contropartita a queste false concessioni la RAI ottiene di poter applicare la legge 223/91 e da oggi in poi decidere quando e chi mandare a casa. Fino al 2015 la caccia all’uomo riguarda chi ha già acquisito il diritto alla pensione oppure chi, non avendo dato delega all’azienda per ottenere il certificato previdenziale, viene considerato comunque pensionabile, con il concreto rischio di creare nuovi lavoratori esodati. Esempi ne potremmo fare tanti ma ci limitiamo ad analizzarne alcuni. I nati nel 52 che, come tutti abbiamo appreso dai giornali, dopo la riforma Fornero, raggiungono i requisiti per la pensione anticipata non prima del luglio 2014 (ammesso che abbiano i contributi previsti), in caso di dimenticanza o di mancata delega per l’ottenimento della posizione contributiva, sarebbero comunque considerati “aventi requisiti” , quindi esodabili. Altro esempio si potrebbe fare con chi, pur essendo del 49 o 50, potrebbe non avere i contributi pre-Fornero . Ci fermiamo qui ma ci poniamo la domanda e la giriamo a voi che leggete: può il sindacato consegnare un lavoratore nudo e a mani legate di fronte alle volontà di chi lo vuole licenziare? Dare per scontato di avere i requisiti significa che il lavoratore non ha possibilità alcuna di difesa , anche solo in caso di errore involontario e/o dimenticanza. Da questi esempi si evince che la ratio dell’accordo è di costruire un obbligo attraverso una serie di clausole atte a negare il diritto a sottrarsi dal licenziamento coatto. Può l’azienda pensare di annullare gli effetti della riforma pensionistica vigente ricorrendo all’applicazione distorta di una legge sui licenziamenti collettivi? Ci sembra davvero che tutto ciò sia difficilmente sostenibile in caso di contenzioso legale. COMPLIMENTI infine perché tutto questo avviene senza che nell’accordo, per i lavoratori a Tempo Indeterminato siano previste vere e concrete politiche di rilancio dei percorsi interni di valorizzazione e motivazione, a parte un laconico passaggio che cita l’impegno aziendale nel ricoprire posizioni organizzative che risulteranno vacanti a seguito degli esodi. Non si parla di riapertura dei provvedimenti gestionali, non si parla di risolvere le tante sofferenze dovute alla permanenza d decenni nella stessa categoria. Per concludere, nel confermare la nostra contrarietà all’accordo sottoscritto, chiediamo a chi legge di informarsi per approfondire la tematica al fine di potersi fare una libera opinione da esternarsi con forza nelle assemblee referendarie che immaginiamo verranno indette dalle sigle firmatarie per avallare l’ipotesi di accordo in oggetto. Qui non è in discussione se sia opportuno o meno che il lavoratore anziano con i requisiti debba andare in pensione per creare un’opportunità di lavoro ai giovani ( secondo noi è certamente opportuno se ci sono le condizioni) quello che riteniamo inaccettabile è che sia il sindacato a concedere alla RAI uno strumento per decidere, specie dopo il 2015 chi saranno gli altri che debbono eventualmente fuoriuscire prima del tempo, ivi compresi i neo assunti, in assenza di un oggettivo stato di crisi aziendale e specialmente senza chiari segnali di riduzione degli appalti, degli onerosi contratti alle case di produzione e agli autori e registi esterni. LA SEGRETRIA NAZIONALE LIBERSIND Roma, lì 05/07/2013
Posted on: Sat, 06 Jul 2013 10:23:45 +0000

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