Caccia: i cacciatori Umbri confidano nel nuovo. Affrontare e - TopicsExpress



          

Caccia: i cacciatori Umbri confidano nel nuovo. Affrontare e risolvere la crisi che attanaglia da anni lo sforzo di caccia e la fauna selvatica con qualche conclamata volontà di riforme concettuali, è il primo e più importante compito che la situazione affida alla competenza delle regioni. In questi anni, trascorsi ormai fra grattate di zucca e decisioni sciagurate, anche in Umbria nulla si è fatto per rilanciare un settore, quello venatico, che in termini economici e in quelli squisitamente ambientali, fa acqua da tutte le parti. E tantomeno si è mosso qualcosa per contenere il flusso di denaro improduttivo che esce dalle tasche dei cacciatori per andare a rimpinguare gruppi parassitari che, al pari di alcune sedicenti associazioni che lavorano ‘con’ la caccia, e non ‘per’ la caccia, di ambientale non hanno neppure l’ ombra. A Terni, per esempio, per avere la copia del bilancio 2012 dell’ ATC 3, occorre avere sette buchi nel naso. L’ EPS provinciale lo ha richiesto ufficialmente a chi di dovere, arrivando a bussare perfino al palazzo della Regione: silenzio di tomba. Grazie all’ amico di turno, rigorosamente anonimo, disponiamo ugualmente di un documento ‘ufficioso’ che, stando alle voci di corridoio, è stato messo in apnea dall’ Ammnistrazione provinciale ‘perché ancora una volta in rosso’ –ndr-. Alla faccia del bicarbonato di sodio! Dopo due anni dal raddoppio secco della quota d’ iscrizione, il piatto ancora piange? E pensare che due anni fa il TAR dell’ Umbria bocciò ricorso di un gruppo di impavidi contro l’ aumento della quota ATC n° 3, proprio a causa di un ‘progetto’ che tuttavia, i cacciatori di Terni, non hanno mai visto. ‘Se l’ Ambito di Terni, al contrario di quelli di Perugia, ha un progetto da realizzare i cui costi sono documentati, nulla osta che esso possa decidere – in piena autonomia – l’ aumento della propria quota’ –ndr-, sentenziò il Tribunale Amministrativo dell’ Umbria. Illo tempore, i 366 ricorrenti, rispettosi delle decisioni sentenziali, ne presero atto subendone le conseguenze, anche finanziarie. Tuttavia, sia concessa loro una riflessione: stando ai fatti, analizzando il bilancio 2012 e guardandosi intorno ad ogni uscita di caccia, francamente, si sentono un po’ presi per il naso alla ‘maniera di Bertoldo’. Il fatto è che ciò avviene anche in altre occasioni. Si chiede copia del Piano Faunistico Venatorio Provinciale che risulta scaduto ormai da tempo? Ci si mette in fila col cappello in mano per avere copia della Carta delle Vocazioni Faunistiche e di altri documenti pubblici? Tutto tace. Ai cacciatori di buona volontà, felici della bocciatura della proposta dell’ Esecutivo umbro di prorogare fino al 31 dicembre le presidenze degli Ambiti, non resta che aspettare con trepidazione la data del rinnovo della dirigenza degli ATC dell’ Umbria che dovrebbe avvenire fra qualche settimana. Il cruccio – semmai – è sempre il solito: cambiare gli orchestrali, non sempre presuppone modificarne la musica. Sergio Gunnella
Posted on: Fri, 21 Jun 2013 10:10:27 +0000

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