Cheikh Ibrahima Fall #Cheikh #Ibrahima #Fall fu il - TopicsExpress



          

Cheikh Ibrahima Fall #Cheikh #Ibrahima #Fall fu il quarantesimo #discepolo di #Cheikh Ahmadou #Bamba, il più famoso ma anche più controverso tra i suoi discepoli. Nacque intorno al 1860 a Ndiaby Fall, un villaggio situato 2 km a sud della città di Kebemer. Discendeva dalla stirpe dei primi Laman (proprietari terrieri) del Kayor, divenuti, in seguito alla vittoria del Laman Ngoné Sobel sul Burba Jolof nel XV secolo, il casato reale del Kayor e del Baol. Ndiaby Fall era un importante centro per l’insegnamento #coranico, tra gli avi di Ibrahima Fall c’erano studiosi conosciuti in tutta la regione per la straordinaria erudizione (Yoro Ndiaby Fall e Barane Ndiaby Fall). Modou Rokhaya Fall, padre di Cheikh Ibra Fall era un #discendente diretto di Barane Ndiaby Fall. Si sposò con Soxna Seynabou Ndiaye, dalla quale ebbe tre figli: Ibrahima, Saliou e Rokhaya. Modou Rokhaya Fall morì giovane ma riuscì ad #insegnare al figlio il Corano e i primi elementi della lingua araba. Durante la sua infanzia Ibrahima Fall visse in tre località: Ndiaby Fall, il suo villaggio natale, Sally Asta e Wakhi, due paesi dello Ndiaré, nel cuore dello Ndiambour (attualmente dipartimento di Louga), luogo famoso per la presenza di eruditi musulmani e per l’impunità di cui godevano in questa “zona franca” i fuggitivi e gli #schiavi. Era inoltre un importante polo commerciale, al crocevia delle rotte provenienti dal Mali, dal Maghreb, dall’interno del #Senegal, un luogo di scambio di merci e di culture che seppe trasmettere a Cheikh Ibra Fall una considerevole apertura mentale e notevoli capacità comunicative e commerciali. Dopo gli studi coranici, Cheikh Ibra Fall decise di abbandonare il villaggio in cui viveva, le supposizioni a proposito dei motivi che lo spinsero a partire sono molteplici ma la più accreditata è quella secondo la quale Ibrahima Fall era un illuminato e un predestinato. Già #giovanissimo aveva l’abitudine di raccogliersi in meditazione, parlava spesso del #Maestro che avrebbe incontrato e servito e si sentiva predestinato ad una missione che diveniva più comprensibile di giorno in giorno. Raggiunta la maturità questa illuminazione si trasformò in sogno premonitore: Ibrahima Fall ebbe una visione di Cheikh Ahmadou Bamba, colui il quale lo avrebbe guidato per mano verso Allah e vide i suoi figli e le sue figlie… erano tutti santi di #Allah! Cheikh Ibrahima Fall lasciò la sua #casa e partì alla sua ricerca. Il #desiderio di ritrovare il suo maestro lo portò ad una lunga peregrinazione attraverso il paese e anche in #Gambia, in una località che lo aveva probabilmente attirato per il suo nome (Bamba). L’ultima tappa di questo lungo #viaggio fu Taïba Daxaar, presso un marabutto chiamato Serigne Bamba Sylla. Qui Cheikh Ibra Fall incontrò gli emissari di Cheikh Ahmadou Bamba venuti a consegnare doni al Serigne che aveva legami di amicizia con Mame Mor Anta Sally (padre di Cheikh Ahmadou Bamba). Uno di costoro, Cheikh Adama Guèye, lo condusse fino a Mbacké Kayor, dove Cheikh Ahmadou Bamba insegnava il Corano e le scienze #religiose nella concessione di suo padre, in cui era stato confinato dal damel Lat Dior, dopo il ritorno dall’esilio. Il 19esimo giorno del #mese di #Ramadan (intorno al 1880) Cheikh Ibra riuscì finalmente a trovare il Maestro alla ricerca del quale era partito. L’incontro tra Cheikh Ahmadou Bamba e Cheikh Ibrahima Fall di Mame Diarra Macchione (yayefall) Quando Serigne Touba apprese che i suoi emissari erano tornati accompagnati da un ospite, chiese che questi gli fosse presentato. Vedendo Cheikh Ahmadou Bamba, Cheikh Ibra Fall si sentì trasportato in un’altra dimensione: da subito ebbe l’intima convinzione di aver trovato ciò che stava cercando. Cheikh Ahmadou Bamba aveva già trentanove discepoli che si interrogavano senza tregua sul contenuto dei libri e la #traduzione delle formule segrete del Corano. Serigne Touba chiese a Ibrahima Fall: “Perché vuoi fermarti in questa casa?” Egli rispose: Ho visto le impronte del Signore arrivare fino alla tua casa, siccome non le ho viste proseguire oltre allora mi fermerò.” Cheikh Ahmadou Bamba allora prese un #libro del Corano e della Sunna e li consegnò a Cheikh Ibra. Ibrahima Fall, però, era già un Imam e conosceva a memoria l’intero libro sacro. Disse allo Cheikh: “Se questo è tutto ciò che puoi offrirmi non resterò.” Allora Cheikh Ahmadou Bamba prese una corda (per attingere l’acqua dal pozzo) e un’ascia (per tagliare la legna) e le consegnò a Ibrahima Fall. Egli tolse il suo boubou e si inginocchiò davanti a Serigne Touba. Con questo atto simbolico, Cheikh Ibra Fall voleva esprimere la propria #sottomissione, infatti questi erano i gesti tipici, nella società #wolof, dello schiavo che si presenta al nuovo padrone. Con questo suo “consegnarsi nelle mani del Maestro” segnò l’inizio di un nuovo rapporto tra taalibé e #Marabutto, tipico del muridismo. Davanti a lui si impegnò con queste parole: “Giuro di non volere niente in questo mondo e di preoccuparmi esclusivamente di #Dio e della vita futura.” Lo Cheikh rispose: “Accetto il tuo giuramento, mi aspetto che tu obbedisca agli ordini, che rispetti i divieti, io ti orienterò verso Dio, ma non attendere da me in questa vita né riparo dal sole né altro bene materiale’’. Molti considerano l’anno 1883 come quello che segna la #nascita del #muridismo, per la concomitanza di due eventi di straordinaria rilevanza nella vita di Serigne Touba: la morte del padre, Mame Mor Anta Sally, e l’incontro con Cheikh Ibrahima Fall. Cheikh Ibra Fall è ricordato con gli appellativi di #Lamp Fall (luce, faro) e Babul Muridîna (porta del muridismo) in virtù della sua totale abnegazione e del lavoro con il quale ha segnato il cammino storico del muridismo: dal 1883 al 1930, data della sua scomparsa, fu un #personaggio centrale di questa #confraternita, le caratteristiche che egli vi ha apportato rimarranno per sempre e rivivono con particolare fervore attraverso i Baay Fall. I BAAY FALL I Baay Fall sono discepoli di Serigne Ahmadou Bamba e Cheikh Ibra Fall. Il termine Baay Fall è composto da baay, in wolof padre, e Fall, cognome tipico della popolazione wolof e patronimico del fondatore, Cheikh Ibrahima Fall. Letteralmente significa “Padre Fall’’ ed ha un’accezione rispettosa. In origine i Murid non si differenziavano in alcun modo dai Baay Fall, solo in seguito i taalibé di Cheikh Ibra Fall si sono distinti per comportamenti e pratiche spesso criticate dalle altre confraternite. Essi lavorano duramente e senza retribuzione per i discendenti Cheikh Ahmadou Bamba, così come fece Cheikh Ibrahima Fall per Khadimou Rassoul e come Ibra Fall giurano fedeltà e obbedienza al marabutto. I Baay Fall non si interessano ai beni materiali, lavorano duramente solo per Dio e per lo Cheikh perché il #lavoro permette loro il #perfezionamento spirituale. Come in passato dissodano ettari di terreno ogni anno, e assicurano copiosi raccolti alle piantagioni di miglio e di arachidi dei marabutti. La loro #istruzione è affidata a scuole coraniche #tradizionali, daara, il loro modo di praticare la religione in un modo non esattamente canonico: spesso al posto delle cinque preghiere quotidiane recitano il cruss, anche molto a lungo magari per intere nottate, durante il Ramadan invece di #digiunare si occupano di lavorare per assicurare cibo al marabutto o ai più bisognosi, in questo modo si dice che “paghino” il digiuno. Una #leggenda vuole che queste loro esenzioni derivino proprio da Cheikh Ibra Fall, al quale Cheikh Ahmadou Bamba avrebbe chiesto di non praticare per timore del suo eccessivo zelo religioso. Nei momenti di intenso fervore religioso alcuni taalibé dall’elevata sensibilità raggiungono l’estasi. I Baay Fall sono orgogliosi della propria struttura societaria basata sulla #solidarietà. Il contributo di ognuno è decisivo per #realizzare opere o fare fronte ad eventi sociali. Le somme raccolte sono gestite dal gruppo, attraverso una tesoreria comune o direttamente da un marabutto, attorno al quale gravita tutta la vita comunitaria. Durante i Magal, soprattutto in occasione del Gran Magal di Touba, e in occasione delle feste religiose si occupano dell’allestimento e della gestione della città di Touba. I veri Baay Fall rifiutano la violenza e aborrono l’individualismo e l’ostentazione, vivono in comunità e in sobrietà, non hanno il diritto di possedere beni immobili (se non, in condivisione, la casa in cui abitano) o conti correnti. Conducono una vita molto austera e distaccata. Anche il loro abbigliamento simboleggia la morigeratezza e il rifiuto dei beni materiali o di artifici estetici: vestono abiti fatti di jaxass (ritagli di tessuti diversi cuciti insieme, 99 più uno, come i #nomi di Dio) e lasciano che i loro capelli si intreccino in dreds simili a quelli dei rasta, in vita stringono una grossa #cintura che permette loro di comprimere lo stomaco per resistere ad un lungo giorno di lavoro o a una notte intera di khassaïd. Sul piano culturale, l’originalità dei Baay Fall consiste anche nel rifiuto della “contaminazione” con un netto distacco sia dall’Occidente che dalla #cultura #araba. Il loro wolof è più puro e originale di quello #moderno. Purtroppo spesso la figura del Baay Fall, è storpiata dall’immaginario #popolare o dalla commistione con quelli che vengono ironicamente chiamati Baay faux (in francese, falsi) vagabondi che vivono mendicando, spesso personaggi aggressivi, molto lontani dall’ascesi e che si prendono molte “licenze” ma i veri Baay Fall sono persone umili e profondamente religiose.
Posted on: Sun, 24 Nov 2013 16:28:50 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015