Cinoc, che era allora sulla cinquantina, esercitava uno strano - TopicsExpress



          

Cinoc, che era allora sulla cinquantina, esercitava uno strano mestiere. Come diceva lui stesso, faceva l’ “ammazzaparole”: lavorava all’aggiornamento dei dizionari Larousse. Ma, mentre altri redattori erano sempre alla ricerca di parole e significati nuovi, lui, per fargli posto, doveva eliminare tutte le parole e tutti i significati caduti in disuso. Quando, nel millenovecentosessantacinque, dopo cinquantatré anni di scrupoloso servizio, andò in pensione, aveva fatto sparire centinaia e migliaia di attrezzi, tecniche, usi, costumi, motti, piatti, giochi, soprannomi, pesi e misure; aveva cancellato dalla carta geografica decine di isole, centinaia di città e di fiumi, migliaia di capoluoghi cantonali; aveva rispedito nel loro anonimato tassonomico centinaia di tipi di vacche, specie d’insetti, di uccelli e di serpenti, pesci un po’ particolari, varietà di conchiglie, piante non del tutto simili, tipi speciali di legumi e di frutti; aveva fatto svanire nella notte dei tempi legioni di geografi, missionari, entomologi, Padri della Chiesa, letterati, generali, Dei & Demoni. Chi oggigiorno saprebbe cosa significa “vedettografo”, “sorta di telegrafo fra vedette che si comunicano”? Chi oggigiorno potrebbe immaginare che sia esistita per generazioni e generazioni forse “una mazza di legno sita in cima a un bastone per pigiare il crescione nei fossi inondati” e che questa mazza si chiamava schuèle? Chi oggigiorno ricorderebbe il “velocimane”? (…) Cinoc [si mise a leggere] leggeva lentamente, annotava le parole rare, e a poco a poco il suo progetto prese corpo: decise di redigere un grande dizionario delle parole dimenticate, non per perpetuare il ricordo degli Akka, popolo nero nano dell’Africa centrale, o di Jean Gigoux, pittore di storia, o di Enrico Romagnesi, compositore di romanze, 1781-1851, né per tramandare in eterno lo scolecobroto, coleottero tetramero della famiglia dei longicorni, sottofamiglia dei cerambici, ma per salvare parole semplici che a lui continuavano a parlare. Georges Perec
Posted on: Fri, 08 Nov 2013 08:23:41 +0000

Trending Topics



/b>

Recently Viewed Topics




© 2015