Claude Bernard non era un caso isolato, ma tipico. Il suo illustre - TopicsExpress



          

Claude Bernard non era un caso isolato, ma tipico. Il suo illustre allievo Elia Cyon aveva scritto in Methodik der Vivisectionen: «Il vivisettore deve avvicinarsi alla vivisezione con un senso di eccitazione gioiosa». Nessuna persona sana di mente avrà difficoltà a trovare un termine preciso per definire l«eccitazione gioiosa» con la quale quel famoso fisiologo russo evidentemente si avvicinava, bisturi alla mano, agli animali trepidanti, saldamente legati al tavolo di Czermack. (...) Walter Meek: «Lagonia più spaventosa inflitta a un numero infinito di animali è giustificata se, nellopinione anche del più oscuro membro di una facoltà di medicina, esiste la più tenue probabilità di aggiungere un qualsiasi dato alla somma di conoscenze umane, senza che importi sapere se ciò avrà un qualsiasi valore pratico». Parole di un malato mentale? È evidente. Senonché questo malato era allora titolare della cattedra di Ricerche Biologiche all’Università del Wisconsin, e la sua dichiarazione era stata fatta in veste ufficiale nel 1952 dinanzi a un comitato senatoriale a Madison, capitale del Wisconsin, che doveva decidere se gli accalappiacani potessero cedere i cani randagi ai laboratori. E il prof. Ludimar Hermann dellUniversità di Zurigo: «Il progresso del sapere e non lutilità della medicina è il vero obiettivo della vivisezione. Nessun autentico ricercatore pensa allutilizzazione pratica. La scienza può permettersi di fare a meno delle giustificazioni con cui la vivisezione è costretta a difendersi in Inghilterra».
Posted on: Wed, 13 Nov 2013 19:08:32 +0000

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