Consegna del Premio Ratzinger a Richard Burridge e a Christian - TopicsExpress



          

Consegna del Premio Ratzinger a Richard Burridge e a Christian Schaller Benedetto XVI e il dono del Gesù di Nazaret Un grande affetto, tanta riconoscenza e una stima profonda. Sono i sentimenti espressi sabato 26 ottobre, da Papa Francesco nei confronti di Benedetto XVI in occasione della cerimonia per la consegna del Premio Ratzinger nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. Vorrei condividere con voi una riflessione che mi viene spontanea quando penso al dono davvero singolare che egli ha fatto alla Chiesa con i libri su Gesù di Nazaret - ha detto Papa Francesco - Mi ricordo che quando uscì il primo volume, alcuni dicevano: ma che cosè questo? Un Papa non scrive libri di teologia, scrive encicliche!... Certamente Papa Benedetto si era posto questo problema, ma anche in quel caso, come sempre, lui ha seguito la voce del Signore nella sua coscienza illuminata. Con quei libri lui non ha fatto magistero in senso proprio, e non ha fatto uno studio accademico. Ha fatto dono alla Chiesa, e a tutti gli uomini, di ciò che aveva di più prezioso: la sua conoscenza di Gesù, frutto di anni e anni di studio, di confronto teologico e di preghiera. Perché Benedetto XVI faceva teologia in ginocchio, e tutti lo sappiamo. E questa lha messa a disposizione nella forma più accessibile. Nessuno può misurare quanto bene ha fatto con questo dono; solo il Signore lo sa! Il Premio Ratzinger, giunto alla sua terza edizione, è stato consegnato al reverendo Richard A. Burridge, decano del Kings College di Londra e ministro della comunione anglicana - il primo cristiano non cattolico a cui viene conferito il Premio, e al teologo tedesco Christian Schaller Christian Schaller, laico, docente di teologia dogmatica e vicedirettore dellIstituto Papa Benedetto XVI di Regensburg. Schaller, ha ricordato il cardinale Camillo Ruini, ha ottenuto il premio non solo per il suo contributo agli studi teologici ma anche come riconoscimento del ruolo che sta svolgendo nella pubblicazione dellopera omnia di Joseph Ratzinger. Questa pubblicazione ha infatti unimportanza primaria per il futuro degli studi ispirati al pensiero di Joseph Ratzinger Benedetto XVI, che è lo scopo centrale della Fondazione. (©LOsservatore Romano 27 ottobre 2013) [Index] [Top] [Home] Il Papa agli ex alunni dei gesuiti di Montevideo Una buona compagnia Argentina sì ma non prima del 2016 e visiterò insieme anche Cile e Uruguay. Lo ha confidato Papa Francesco ad un gruppo di ex studenti del Collegio dei Gesuiti di Montevideo, in Uruguay, della classe 1957, ricevuti in udienza questa mattina, 26 ottobre, nella Sala dei Papi. Si è trattato di un incontro molto affabile, quasi familiare. Il Papa ha ritrovato vecchi amici di studi: Alberto Brusa e Javier Huici con i quali ha compiuto gli studi nel collegio SantIgnacio de Loyola, a Santiago del Cile, negli anni 1959-60. Gli hanno donato tra laltro una stola con la raffigurazione della Vergine dei trentatré, un libro di José Donoso Phillips, gesuita, ex professore di Papa Bergoglio, e un volume sulla tratta delle persone e un gran numero di lettere inviategli dai bambini di Montevideo. Il Papa li ha salutati con brevi espressioni in spagnolo chiedendo infine di pregare per lui e per i suoi collaboratori perchè Qui - ha detto - cè buona gente, è una bella compagnia e tutti lavoriamo insieme (©LOsservatore Romano 27 ottobre 2013) [Index] [Top] [Home] La famiglia come antidoto ai mali della società Centro della vita umana di Lucetta Scaraffia La comunità è di più che la somma delle persone. È il luogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. È fatta di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più debole. Questa definizione di famiglia che Papa Francesco ha dato nel saluto di benvenuto a quelle giunte a Roma in pellegrinaggio fa capire - in poche parole - come questa istituzione costituisca lantidoto più potente ai mali della società contemporanea, come il narcisismo, lutilitarismo, la massificazione globale a cui siamo condotti dalle culture dominanti. È sufficiente la partecipazione vera a questa comunità, vissuta intensamente e totalmente, a far capire che i valori veri sono altri, che lamore è il centro della vita umana e la nostra più grande aspirazione, lunica che ci può dare un po di pace e di felicità. Basta un gesto di amore, il calore che sappiamo offrire e ricevere, a illuminare una giornata. È una sensazione ben più forte e duratura delleffimera gioia data dal consumo, che invece è il rimedio sempre proposto dai media davanti a ogni tristezza e che sembra essere lobiettivo assegnato a ogni esistenza. Questo amore si realizza nel dialogo, implica parità e rispetto fra donne e uomini, fra anziani e giovani, fra genitori e figli. È amore solo se cè dialogo - dice il Papa - e quindi se cè rispetto reciproco. Ma dialogo significa anche ascoltare laltro, trovare la pazienza e la disponibilità ad aprire il nostro cuore alle esigenze degli altri, cercare di capirli anche quando ci sembrano diversi e lontani. Se la famiglia realizza tutto ciò diventa naturalmente il luogo dove si difende la vita, dove si è disposti ad accettare un bambino imprevisto, un figlio malato, ma anche la lunga malattia di un genitore anziano. In questo modo Papa Francesco sembra dire che la vera soluzione dei problemi bioetici è lamore, la costruzione di comunità capaci di amare e quindi di ricevere i più deboli, di accoglierli. Non si può fare da soli questo sacrificio: pochi sono in grado di affrontare da soli questa prova, ma la famiglia, quando cè, dà la forza per accettare le persone considerate dalla mentalità dominante non perfette, quelle che soffrono. Il figlio che viene al mondo dopo essere stato sottoposto a un controllo prenatale, che sa di essere stato accettato solo perché sano, come potrà avere poi la generosità di curare il genitore malato? La tentazione delleutanasia nasce da questa selezione originaria, cioè dal pensare il figlio come un prodotto che si vuole perfetto, e non come un nuovo membro della famiglia, che sarà comunque amato. Ecco perché difendere la famiglia come comunità di affetti e di amore scambievole vuol dire affrontare quasi tutti i problemi sociali, con buone speranze di risolverli. Leducazione delle nuove generazioni, il welfare, loccupazione, la crisi economica, i nodi bioetici sono questioni che rimandano tutte alla struttura familiare: se questa tiene, tiene la società. E se tiene la famiglia come luogo privilegiato di annuncio del Vangelo, anche la Chiesa può andare avanti più speditamente, e su basi più solide. Per questo la difesa della famiglia da parte di Papa Francesco non è in alcun modo rifiuto del nuovo. È invece uno degli elementi fondamentali per affrontare il futuro. E per renderlo diverso da un presente che per molti aspetti sta perdendo dosi non piccole di umanità. (©LOsservatore Romano 27 ottobre 2013) [Index] [Top] [Home] Oltre quaranta persone uccise da unautobomba esplosa davanti a una moschea sciita nei pressi di Damasco Terrore quotidiano in Siria Damasco, 26. Ancora terrore in Siria. È salito a quaranta morti, tra i quali sette bambini, il bilancio dellesplosione di unautobomba avvenuta ieri davanti a una moschea sciita nella regione di Damasco. La deflagrazione - stando alle prime ricostruzioni fornite dalla stampa - ha avuto luogo nella città di Wadi Barada, località a circa quaranta chilometri a nord ovest della capitale, nel momento della consueta preghiera del venerdì. Decine i feriti, molti dei quali in gravi condizioni. Lagenzia ufficiale Sana punta il dito contro gruppi di terroristi infiltrati dallestero: lauto è esplosa mentre i terroristi la stavano riempiendo di esplosivo dice lagenzia. Già in passato Wadi Barada, attualmente controllata dalle forze dei ribelli che si oppongono al presidente Assad, era stata luogo di attacchi e violenze. Intanto, i combattimenti proseguono senza tregua in diverse parti del Paese. La televisione di Stato siriana ha annunciato ieri luccisione da parte delle forze di Assad del capo dei miliziani del fronte Jabath Al-Nusra, formazione appartenente allo schieramento dei ribelli. La notizia, tuttavia, non ha ancora ricevuto conferme indipendenti. (©LOsservatore Romano 27 ottobre 2013) [Index] [Top] [Home] Quando si sceglie la forza invece dellintegrazione Sgomberati i ragazzi di Bucarest Bucarest, 26. Le forze dellordine sono intervenute ieri per sgomberare il canale fognario della stazione nord, da tempo rifugio dei ragazzi di strada della capitale romena. Sono stati 35 gli adolescenti presi e condotti nella sede della polizia del settore tre della città, dove sono state rilevate le loro impronte digitali. Sono state anche scattate le foto segnaletiche. Putroppo - sottolinea Franco Aloisio, presidente di Parada, lorganizzazione non governativa che dal 1997 si occupa dei ragazzi di strada di Bucarest - si è scelto di risolvere con la forza un problema di ordine sociale, senza pensare a unalternativa, a una politica dintegrazione. (©LOsservatore Romano 27 ottobre 2013) [Index] [Top] [Home] Invitati il 21 novembre in Vaticano i patriarchi e gli arcivescovi maggiori delle Chiese orientali Summit con il Papa per Siria e Medio oriente Si svolgerà il 21 novembre in Vaticano un summit per la Siria, lIrak e il Medio Oriente alla presenza di Papa Francesco, dei patriarchi e degli arcivescovi maggiori delle Chiese orientali. Ne ha dato notizia il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nella prolusione per lapertura dellanno accademico 2013-2014 del Pontificio Istituto Orientale, sabato mattina, 26 ottobre. Lincontro è stato organizzato nel quadro della plenaria del dicastero che si terrà dal 19 al 22 novembre e avrà come tema generale per la discussione Le Chiese Orientali cattoliche a 50 anni dal concilio ecumenico Vaticano II. Sarà comunque unoccasione per riflettere sulle reali possibilità di pace in Siria, Terra Santa e Medio Oriente, e di elevare una preghiera collegiale per i cristiani di quei Paesi martoriati. Il cardinale ha ricordato che lincontro del 21 novembre con Papa Francesco con i capi e padri delle Chiese orientali si ricollega idealmente a quello analogo del 2009 promosso da Benedetto XVI, al quale è andato il ringraziamento per lamicizia paterna e la considerazione tanto profonda che egli ha sempre riservato allOriente cristiano e in particolare alle Chiese orientali cattoliche. Considerazione e amicizia che animeranno anche la plenaria del dicastero, durante la quale ampio spazio avranno la liturgia e la formazione. Lintento di attribuire particolare attenzione alla liturgia è quello di favorire lapplicazione delle norme codiciali in campo liturgico. Nella plenaria, riguardo allattività del dicastero verrà poi trattato il tema della formazione, intendendola rivolta a tutte le componenti del Popolo di Dio, e perciò sempre di più ai laici. (©LOsservatore Romano 27 ottobre 2013) [Index] [Top] [Home] Dalla squadra di calcio del Castel Rigone una lezione di sport Socrate in Lega Pro di Gaetano Vallini Nel giorno della presentazione del Torneo della Legalità Don Peppe Diana, ho ricevuto dal presidente dellAversa Normanna, Giovanni Spezzaferri, la foto dello spogliatoio dello stadio Comunale Bisceglia scattata dopo la partita con il Castel Rigone. È quella di come lo hanno lasciato i calciatori ospiti che, piccolo particolare, avevano perso 4-1. Mi chiedo: unimmagine così potrà mai conquistare la prima pagina dei giornali sportivi e non? Dei servizi tv? Delle homepage delle testate online?. Infatti non le ha conquistate. La foto di cui parla il comunicato del direttore generale della Lega Pro di calcio, Francesco Ghirelli, mostra semplicemente uno spogliatoio pulito, quasi lucido. Tutto qui? viene da chiedersi. Non proprio, perché il Castel Rigone - squadra di un piccolo centro umbro, Passignano sul Trasimeno, che milita nella seconda divisione della Lega Pro - ha fatto delletica nel comportamento uno stile, dentro e fuori dal campo. Il presidente e fondatore della società, limprenditore Brunello Cucinelli, su questo ha le idee chiare. E non a caso ha voluto uno stadio senza barriere tra pubblico e calciatori, dove peraltro non si insulta e non si inveisce contro nessuno. Lasciare pulito lo spogliatoio dopo una partita in trasferta, rimettendo tutto in ordine, è quindi solo una delle norme in auge. Unaltra prevede che, in casa, alla squadra avversaria vengano sempre offerti frutta fresca e un dolce. Questo fuori dal campo. In campo è vietato esultare in modo eccessivo per non mancare di rispetto allavversario che ha appena subito un gol; non sono ammesse simulazioni né proteste verso la terna arbitrale. A proposito del vivaio, si punta molto sulleducazione. Ma non solo dei giovani atleti. Da questanno, infatti, se un papà in tribuna esagera, il figlio viene messo fuori rosa. Sembra che la cosa funzioni. Insomma qui si guarda soprattutto alle persone. Prima dellinizio del campionato il presidente ha fatto richiesta di giocare, per quanto possibile, di sabato, nella convinzione che la domenica sia un giorno da dedicare alla famiglia. In un tale contesto, e per quanto possa sembrare inconsueto, non ci si stupisce se in un comunicato della società sul cambio di allenatore, a quanto pare scritto direttamente dal presidente, si legge che il fine di tutto non può essere solo la vittoria; e comunque al di sopra di tutto deve esserci: lealtà, franchezza, rispetto, verità. E che lo stesso termini citando addirittura Socrate: È dovere di chi parla dire sempre la verità. (©LOsservatore Romano 27 ottobre 2013) [Index] [Top] [Home]
Posted on: Sun, 27 Oct 2013 16:46:57 +0000

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