DATI E CONSIGLIO REGIONALE Riceviamo da San Lorenzo in data - TopicsExpress



          

DATI E CONSIGLIO REGIONALE Riceviamo da San Lorenzo in data odierna Nel documento allegato sono espresse sinteticamente le tante ragioni per cui il punto nascita di Carmagnola deve essere ripristinato. E’ un documento fondamentale da fare circolare e a cui dare la massima diffusione e rilevanza. E’ importante che più persone facciano proprie queste ragioni per uscire dalla logica dei soli slogan e per incominciare a farsi un’idea partendo da dati oggettivi e non da impressioni. Mi scuso per i caratteri piccoli, ma il documento può essere ingrandito con lo zoom. E’ stata una scelta per avere tutto in una sola pagina e permetterne così la diffusione con più facilità. Oggi in consiglio regionale è stata approvato un ordine del giorno proposto da alcuni esponenti di “Fratelli d’Italia” e “PDL” e votato anche da esponenti dell’opposizione, nonostante l’invito dell’assessore alla sanità, Cavallera, a ritirarlo. L’ordine del giorno impegna la giunta regionale a riesaminare la situazione in cui verte il punto nascita dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola al fine di rivalutare i presupposti della delibera n. 6-5519 del 14 marzo 2013 (quella che prevedeva la disattivazione del punto nascita). Politicamente è un atto di sfiducia o, almeno, di grande imbarazzo da parte della maggioranza nei confronti dell’operato della giunta in materia sanitaria e, nello specifico, verso le scelte che hanno riguardato l’ospedale di Carmagnola. Il materiale e i lavoro sui dati condotto nell’ultimo mese dal coordinamento e dal comitato del San Lorenzo, grazie anche al contributo dei referenti carmagnolesi postisi da tramite verso i consiglieri regionali, ha aperto un varco nel vuoto informativo che aveva portato all’approvazione, senza un’obiettiva discussione e senza il conforto di dati inoppugnabili, della delibera del 14 marzo. Fra l’altro, le avvisaglie all’approvazione dell’ordine del giorno, erano state in qualche modo anticipate nell’audizione pre-consiglio concessa al comitato in presenza di Cavallera. Contrariamente al solito, Cavallera ha mostrato un atteggiamento più conciliante, quasi sapesse dell’opposizione interna sempre più crescente e quasi volesse trovare una via onorevole che lo potesse far recedere dalla decisone presa. Può essere un punto a favore (ma ormai ho imparato a non farmi facili illusioni e conosco i trasformismi e le compiacenze di facciata della politica ). Ora il compito del comitato e del coordinamento a difesa del San Lorenzo deve essere quello di potenziare il lavoro sui dati e quello di diffonderli a tutti i consiglieri regionali e alla popolazione, di chiedere con forza le dimissioni di Dore (direttore generale dell’ASL TO5) per avere depotenziato di propria iniziativa il San Lorenzo più di quanto gli imponesse il mandato regionale, di continuare le iniziative per coinvolgere la popolazione e tenerne viva l’attenzione e, indipendentemente dall’esito di oggi in Consiglio Regionale e senza farci influenzare positivamente, continuare – come se niente fosse successo – le forme di civile protesta e di dissenso potenziandone l’azione mediante la scelta di iniziative mirate e maggiormente incisive. DATI E CONSIGLIO REGIONALE Riceviamo da San Lorenzo in data odierna Nel documento allegato (in formato PDF) sono espresse sinteticamente le tante ragioni per cui il punto nascita di Carmagnola deve essere ripristinato. E’ un documento fondamentale da fare circolare e a cui dare la massima diffusione e rilevanza. E’ importante che più persone facciano proprie queste ragioni per uscire dalla logica dei soli slogan e per incominciare a farsi un’idea partendo da dati oggettivi e non da impressioni. Mi scuso per i caratteri piccoli, ma il documento può essere ingrandito con lo zoom. E’ stata una scelta per avere tutto in una sola pagina e permetterne così la diffusione con più facilità. Oggi in consiglio regionale è stata approvato un ordine del giorno proposto da alcuni esponenti di “Fratelli d’Italia” e “PDL” e votato anche da esponenti dell’opposizione, nonostante l’invito dell’assessore alla sanità, Cavallera, a ritirarlo. L’ordine del giorno impegna la giunta regionale a riesaminare la situazione in cui verte il punto nascita dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola al fine di rivalutare i presupposti della delibera n. 6-5519 del 14 marzo 2013 (quella che prevedeva la disattivazione del punto nascita). Politicamente è un atto di sfiducia o, almeno, di grande imbarazzo da parte della maggioranza nei confronti dell’operato della giunta in materia sanitaria e, nello specifico, verso le scelte che hanno riguardato l’ospedale di Carmagnola. Il materiale e i lavoro sui dati condotto nell’ultimo mese dal coordinamento e dal comitato del San Lorenzo, grazie anche al contributo dei referenti carmagnolesi postisi da tramite verso i consiglieri regionali, ha aperto un varco nel vuoto informativo che aveva portato all’approvazione, senza un’obiettiva discussione e senza il conforto di dati inoppugnabili, della delibera del 14 marzo. Fra l’altro, le avvisaglie all’approvazione dell’ordine del giorno, erano state in qualche modo anticipate nell’audizione pre-consiglio concessa al comitato in presenza di Cavallera. Contrariamente al solito, Cavallera ha mostrato un atteggiamento più conciliante, quasi sapesse dell’opposizione interna sempre più crescente e quasi volesse trovare una via onorevole che lo potesse far recedere dalla decisone presa. Può essere un punto a favore (ma ormai ho imparato a non farmi facili illusioni e conosco i trasformismi e le compiacenze di facciata della politica ). Ora il compito del comitato e del coordinamento a difesa del San Lorenzo deve essere quello di potenziare il lavoro sui dati e quello di diffonderli a tutti i consiglieri regionali e alla popolazione, di chiedere con forza le dimissioni di Dore (direttore generale dell’ASL TO5) per avere depotenziato di propria iniziativa il San Lorenzo più di quanto gli imponesse il mandato regionale, di continuare le iniziative per coinvolgere la popolazione e tenerne viva l’attenzione e, indipendentemente dall’esito di oggi in Consiglio Regionale e senza farci influenzare positivamente, continuare – come se niente fosse successo – le forme di civile protesta e di dissenso potenziandone l’azione mediante la scelta di iniziative mirate e maggiormente incisive.
Posted on: Wed, 24 Jul 2013 12:01:09 +0000

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