DEDICATO AI GRETTI ,KE SONO VERAMENTE TROPPI : “Nel tempo antico - TopicsExpress



          

DEDICATO AI GRETTI ,KE SONO VERAMENTE TROPPI : “Nel tempo antico in un paese dell’Arabia Felice, regnava il califfo Omar an-Numàn, uomo ricchissimo e benvoluto da tutti per la sua saggezza. Il califfo era di larghe vedute e non si arrestava all’apparenza delle cose. Prima di esprimere un giudizio si sforzava sempre di capire le relazioni e i legami che ci sono tra i fatti anche se a prima vista questi possono sembrare isolati e diversi. Il califfo perciò veniva rattristato dalla grettezza di spirito dei suoi ministri che non vedevano più in là del loro naso. “Va’ in giro per il mio regno disse un giorno a un suo servo fidato e trova tutti quei ciechi dalla nascita che non hanno mai sentito parlare degli elefanti”. Il servo fedele esegui l’ordine e dopo qualche tempo ritornò con alcuni uomini ciechi fin dalla nascita. Essi erano cresciuti in villaggi sperduti tra le montagne; perciò degli elefanti non ne avevano mai sentito parlare e non ne supponevano nemmeno l’esistenza. Il califfo fece preparare un gran ricevimento e invitò tutti i ministri. Alla fine del banchetto il califfo batté le mani e da una grande porta di bronzo entrò nella sala un gigantesco elefante. Subito dopo, da un’altra porticina, avanzarono i ciechi. “Mi sapreste dire che cos’è un elefante?” disse ai ciechi Omar an-Numàn tra lo stupore dei convitati “No- risposero in coro i ciechi. È la prima volta che sentiamo questa parola”. “Ebbene, riprese il califfo, di fronte a voi c’è un elefante. Toccatelo, palpatelo, cercate di comprendere di cosa si tratta. Colui che darà la risposta giusta riceverà cento dinàr d’oro”. I ciechi si affollarono attorno all’animale e cominciarono a toccarlo con attenzione soffermandosi via via a riflettere sulle sensazioni ricevute. Un cieco stava lisciando da cima a fondo la grossa zampa dell’animale; la pelle dura e rugosa gli sembrava pietra, la forma era quella di un lungo cilindro, “l’elefante è una colonna" esclamò soddisfatto certo di aver guadagnato per primo la ricompensa. ”No!- gridò un secondo cieco- l’elefante è una tromba!”: Egli aveva toccato la proboscide e rivolto la sua attenzione solo a questa parte dell’animale. ”Niente affatto. L’elefante è una corda” disse il cieco che aveva toccato la coda. “Ma no! L’elefante è un grosso ventaglio” ribatté chi aveva toccato l’orecchio. ”Vi sbagliate tutti- l’elefante è un pallone gonfiato” urlò il cieco che aveva toccato la pancia. Tra i cechi regna il disaccordo perché ognuno aveva la presunzione di conoscere l’intero elefante pur avendone toccato solo una piccola parte. Il saggio Omar an-Numàn soddisfatto si rivolse allora ai ministri: “Chi non si sforza di avere della realtà una visione più ampia possibile, ma si accontenta degli aspetti separati e parziali senza metterli in relazione tra loro, si comporta come questi poveri ciechi. Egli potrà conoscere a fondo tutte le rughe che ci sono in una zampa dell’elefante, ma l’intero elefante non lo vedrà mai; anzi, non saprà nemmeno che esiste un siffatto animale”. La storia dell’elefante fece il giro della città e piacque alla gente. Da quel giorno, durante ogni discussione unilaterale, c’era sempre qualcuno che diceva : “Vi siete dimenticati della storia dell’elefante?”.
Posted on: Sat, 21 Sep 2013 18:39:15 +0000

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