DIARIO DI UNA FUORISEDE –capitolo ventitre: cerco casa - TopicsExpress



          

DIARIO DI UNA FUORISEDE –capitolo ventitre: cerco casa disperatamente- Come l’Homo Erectus un giorno decise di abbandonare l’Africa per piantar le tende in Eurasia così lo studente talvolta decide di traslocare e cambiare dimora. Le motivazioni per le quali giunge a tale decisione sono dispe/arate: sfratto immediato da parte del padrone di casa, affitto aumentato a causa dell’IMU, minacce di morte dei coinquilini e tante altre buone ragioni. Ad ogni modo il quasi-homeless si mette alla ricerca di una nuova sistemazione sperando di trovare una camera simile a quella che ha nella sua cità di provenienza, tuttavia, una volta acquisito lo status di “fuori sede”, le belle stanze arredate stile IKEA o MondoConvenienza, in cui la scrivania ha la stessa fattura del comodino e dell’armadio, scompaiono e vengono sostituite da locali in cui il mobilio è un’accozzaglia di pezzi diversi, risalenti ad epoche lontane tra loro e riciclate più e più volte: per esperienza personale vi dico che al posto della cassettiera mi sono trovata un comodino con tanto di rotelle e chiave di sicurezza sottratto alla scrivania della camera di un altro coinquilino. Durante la estenuante ricerca, gli annunci nelle bacheche universitarie e nelle biblioteche lasciano sempre ben sperare ma al momento della visita diretta ogni speranza si infrange: se sull’annuncio c’è scritto “ a 200metri dalla facoltà” sta pur certo che qualcuno si è dimenticato di aggiungere uno zero alla cifra; ad “ arieggiata e assolata” corrisponde spesso un tugurio nel quale per arrivare alla finestra si deve passare prima sotto la scrivania e poi sopra il letto. Un giorno mi sono trovata a visitare una casa e notando l’assenza della scrivania nella stanza ho chiesto alla proprietaria se fosse comunque possibile averne una, al che la signora, a dir poco spazientita, mi ha risposto che nell’appartamento c’era già un tavolo spazioso in cucina e che magari, se fosse stato proprio necessario, mi avrebbe procurato un “asse con tre piedi”- sarebbe stata di certo una scrivania speciale, in grado di sfidare le leggi della fisica e della gravità. In un altro appartamento mancava l’armadio e il proprietario mi ha fatto gentilmente notare che ce ne era uno in più nella stanza affianco, e certamente non sarebbe stato un problema, in una casa di sole ragazze, entrare nuda nella camera della coinquilina per vestirsi, in fondo viviamo nellepoca dopo Woodstock. Una circostanza a dir poco esilarante si è verificata quando alla mia richiesta di avere un contratto di affitto mi sono sentita rispondere “ma noi qui siamo tutti amici, non ce n’è bisogno”, e sì, già che ci siamo allora laffitto non lo pago, mando solo un cesto a Natale. La prossima volta chiamerò Paola di RealTime del programma “Cerco casa disperatamente” anche se alla fine non sono proprio disperate quelle persone che cercano un alloggio con un budget di tre milioni di euro. (A.M)
Posted on: Wed, 23 Oct 2013 14:22:54 +0000

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