DICIAMO QUALCHE VERITA’ SUL TENTATIVO DEGLI EX AN DI - TopicsExpress



          

DICIAMO QUALCHE VERITA’ SUL TENTATIVO DEGLI EX AN DI “RITROVARE LA CASA COMUNE” SFRATTATI DAL PDL E DAGLI ELETTORI, PENSANO DI RICICLARSI E TROVARE UN TETTO NEL CAMPO NOMADI DI BRUXELLES… INSIEME APPASSIONATAMENTE A MANFREDONIA CHI HA DATO DEL MAIALE A FINI, CHI HA LUSTRATO LE SCARPE A SILVIO E CHI DIFENDERA’ ANCORA IN PARLAMENTO UN PREGIUDICATO: I MIRACOLATI DA FINI DOVREBBERO RIUNIRSI AL CIE, IN ATTESA DI ESPULSIONE I toni sono epici: “sarà una Festa Tricolore destinata a riaccendere entusiasmo ed orgoglio di partito. Dalla svolta strategica ponentina di Fiuggi, allo sguardo a Levante per la rinascita di un’Alleanza, a cui questa volta il sale marino di Manfredonia aggiunge il sapore di una sfida nuova, per un’azione politica tutta da ritrovare“. Poi si passa alla commozione (cerebrale): “la scelta metaforica della piazza antistante la Cattedrale di Manfredonia, con la grande statua di Papa Giovanni XXIII, per esortare tutti alla “pratica della ricerca di ciò che unisce” piuttosto che rinfacciarsi quanto finora ha invece diviso l’intera Destra“. Quindi il lapsus freudiano: “l’utilizzo del simbolo storico di Alleanza Nazionale, un’esigenza vitale per affrontare le prossime tornate elettorali. Prima fra tutte quella europea del 2014“. Tradotto: votateci perchè teniamo famiglia. Per finire con l’obiettivo impellente dei senza tetto: “incamminarci tutti insieme verso una Costituente Nazionale. Consapevoli della necessità di riaggregare le varie componenti della diaspora, per ricostruire la casa comune e resettare tutte le situazioni inceppate della parentesi berlusconiana”. Una parentesi peraltro durata vent’anni, grazie alla loro connivenza, ma questo non è citato nel programma. A Manfredonia, dal 22 al 25 agosto, ci saranno quasi tutti: da Storace ad Alemanno, da Tatarella alla Poli Bortone, da Crosetto a Saccomanno, e poi Urso, Menia, Viespoli, Nania. In pratica quasi tutti coloro che hanno affossato la destra italiana e che ora, solo dopo essere stati sfrattati, chi dalla casa madre Pdl, chi trombati dagli elettori, si ergono a sedicenti “costruttori” della sua rinascita. Chi ha seguito Fini nell’esperienza di Fli a fianco di chi lo definì maiale, chi è riuscito a distruggere la destra sociale in nome del vetero-familismo con i fautori del liberismo senza confini, fratelli-coltelli con sorelle d’Italia. uno spaccato di zingari della politica che il problema di trovarsi “senza casa”, dopo lo sfratto ricevuto dal Pdl, in divenire Forza Italia, potrebbero meglio risolverlo chiedendo asilo in un campo nomadi. Scelta non casuale, vista la loro esperienza al riguardo: da venti anni molti di loro hanno costruito la loro fortuna politica rompendoci le palle solo con zingari e immigrati. Ora che sono rimasti senza poltrona in similpelle potrebbero provare l’ebrezza di soggiornare 18 mesi in un Cie, piuttosto che alla buvette di Montecitorio. In un altro Paese europeo, una classe dirigente bocciata dagli elettori avrebbe il buon gusto di ritirarsi a vita privata e favorire così il ricambio generazionale: sono emerse così le leadership dei cinquantenni in Francia e in Gran Bretagna, in Spagna e in Germania, in Olanda e nei Paesi nordici. In Italia no: chi ha distrutto la destra in venti anni di scelte sbagliate si arroga pure il diritto di volerla far rinascere e di “rappresentare il nuovo”. Rispolverando una vecchia patacca, quella di An, un partito che si è contraddistinto per non aver celebrato un congresso vero per anni, che si identificava solo nel suo leader e nell’aver saputo distribuire poltrone a personaggi in crisi di astinenza da tempo. Saziati i colonnelli e le truppe scelte, nessuno ne ha rimpianto lo scioglimento, salvo forse Menia che criticò la fusione nel Pdl e coerentemente poi aderendovi ne beneficiò per anni. Si parla di “resettare tutte le situazioni inceppate della parentesi berlusconiana”: bene, ma dove erano costoro durante i venti anni di berlusconismo, in cui ne hanno condiviso le scelte? A parte i “futuristi di Fli” che si sono peraltro smarcati solo negli ultimi due anni, perchè, se occorre resettare tutto, non si dovrebbe resettare anche loro? Si dice “occorre ricostruire la casa comune”, quella della destra di An: a parte che solo ad avere” vicini di casa” certi soggetti, ci sarebbe da imbottirsi di tranquillanti, poniamo una semplice domanda: operazione politica a che fine? Ovvero, anche se si raggiungesse la soglia del 4% (cosa a cui non crediamo) sommando tante debolezze, poi lo scopo sarebbe sempre quello di fare la ruota di scorta di Forza Italia? E allora tanto varrebbe iscriversi al partito del pregiudicato, che vi agitate tanto a fare. Perchè qui sta la discriminante: o si cerca un percorso autonomo di una moderna destra europea o si marcisce nel berlusconismo. O si sta con la legalità o coi frodatori pregiudicati. O si applaude quel “ravatto” leghista di Bonanno o gli si tirano due schiaffi davanti a tutti. Ecco una proposta da sottoporre a Crosetto a Manfredonia: faccia votare le nove sorelle d’Italia per la legalità e per la decadenza di un pregiudicato o taccia per sempre. Parte da lì la credibilità di una nuova destra in Italia, non dai pateracchi per una poltrona a Bruxelles. Ultima riflessione di costume: tanti uomini di destra, quelli veri, sono andati innocenti in galera a testa alta, ai tempi degli “opposti estremismi”. Per non parlare del dopoguerra, quando migliaia di innocenti sono stati trucidati guardando negli occhi i loro assassini. Non hanno corrotto, non hanno fatto approvare leggi ad personam, non hanno insultato i magistrati, non hanno preteso “agibilità politica”, non hanno ricattato. Questa è la differenza tra un uomo di destra e un vigliacco.
Posted on: Wed, 21 Aug 2013 23:07:34 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015