Da "Rumore di fondo" - La Sesia venerdì 6 settembre 2013 Salviamo - TopicsExpress



          

Da "Rumore di fondo" - La Sesia venerdì 6 settembre 2013 Salviamo il tiranno Nessuno ricorda un maiale tanto difficile da uccidere quanto il Porcellum e la ragione non sta nel fatto che dalla sua fine non si otterrebbero le carni e i salumi che molti trovano squisiti, ma piuttosto perché tenere in vita il suino elettorale ingolosisce tutti i leader politici compresi quelli che lo avrebbero voluto veder scannato e scuoiato da anni. Voluto da Berlusconi (2006) (verifica) doveva essere un modo per limitare i danni ed il compito di elaborare l’inganno venne affidato al leghista Calderoni, dentista ed esperto in veleni, il quale preparò un meccanismo tanto sbilenco e fraudolento che lui medesimo definì una “porcata”. Però permette di perdere senza essere sbaragliati e di tenere in equilibrio il Senato fino a bloccare la Macchina. Un capolavoro. Da allora sul Porcellum si sono abbattuti i fulmini e gli sputazzi della gran parte dei politici, compresi molti affratellati all’inventore e comunque della stessa parte politica. Della sua rimozione in quanto schiaffo ai cittadini, alla democrazia, alla rappresentanza delle forze in Parlamento e per molti anche alla Costituzione, si era fatto obbiettivo primario, simbolo di svolta, tardiva e impacciata, nella vita politica e prese a scorrere un fiume di sagge parole e belle intenzioni. Con le quali, si sa, si lastricano le autostrade per l’inferno. E deve esser lungo queste che tanti politici sono arrivati fino ad oggi, con un governo di equilibristi esposto a venti oceanici, un Paese boccheggiante, quasi tutto quel che esiste da cambiare o ricostruire, la concordia nazionale lontanissima e quattro elettori su dieci delusi, furiosi e fuggiaschi, armati del vecchio schioppo col quale affrontare le prossime elezioni. Perché fa comodo stravincere vincendo di poco e non perdere avendo perduto. Agli straparlanti dirigenti degli stanchi partiti-container una sola cosa interessa: tener vivo il suino elettorale. L’ultimo donchisciotte pervenuto, da tempo interessato a sfruttare il Porcellum per ovvie questioni di visibilità, è Beppe Grillo. Il signor Megafono dai troppi silenzi ha coraggio e sfacciataggine per urlare ai quattro venti che lui, del fatto che un Paese civile debba sguazzare nel brago di maiale ogni volta che va alle elezioni non importa; che del Porcellum avesse detto ogni male poco tempo fa, dentro e fuori la rete, non frega nulla. Oggi la moneta falsa fa comodo anche a lui e non vuole che scompaia dalla circolazione. L’aritmetica è dalla sua, la delusione dalla nostra e certamente la rivoluzione che Grillo pretende comincia male, salvando il tiranno. Mario Ferrari
Posted on: Sun, 08 Sep 2013 00:29:24 +0000

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