Danni causati dagli eventi atmosferici avvenuti dal 21 al 25 - TopicsExpress



          

Danni causati dagli eventi atmosferici avvenuti dal 21 al 25 ottobre 2013 e opera transitoria in sostituzione del Ponte di San Pietro a Carasco. Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria) ha illustrato uninterrogazione alla giunta per sapere se «intenda adoperarsi per far sì che venga predisposta con urgenza una soluzione al mancato collegamento della Val Fontanabuona con la costa attraverso la realizzazione di un guado o di un ponte bailey». Il consigliere ha ricordato che in seguito del crollo del ponte di San Pietro a Carasco è stato ipotizzato un periodo di almeno tre mesi nei quali la Val Fontanabuona rimarrebbe isolata dalla costa: «Oltre agli abitanti - ha spiegato Bruzzone - insistono e operano nella zona circa 1415 aziende che, già alle prese con la crisi economica, non potrebbero reggere un periodo così lungo di isolamento e di difficoltà strutturali di collegamento. Il ponte di Loreto non può essere considerata una possibile alternativa per un periodo così lungo perché rischierebbe di collassare il seguito al transito di circa ventimila veicoli al giorno, contro i cento precedenti, inoltre non può essere attraversato da mezzi pesanti». L’assessore alle infrastrutture, Raffaella Paita, in merito alla questione del ponte, ha risposto: «Abbiamo immediatamente attivato una collaborazione con la Provincia, cercando di individuare la soluzione tecnica migliore. Su questo ponte si lavora con una “luce” limitata. E questo condiziona la possibilità di installare un bailey, in quanto la spalla ostacolerebbe la realizzazione del ponte definitivo e per noi la priorità è la soluzione definitiva. Siamo convinti che l’ipotesi migliore sia quella relativa alla realizzazione di un ponte ad un’unica campata: si risolverà per sempre il tema idraulico. Abbiamo quindi lavorato su questa soluzione. La Provincia ha finito la demolizione e, con un appalto dedicato, ora inizierà il consolidamento delle spalle. Contestualmente andrà avanti la ricerca di mercato per l’assegnazione della ulteriore fase, quella di realizzazione del ponte. Tre-quattro mesi sono i tempi previsti per la costruzione della struttura, ma si cercherà di restringere ulteriormente i tempi. Per quanto riguarda il bailey, noi ci siamo permessi di avanzare l’ipotesi alla Provincia che però ha manifestato secondo me una motivata contrarietà per la sicurezza idraulica: ha sottolineato il rischio che si aggravi la situazione e ha inoltre fatto presente che per l’autorizzazione ci vorrebbero tempi lunghi. Vista la situazione, quindi, noi abbiamo lavorato per arrivare nel più breve tempo possibile alla realizzazione della struttura definitiva. Per quanto riguarda i finanziamenti necessari, si utilizzeranno i fondi derivanti dalle accise e quelli che saranno elargiti dal Governo con la legge di stabilità, come anticipava il consigliere Chiesa. Nelle prossime ore avremo un crono programma più preciso e quando sarà ultimata l’indagine di mercato, sarà mia cura fornire dettagliate informazioni al Consiglio sullo stato di avanzamento dell’opera». L’assessore ha quindi annunciato:«Nel mese di dicembre, e lo dico qui perché questa è una novità, si chiuderà la convenzione tra Ministero e ANAS per l’individuazione delle opere prioritarie per il Paese. Dentro questa convenzione è compreso anche il tunnel della Fontanabuona, per quanto riguarda la progettazione. Questa è una notizia importante e propedeutica a tutto, perché senza l’inserimento dentro quell’atto non è possibile pensare nemmeno al finanziamento. Successivamente a quest’inserimento che verrà finalmente chiuso a dicembre, noi dobbiamo continuare questo pressing con il Governo per cercare di avere il finanziamento. Il Ministro si è riservato di approfondire ulteriormente la situazione. Penso - ha concluso - che un’azione corale e trasversale potrà essere enormemente utile a perorare la causa di una comunità che, come ha dimostrato il crollo del ponte di Carasco, in assenza di quella viabilità attuale e ordinaria, non ha davvero soluzioni alternative per poter sostenere la libera circolazione dei cittadini, ma anche per poter avere un punto fermo per quanto riguarda lo sviluppo e la crescita dell’economia in quella vallata». L’assessore all’ambiente, Renata Briano, per il settore di sua competenza, ha puntualizzato: «Ci siamo subito attivati per dare risposte ai Comuni. nel seguire le procedure di protezione civile. Sono pervenute le relative schede. Ora abbiamo il quadro preciso di quanto accaduto. E’ stato chiesto lo stato d’emergenza che, però, non è stato riconosciuto. Abbiamo dichiarato noi lo stato d’emergenza regionale che ci consente di portare avanti il discorso delle accise. I relativi introiti saranno suddivisi con l’assessorato alle infrastrutture che ha deciso di puntare sulla realizzazione del nuovo ponte. La parte che riguarda la difesa del suolo, che mi compete, verrà utilizzata immediatamente per le situazioni di prima emergenza che abbiamo sul territorio, per poi programmare nell’anno successivo i lavori dimessa in sicurezza più definitivi e necessari. Forniamo, inoltre, un supporto a tutte le piccole amministrazioni alle prese con la necessaria documentazione». Bruzzone ha posto l’accento sulla questione del guado sul fiume che, a suo avviso, si sarebbe potuto realizzare. Ha criticato il fatto che per costruire una simile struttura, che richiede tempi brevissimi di realizzazione, servano invece tempi lunghissimi per le autorizzazioni.
Posted on: Tue, 03 Dec 2013 16:43:47 +0000

Recently Viewed Topics




© 2015