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« (Dio) Mi ha dato vestiti e scarpe, mangiare e bere, casa, moglie e figlio, campo, bestiame e tutti i beni... e tutto questo senza merito né dignità alcuna da parte mia, per pura, paterna, divina misericordia. Per tutto questo io devo ringraziarlo e lodarlo, servirgli e obbedirgli. » (M. Lutero, Scritti religiosi) Martin Lutero, nome italianizzato di Martin Luther (Eisleben, 10 novembre 1483 – Eisleben, 18 febbraio 1546), è stato un teologo tedesco. Fu liniziatore della Riforma protestante, detta anche Luteranesimo. Martin Lutero nacque ad Eisleben nell’attuale Sassonia Anhalt nella notte del 10 novembre 1483, «undici ore dopo il tramonto», verso cioè le cinque del mattino dell’11 novembre. I suoi ascendenti erano contadini: «Sono figlio di contadini», ricorderà il riformatore in uno dei suoi Discorsi a tavola, aggiungendo «ci sono stati però contadini che sono diventati re e imperatori». Sua moglie, Caterina von Bora, nacque invece sedici anni dopo di lui, il 29 gennaio 1499, a Hirschenfeld nei pressi di Meissen, nella famiglia di un nobile cavaliere decaduto, il cui stemma gentilizio mostrava un leone eretto con una zampa alzata, sormontato da un elmo di cavaliere. Come scrive Federico A. Rossi di Marignano nella sua «doppia» biografia di Lutero e Caterina, i due sposi nacquero in due regioni della Sassonia tradizionalmente rivali tra loro, governate da due rami del casato dei Wettin, il ramo ernestino, che aveva conservato il diritto di partecipare all’elezione dell’imperatore del Sacro Romano Impero, e il ramo albertino, che aveva conservato il titolo di duca di Sassonia. Gli ernestini si ritenevano superiori dal punto di vista politico e culturale rispetto agli albertini. La rivalità tra i due popoli si acuì ulteriormente durante gli anni della riforma, perché gli ernestini appoggiarono Lutero e gli Albertini lo contrastarono. Nel 1497 Lutero frequentò la scuola di latino a Magdeburgo, presso i Fratelli della vita comune, unassociazione religiosa dorigine medievale. Per volontà del padre si iscrisse poi alluniversità di Erfurt (1501), dove conseguì il titolo di Baccalaureus artium. Fu nella biblioteca di questo istituto che lesse per la prima volta la Bibbia: «Mi piacque moltissimo», disse «e volevo ritenermi abbastanza fortunato da possedere un giorno quel libro». Il 17 luglio 1505, a ventidue anni, entrò nel convento agostiniano di Erfurt, dove approfondì gli scritti di San Paolo e SantAgostino. Qui, nel 1507, fu anche ordinato sacerdote nonostante la contrarietà del padre (non convinto della serietà della sua vocazione). Il giovane monaco agostiniano si dedicò agli studi teologici ed alla pratica delle virtù monastiche, a cominciare dallumiltà. Johann von Staupitz, colpito dalle sue capacità e dalla sua disciplina, lo segnalò a Federico III di Sassonia, che aveva appena fondato lUniversità di Wittenberg e cercava nuovi docenti. Pertanto, nel 1508, Lutero iniziò a insegnarvi dialettica e fisica, leggendo e commentando lEtica Nicomachea di Aristotele, e passando in seguito a dirigere le disputationes degli studenti. Proseguì poi i suoi studi di teologia e delle sacre scritture. Nel 1510 fu inviato a Roma (in rappresentanza del suo convento, per questioni interne allOrdine) dove rimase scandalizzato per tutto quello che aveva constatato sulla condotta del clero. Si dice che, entrando in piazza del Popolo, sia caduto in ginocchio esclamando: «Salve Roma santa, città di martiri, santificata dal sangue che essi vi hanno sparso».[1] Il 19 ottobre dellanno seguente si laureò in teologia. Nel 1513 iniziò a tenere lezioni sui Salmi. Nel 1514 papa Leone X concesse lindulgenza plenaria ad ogni fedele che, dopo la confessione e la comunione, avesse fatto unofferta per la costruzione della basilica di San Pietro a Roma. Nellanno 1515 Lutero fu nominato, dal capitolo degli Agostiniani, vicario generale dei (numerosi) conventi del distretto della Misnia e della Turingia. Il vicario generale Staupitz, secondo la consuetudine del tempo, lo accompagnò a visitare molti di questi importanti monasteri. Nello stesso anno iniziò le lezioni sullEpistola ai Romani. Il 31 ottobre del 1517 emanò 95 enunciati (o tesi) contro le indulgenze papali, scatenando la reazione della chiesa cattolica. Il pontefice gli scrisse, chiedendogli di ritrattare le sue idee. Lutero, come gesto di rifiuto, bruciò pubblicamente la bolla papale. In seguito a questi fatti anche limperatore Carlo V, nel timore di una scomunica o per via della sua ferrea morale cattolica, gli intimò di rinnegare le sue convinzioni, senza però ottenere nulla. Il monaco tedesco fu salvato dalla condanna a morte solo grazie allintervento di un suo amico principe. Ciononostante, cominciò a girovagare per la Germania con lo scopo di diffondere la sua dottrina, che venne ben accolta sia dai nobili sia dalle persone più umili. La dottrina della giustificazione per fede Negli anni di Wittenberg la riflessione luterana sul rapporto tra Dio e uomo si fece sempre più intensa. Lutero vive una religiosità di tipo medioevale. Egli non vive la crisi della religiosità tradizionale tipica di una cultura rinascimentale che non gli appartiene (cfr. L. Febvre, Martin Lutero, Bari 1969). È un uomo del passato, vive la fede come i suoi antenati. Si può dire che quasi senza volerlo[2] egli si trovò ad essere linconsapevole elemento catalizzatore di un enorme fenomeno storico. Tra la fine del 1512 e linizio del 1514, Lutero provò lesperienza della torre (Turmerlebnis): unimprovvisa rivelazione, cioè lassioma fondamentale della religione protestante, come egli stesso ammise gli venne in mente mentre si trovava «nella latrina della torre», leggendo e meditando sulla lettera di San Paolo ai Romani,[3] ed in particolare su alcuni passi, come: «poiché non cè distinzione: tutti infatti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, essendo giustificati gratuitamente per la Sua grazia, mediante la redenzione in Gesù Cristo, che Dio ha esposto per espiazione col Suo sangue mediante la fede», da Romani 3,23-25; «poiché noi riteniamo che luomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge», da Romani 3,28; «giustificati dunque per la fede, abbiamo pace con Dio, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, laccesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci gloriamo, nella speranza della Gloria di Dio», da Romani 5,1-2. Lo studio della Bibbia, la preghiera e la meditazione lo aiutarono a pervenire a un intendimento diverso di come Dio considera i peccatori. Da qui, derivò lidea che il favore di Dio non è qualcosa che si possa guadagnare, ma viene concesso per immeritata benignità a coloro che manifestano fede. Nella teologia paolina infatti lapostolo sostiene che se noi avremo fede saremo giustificati da Dio per i meriti di nostro signore Gesù Cristo. Dio, e lui solo, ci darà la grazia, la salvezza giustificandoci. È questo il punto centrale di tutta la dottrina Luterana: egli infatti intende giustificati in senso letterale (iustum facere): essere resi giusti da ingiusti che siamo per natura (cfr. V. Subilia, La giustificazione per fede, Brescia 1976). È lonnipotenza divina che è in grado di fare questo: trasformare il nero in bianco, rendere giusto ciò che per sua natura è profondamente ingiusto. È inutile che luomo con le sue corte braccia tenti di raggiungere Dio. Luomo non può lusingare Dio con le buone opere, tanto più che il peccato originale lo porterà di nuovo irrimediabilmente a peccare. Tutto dipende da Lui, che interviene direttamente sulluomo. Non cè più bisogno del mediatore tra Dio e luomo: il sacerdote, ma è Dio che nella sua onnipotenza salva chi ha deciso ab aeterno (dalleternità) di salvare. Lutero riesaminò mentalmente lintera Bibbia per determinare se questa nuova conoscenza era in armonia con altre dichiarazioni bibliche, e ritenne di trovarne ovunque la conferma. La dottrina della giustificazione, o salvezza, per fede e non mediante le opere, o la penitenza, rimase il pilastro centrale degli insegnamenti di Lutero, che erano comunque derivati da quelli di Wycliff e di Huss. Differenza con la teologia cattolica È dunque esclusivamente Dio che salva, nella misura in cui, in quanto onnipotente, è in grado di trattare come giusto ciò che per sua natura è ingiusto. Ma per i protestanti è solo la fede che salva. La Chiesa cattolica, in merito al problema della giustificazione, crede nella necessità sia della grazia divina che della cooperazione umana, fatta di fede ed opere: l’uomo è sì corrotto dal peccato originale, ma il suo libero arbitrio non è completamente annullato, e dunque trova, con l’aiuto della grazia divina, la forza per risorgere. Laffermazione che per ottenere la salvezza sono necessarie, oltre alla fede, anche le opere di bene viene fondata su Matteo 25, 31-46 e Giovanni 2,14-16. Una seconda differenza sta nel fatto che per la teologia cattolica posteriore al Concilio di Trento la giustificazione è un effetto reale operato nel fedele dalla grazia di Dio, mentre per la teologia luterana, e per parte della teologia cattolica anteriore al Concilio di Trento, la giustificazione del fedele è la stessa grazia di Dio, ossia è uno dei modi in cui Dio può decidere di considerare un peccatore: il modo di considerarlo come giustificato. Resta fermo che per i teologi di entrambe le confessioni luomo non merita, da sé, la grazia di Dio. Secondo i cattolici la dottrina luterana getta luomo nella disperazione. Mentre il cattolico, tramite i sacramenti, può presumere di avere ottenuto il perdono ed essere in grazia di Dio, il luterano non dispone di segni che gli possano far ritenere probabile di essere stato predestinato alla salvezza; può solo sperarlo e crederlo fortemente, e quanto più sarà stato peccatore, tanto più potrà e dovrà esprimere fortemente la sua fede di essere salvato. Al presente, tuttavia, è difficile individuare gli effettivi punti di disaccordo tra teologia luterana e teologia cattolica. Il 31 ottobre 1999 ad Augusta il Pontificio Consiglio per la Promozione dellUnità dei Cristiani e la Federazione Mondiale Luterana hanno sottoscritto una Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione e si affermò, da entrambe le parti, che la teologia è una sia per i protestanti in genere, sia per i cattolici o per gli ortodossi. I punti fondamentali della dottrina luterana I capisaldi della dottrina luterana possono essere così sintetizzati: Salvezza per sola fede: la salvezza non si ottiene a causa delle buone azioni; si ottiene solamente avendo fede in Dio, che può salvare chiunque Egli voglia. Luomo compie azioni pie poiché è giustificato dalla grazia di Dio: non è giustificato a causa delle sue azioni pie. Libero esame delle Sacre Scritture (Sola Scriptura): chiunque, illuminato da Dio, può sviluppare una conoscenza completa ed esatta delle Scritture. Sufficienza delle Sacre Scritture (Sola Fide): per comprendere le Sacre Scritture non occorre la mediazione di concili o di papi; ciò che è necessario e sufficiente è la grazia divina e una conoscenza completa ed esatta di esse. Negazione dellinfallibilità papale i sacramenti sono ridotti al battesimo e alleucarestia, gli unici, secondo Lutero, ad essere menzionati nella Sacra Scrittura. Essi tuttavia sono validi solo se cè l intenzione soggettiva del fedele, quindi perdono il loro valore oggettivo. Inoltre Lutero ritiene che nelleucarestia vi sia la consustanziazione non la transustanziazione. Sacerdozio universale: per ricevere la grazia divina non occorre la mediazione di un clero istituzionalizzato: tra luomo e Dio cè un contatto diretto.
Posted on: Mon, 11 Nov 2013 08:41:20 +0000

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