Direttamente in copertina sul numero 40 di vanity fair - TopicsExpress



          

Direttamente in copertina sul numero 40 di vanity fair ❤️ Quando fu chiamata a interpretare la Hermione di Harry Potter, Emma Watson aveva solo 9 anni e da un momento all’altro si trovò al centro di un successo planetario. Un’esperienza esaltante ma che avrebbe potuto spingerla – come è successo a tanti altri ragazzi «prodigio» – a comportamenti autodistruttivi, atteggiamenti da bad girl. Non è andata così. A 23 anni, Emma è una secchiona intrappolata nel fisico di una top model. Dopo gli studi a Oxford, si è trasferita in America per studiare Letteratura inglese alla superselettiva Brown University. Ragazza seria anche nei sentimenti, da due anni è legata all’affascinante (e secchione pure lui) Will Adamowicz, studente americano e nel tempo libero cantante di una band, conosciuto proprio nel campus. E, nel lavoro, non ne sbaglia una. L’ultimo film di Emma, appena uscito, è Bling Ring di Sofia Coppola, basato sulla storia vera di una gang di adolescenti, figli della borghesia di Los Angeles, dediti al furto nelle ville di celebrity come Lindsay Lohan e Paris Hilton. A lei tocca interpretare Nicki. «Una ragazza così diversa da me che è stata una sfida capirla: come è possibile che una persona ami i vestiti, gli oggetti, il lusso a tal punto da farsi ladra pur di entrarne in possesso?». Ma non ascoltatela quando dice che l’esteriorità non le interessa granché. Emma una cosa in comune ce l’ha: il controllo ossessivo dell’immagine. Per ciascuna di queste fotografie ha soppesato con cura la scelta degli abiti, l’acconciatura, il make-up, e il risultato di ogni scatto. Qual è il primo film che ha visto? «Pretty Woman. Avevo 7 anni, e ho iniziato ad amare Julia Roberts e i film americani. Da bambina adoravo stare sul palcoscenico, cantare, vedermi circondata dalle luci. Mi divertivo a imparare a memoria le battute. C’è una registrazione delle mie audizioni per Hermione: chilometri di pellicola in cui ripeto sempre le stesse battute e scene, all’infinito». È stato difficile? «Ho fatto otto provini, ogni volta rimanevo accanto al telefono di casa in attesa del successivo. L’ultima volta, mi sono detta che forse ce l’avevo fatta. Il produttore David Heyman mi disse che ero la candidata “preferita”. E scattarono una foto a Daniel Radcliffe, Rupert Grint e me, che venne diffusa subito su Internet assieme alla comunicazione ufficiale del cast. Non ho fatto in tempo ad arrivare a casa che la stampa mi stava già aspettando. Ci siamo subito trasferiti in albergo».
Posted on: Mon, 07 Oct 2013 13:55:39 +0000

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