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Dub Da Wikipedia, lenciclopedia libera. bussola Disambiguazione – Se stai cercando altre voci che possono riferirsi alla stessa combinazione di 3 caratteri, vedi DUB. Dub Origini stilistiche Early reggae, Rocksteady, Ska Origini culturali Giamaica, attorno al 1967 come variante del rocksteady/early reggae. Strumenti tipici Chitarra, Basso elettrico, Batteria, Organo, Melodica, Sintetizzatore, Tastiera Popolarità Largamente popolare negli anni settanta, soprattutto in Giamaica, paese dorigine, e Regno Unito, in particolare fino agli anni novanta. Sottogeneri Dub poetry - Ambient dub - Experimental Dub - Techno-Dub - Dubstep Generi derivati Rockers - Trip hop - Jungle - Drum & bass Generi correlati Reggae - Early reggae - Roots reggae - Rocksteady - Ska - DJ style - Ambient - Elettronica - House - Techno Categorie correlate Gruppi musicali dub · Musicisti dub · Album dub · EP dub · Singoli dub · Album video dub Il Dub è un genere musicale nato dal reggae verso la fine degli anni sessanta in Giamaica; è comunemente considerato un sottogenere del reggae. Indice 1 Storia 1.1 Origini e sviluppo 1.2 Il Dub nel Regno Unito 1.3 Anni 80 e 90 2 Artisti Dub 2.1 Produttori 2.2 Alcuni artisti Dub 3 Artisti dub italiani 4 Note 5 Bibliografia 5.1 Filmografia 6 Altri progetti 7 Collegamenti esterni Storia Origini e sviluppo Il dub (letteralmente tradotto in doppiare[1]) deve il suo nome alla pratica del dubbing instrumental, ovvero la pubblicazione della versione ritmica sul Lato B dei singoli in formato 45 giri dei brani reggae; tale pratica portò presto allo sviluppo di un vero e proprio stile autonomo grazie soprattutto alle sperimentazioni dagli ingegneri del suono con i loro mixer[2]. Queste nuove versioni vennero chiamate versioni dub dei brani originali e gran parte dei singoli venduti in Giamaica includevano la versione originale sul lato A e la versione dub sul lato B[3]. Ancora prima che il reggae apparisse sulle scene, una delle cose che distingueva i DJ era la pratica e labilità del toasting: ma non potevano farlo nel modo migliore senza competere con i testi della musica[3]. La pratica di ri-registrare dei brani reggae senza la voce risale al 1967, quando i dj trovarono le dance hall affollate e la gente alle feste molto divertita dal fatto di poter cantare loro stessi i testi dei brani[2]. Attorno al 1969 qualche DJ iniziò a parlare sopra queste registrazioni senza la parte vocale, reinterpretando il testo anche in modi originali. Il più importante di questi primi DJ fu U Roy, che divenne celebre per la sua abilità nellimprovvisare dei dialoghi con i cantanti dei brani registrati, e introduceva le version nello stesso sound system di King Tubby[4]. U Roy viene riconosciuto come il maggior ispiratore del DJ style. U Roy fece strada nei sound system supportato proprio dal tecnico del suono King Tubby (Osborne Ruddock[4]) che mixava tutte le tracce strumentali con sopra la sua voce[2]. King Tubby approfondì le sue sperimentazioni con le version: i primi, rudimentali, prototipi di dub erano realizzati con un vecchio mixer a 4 canali nel suo studio casalingo, a Waterhouse, situato nei ghetti di Kingston. Il suo più grande rivale dellepoca era Errol Thompson, del Randys studio[4]. Tubby ebbe il coraggio di remixare dei brani anche togliendo la parte vocale; modificò delle parti qua e là facendo del basso e della batteria gli elementi in risalto[5], spesso accompagnati anche da chitarra e organo[3]. Macchinario per incidere vinili, nel retro del negozio originario della VP Records Infine, King Tubby iniziò a sperimentare remixando le tracce strumentali, alzando il livello della parte ritmica, e abbassando o eliminando le parti vocali, aggiungendo nuovi effetti come il riverbero e leco[2][5]. Il risultato fu interpretato da molti fan del reggae come uno spogliare la musica portandola alla sua essenza più pura. I singoli 45 giri con le versioni dub nel lato B divennero molto diffuse, e King Tubby divenne il padre di questa nuova tendenza[2] che, grazie al suo successo, diede inizio ad una nuova corrente in Giamaica[5]. Il dubbing, come venne chiamato inizialmente, diede a molti DJ la possibilità di costruirsi una reputazione nel panorama musicale giamaicano[3]. Come il dubbing divenne popolare alle feste in strada, molti DJ come Big Youth e lo stesso U Roy iniziarono a registrare delle proprie versioni[3]. I primi album composti interamente da versioni dub iniziarono ad emergere nel 1973, quando apparirono sulle scene produttori che presero come riferimento King Tubby come Bunny Striker Lee e Augustus Pablo (questultimo introdusse la melodica, che divenne uno dei simboli di questa nuova variante); altri produttori chiave erano Keith Hudson e Lee Scratch Perry[2] (nel cui studio di registrazione, il Black Ark, furono registrati molti dei dischi reggae e dub più innovativi degli anni 70), Glen Brown, Prince Tony[4]. Dal 1976, la popolarità del dub in Giamaica era seconda solo al roots reggae e conquistò forti consensi anche nel Regno Unito (grazie anche alletichetta Island Records), dove artisti roots reggae come Burning Spear e Black Uhuru avevano solo provato ad sperimentare timidamente queste nuove sonorità[2]. Il Dub nel Regno Unito Nel Regno Unito dei metà anni settanta cominciò a svilupparsi un forte revival di musica giamaicana; il reggae e lo ska iniziarono a riemergere proprio durante lepoca punk[6]. Gruppi come Aswad, Steel Pulse, Matumbi e UB40 proposero una versione occidentalizzata della musica giamaicana, che pur essendo molto semplice e banale, ebbe la fortuna di trovare terreno fertile allinterno della scena musicale del periodo grazie alle tematiche di protesta affini a quelle del punk politicizzato[6]. Questo permise lo sviluppo di nuove varianti britanniche della musica giamaicana come il 2 tone ska, e lo stesso dub. In Inghilterra si era affermato il reggae britannico con unidentità propria, e con esso i suoi tecnici del suono più famosi tra cui Dennis Blackbeard Bovell, Mad Professor, Jah Shaka, Adrian Sherwood[4]. Il dub britannico impiegò più tempo ad emergere rispetto ad altre forme di reggae, grazie alle produzioni di qualità di Adrian Sherwood (la mente dietro a gruppi come African Headcharge, Dub Syndicate e New Age Steppers), Jah Shaka e il nativo della Guyana Neil Fraser, meglio noto con lo pseudonimo di Mad Professor, che pubblicò Beyond the Realms Of Dub (1982), ma anche New Chapter of Dub degli Aswad (1982)[6]. Il picco artistico venne raggiunto da uno dei pionieri e sperimentatori del dub Keith Hudson, con Pick A Dub (1976), e da Dennis Bovell (ex membro dei Matumbi, ed ingegnere che coniò il termine Lovers Rock), con Strictly Dubwise (1978), I Wah Dub (1980), probabilmente il suo disco più profondo, e Brain Damage (1981), un lavoro molto vario in cui vennero racchiusi diversi generi come il calypso, rock e funk[6]. Linton Kwesi Johnson, poeta giamaicano trapiantato in Inghilterra, spostò le atmosfere reggae verso delle poesie su una base dub, arrangiate da Dennis Bovell, orientate sui problemi sociali e sul sottoproletariato[6]. Questa nuova sottocorrente del dub prenderà in nome di dub poetry[7]. Altro importante artista su questa scia fu Mutabaruka[6]. Anni 80 e 90 A cavallo tra i fine anni 70 e primi ottanta le nuove generazioni di ingegneri del suono allargarono molto i confini creativi del genere[4]. In Giamaica tra i musicisti più ricercati figuravano i Roots Radics, che posero le basi per le nuove sperimentazioni di artisti come Scientist, Prince Jammy, Barnabas, Soldjie, Silvan Morris, Mickey Dread. La grande diffusione del reggae significò anche un accrescimento dellattività live; così molte band cominciarono a riprodurre dal vivo una musica nata in studio, gestendo abilmente entrate e uscite degli strumenti come avviene nel mixaggio; riverberi ed echi potevano essere adoperati sia sul palco dai musicisti, sia dal tecnico del suono live nel mixer. Nonostante questa musica fosse registrata, non fu mai veramente venduta. Anzi, era molto suonata nei sound system nei balli di strada e nelle dance hall sparse per lisola. Fu per questo che questa musica venne associata alle dance hall, e presto venne riconosciuta come musica dancehall[3]. Contrariamente alla notevole abilità dei nuovi arrivati britannici come Scientist, Prince Jammy, e Mikey Dread, le preferenze dei giamaicani si spostarono infatti verso il toasting e allimprovvisazione dei testi, che provocheranno poi la nascita della dancehall e del raggamuffin. Lesplosione della musica dancehall portò via il pubblicò alla dub che subì un calo. A contribuire a ciò fu la tragica scomparsa di King Tubby, assassinato a Kingston nel 1987[4]. Le atmosfere del downtempo e il basso e la ritmica del dub influenzarono anche musica esterna al reggae, iniziando dal disco Metal Box/Second Edition dei Public Image Ltd. del 1979[2]; fu solo più tardi che anche il resto del mondo si disse pronto a seguire le tecniche di King Tubby e negli anni 80 cominciarono ad apparire nuovi stili da esso influenzati come la house, poi il trip hop, jungle e drum & bass[5]. Durante gli anni novanta, il dub era frequentemente incluso in stili underground come lavant-garde rock, così come le scene elettronica/drumnbass devono molto al dub[2]. Artisti Dub
Posted on: Sun, 20 Oct 2013 18:13:02 +0000

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