Ecco la lunga serie di crimini fatti da clandestini che dovevano - TopicsExpress



          

Ecco la lunga serie di crimini fatti da clandestini che dovevano essere espulsi. Clandestini già colpiti da provvedimento d’espulsione che non rispettano il decreto, rimangono in Italia e commettono altri crimini. Portando la collettività a pronunciare quel «ci si doveva pensare prima» che pesa sulle spalle di chi non ha verificato che l’immigrato fosse veramente uscito dal Paese. Impossibile elencarli tutti, eccone solo alcuni. Che comunque rendono l’idea di quanto la situazione sia diventata tragicamente paradossale. Partiamo dall’omicidio di Ilaria Leone, a maggio scorso. La ragazza, 19 anni, di Casta- gneto Carducci (Livorno), viene violentata e barbaramente uccisa da Ablaye Ndoye, 34enne senegalese irregolare, con precedenti penali e già interessato da provvedimento di espulsione. Nello zaino dell’immigrato viene recuperato il cellulare della giovane, sul quale i carabinieri individuano, come ultima chiamata, proprio quella fatta a lui. I genitori di Ilaria si sfogano con i media: «Nostra figlia poteva ancora essere viva se la legge fosse stata rispettata». Altro omicidio: è il 2007 quando Nicolae Romolus Mailat, 24enne romeno, viene accusato di aver ucciso Giovanna Reggiani, 47 anni, dopo averla aggredita e massacrata a colpi nel viso e nella testa, nel quartiere Tor di Quinto, a Roma. Ancora nella Capitale: è il 18 luglio 2008 quando Ignaciuc Basile, moldavo, fugge dalla polizia a un posto di blocco, e con la sua auto lanciata a 160 chilometri orari travolge Rocco Travigno, 20 anni e lo uccide. Il suo provvedimento era stato sospeso perché la moglie era incinta. Luglio 2009: a Treviso viene sgominata una banda di moldavi che compiva rapine in villa. I fermati hanno tutti tra i 23 e i 28 an- ni, con precedenti penali e interessati da provvedimento di espulsione. Pirri, Cagliari: è il 2010 e un senegalese viene arrestato dopo aver ucciso Simone Naitana davanti a una pizzeria, nel corso di una lite. Doveva essere fuori dall’Italia. Agosto 2010: al Lido delle Nazioni (Ferrara) un senegalese di 20 anni stupra una milanese di 26, sulla spiaggia del bagno Aloha. Il suo ordine di espulsione era stato emesso un anno prima dal questore di Brescia. Dicembre 2010: un bosniaco di 35 anni, senza documenti, viene fermato a Milano e arrestato per accattonaggio. Si scopre che aveva un vero e proprio record di espulsioni e arresti: 4 volte gli era stato intimato di usci- re dall’Italia. Altro caso a Ventimiglia: Antonio Gori, 67 anni, viene massacrato a colpi di bastone il 27 aprile 2012, sulle alture sopra Nizza. Ad ucciderlo Mohamed Zenouaki, 48 anni, insieme a due complici, Ibrahim Hanine, 35 anni e Mohamed Karim, 52. Sarebbe impli- cato anche Ahmed, il fratello di Zenouaki, colpito da provvedimento di espulsione e arrestato quattro volte. Dicembre 2012: a Spino D’Adda viene fer-mato uno spacciatore albanese che doveva essere già da tempo fuori dal Paese. E poi il caso più recente e forse più eclatante: Milano, l’11 maggio scorso Mada Kabobo, giovane ghanese, in preda a un raptus di follia prende a picconate chiunque trovi lungo la sua strada. Riesce a uccidere, uno dopo l’altro, Daniele Carella, 21 anni, Ales- sandro Carolé, 40 anni ed Ermanno Masini, 64 anni. La sua domanda d’asilo era stata respinta, ma era ancora in Italia grazie al ricorso inoltrato.
Posted on: Tue, 24 Sep 2013 16:19:11 +0000

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