Equipaggiata da Russia, Iran e Corea del Nord, la difesa antiaerea - TopicsExpress



          

Equipaggiata da Russia, Iran e Corea del Nord, la difesa antiaerea siriana fa però paura, per lo meno sulla carta. Piuttosto che arrischiare i loro piloti Washington e Londra userebbero invece missili e droni senza equipaggio sistemati sulle navi. Già gli Usa hanno mandato davanti alle coste siriane quattro cacciatorpedinieri, armati ognuno con 96 missili da crociera Tomahawk in grado di colpire bersagli a 2.500 km di distanza: gli stessi usati per martellare la Libia nel 2011. La Royal Navy potrebbe a sua volta secondo il Daily Telegraph impiegare un sottomarino nucleare, la portaerei Hms Illustriuos, la portaelicotteri Hms Bulwark e almeno quattro fregate. Inoltre la Siria potrebbe essere colpita dalla base Usa di Incirilik, nei pressi della turca Smirne; dalle squadriglie di F-16 di stanza in Giordania; e da quelle della Raf che stanno nella base cipriota di Akrotiri. In Giordania era in agenda ieri un vertice tra gli Stati maggiori di dieci eserciti: con Usa, Regno Unito e Francia anche l’Italia, il Canada, la Germania, la Turchia, la stessa Giordania, l’Arabia Saudita e il Qatar. Se per l’Italia Emma Bonino insiste sulla necessità di un mandato Onu in Turchia Erdogan si manifesta invece bellicoso, e anche la Merkel dopo le iniziali reticenze dice ora che se dovesse essere provato l’uso di gas tossici, è necessaria una risposta internazionale «unitaria». Bashar Assad, in un’intervista alla russa Izvestia, ha definito le accuse di aver usato armi chimiche «assurdità» e «insulti al buonsenso» ed ha minacciato gli Usa di esporsi a un «nuovo Vietnam», ma più presumibilmente una risposta a un’azione sulla Siria potrebbe essere contro Israele: dichiarazione dell’Iran lasciano intravederla in salve di razzi in provenienza da Hamas e Hezbollah, che però rischierebbero di essere a loro volta coinvolte in una rappresaglia anglo-Usa. Secondi il Daily Mail, tra le 24 e le 48 ore di martellamento anglo-Usa mirerebbero a polverizzare il sistema integrato di difesa aerea della Siria, i bunker che ospitano i centri di comando e controllo, le infrastrutture per le comunicazioni, palazzi governativi, rampe missilistiche e i mezzi delle forze aeree di Assad, facendo perdere al regime quella superiorità aerea che finora gli ha permesso di tenere i ribelli a bada.
Posted on: Wed, 28 Aug 2013 10:14:41 +0000

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