E’ come in guerra, adesso serve una cassa-bis «La crisi morde - TopicsExpress



          

E’ come in guerra, adesso serve una cassa-bis «La crisi morde come la guerra. Siamo, di fatto, in un’economia di guerra. Ma non risponderemo ai tagli e alle emergenze mettendo in atto una macelleria sociale». Stefano Caldoro è appena rientrato da Roma. Nell’ufficio al terzo piano di Palazzo Santa Lucia, il governatore campano riunisce i suoi collaboratori. Il telefono squilla in continuazione, si fanno e rifanno i conti, si studiano le contromosse. Un copione che si ripete da venerdì scorso, quando a Palazzo Santa Lucia è arrivata la drammatica notizia che le banche avrebbero bloccato i conti correnti di Asl e aziende ospedaliere. Impedendo così il pagamento degli stipendi ai dipendenti. Presidente, tra poche ore Asl e aziende ospedaliere dovranno pagare le spettanze a medici, infermieri, amministrativi. Ce la faranno? «Ci troviamo in questa condizione per effetto della sentenza della Consulta che ha dichiarato incostituzionale una legge dello Stato. In pratica oggi sono di nuovo pignorabili beni e patrimoni di Asl e aziende ospedaliere, ovvero beni pubblici, di tutti i cittadini. Era una legge emergenziale, nata per consentire alle Regioni in deficit, come la Campania, di rimettere i conti in ordine e di pagare i creditori che purtroppo attendono in certi casi da tempo. Le norme nazionali avevano inoltre permesso di interrompere un meccanismo perverso e a tratti ancora oscuro che alimentava il contenzioso. Ciò aveva prodotto un corto circuito nel sistema che non favoriva i creditori onesti ma i furbi. In punta di diritto la sentenza della Corte Costituzionale è giusta e legittima. Ma l’effetto pratico è il blocco dei pagamenti, che mette a rischio il funzionamento delle attività delle aziende». Come scongiurare questo stallo? «Siamo impegnati giorno e notte in questa direzione ed abbiamo individuato una soluzione fattibile. Attendiamo solo il via libera del governo. In un emendamento al decreto legge sull’Iva abbiamo previsto una sorta di seconda cassa da affiancare a quella bloccata dai pignoramenti. In questo modo potremo gestire l’ordinario e completare il piano dei pagamenti pregressi. Siamo al 65 per cento. Per centrare il traguardo abbiamo bisogno di altri sei mesi. Poi l’incubo sarà finito». La Regione è in crisi di liquidità. Con quali risorse pagherete i debiti? «Siamo in attesa dei fondi liberati dalla Cassa depositi e prestiti con l’operazione avviata dal governo per ridare ossigeno alle pubbliche amministrazioni. Nelle prossime settimane, inoltre, potremo contare su 540 milioni in arrivo da Roma per la #sanità a cui si aggiungerà un altro miliardo nel 2014. Le risorse ci sono. Devono darci la possibilità di spenderle. Vogliamo mettere i conti in ordine, cambiare le cose. Lo stiamo facendo. All’irresponsabilità del passato rispondiamo con una forte azione di risanamento. Individuando soluzioni ora dopo ora. Ma abbiamo bisogno degli strumenti necessari. Le faccio un altro esempio. Abbiamo ridotto progressivamente i debiti fuori bilancio, che prima erano pari a un miliardo. Eppure il governo non vuole autorizzare la copertura di 250 milioni di debiti del passato che noi dobbiamo onorare». Accanto alle emergenze ci sono le inchieste della magistratura. L’ultima in ordine di tempo riguarda la Coppa America. Sente di avere le mani legate? «Ribadisco che siamo in uno stato di guerra, in una crisi violentissima. In questi momenti, dunque, la coesione tra le istituzioni dev’essere più forte. Non dico che gli organismi preposti al controllo penale, contabile, costituzionale e amministrativo non debbano continuare a fare il loro dovere. Anzi, in fasi del genere occorre potenziare le azioni di controllo. Ma non si può agire senza tener conto del contesto in cui si opera. Quando si decide, occorre sempre una lettura della situazione. A me, invece, sembra che questa esigenza sfugga ai sistemi chiamati ad esprimersi di volta in volta su vari aspetti. Penso alla sentenza della Consulta. La Regione e la Corte Costituzionale hanno lo stesso obiettivo, ovvero assicurare il funzionamento del sistema. E allora bisogna trovare una soluzione che armonizzi tutte le esigenze. Altrimenti si ottiene l’effetto contrario». Cosa dovrebbero fare giudici e magistrati? Chiudere un occhio? «Non è certamente questa la soluzione. Ma occorre decidere con responsabilità, tener conto del contesto e produrre infine effetti positivi. È necessario, insomma, operare insieme. Non come monadi distinte, ognuna delle quali agisce per conto proprio senza preoccuparsi di ciò che fanno le altre. Le istituzioni fanno parte di un unico Stato e non possono agire separatamente». Ritiene che oggi la politica sia eccessivamente condizionata dalla magistratura? «Confermo la linea di massimo rispetto e massima collaborazione con la magistratura. La mia è una riflessione che guarda in prospettiva. Siamo in un momento drammatico. Serve coesione istituzionale tra chi decide e chi controlla». Quando dice questo pensa al rischio che l’azione di risanamento in Campania possa fermarsi? «Parlano i fatti. Sulla sanità abbiamo raggiunto il pareggio di bilancio mentre quando siamo arrivati il deficit annuale superava i 700 milioni. Sui trasporti siamo riusciti ad ottenere un piano di rientro che ha scongiurato il crac. Quanto al welfare, a fronte dei tagli nazionali abbiamo messo in campo nostre risorse garantendo i servizi e la cassa integrazione. Il tutto con un indebitamento di 16 miliardi, accumulato in 20 anni, che equivale ad uno tsunami. Eppure noi difendiamo fino in fondo i livelli occupazionali». Lei ha lanciato l’allarme su possibili «disordini e rivolte». Cosa sta succedendo? «La mia è una valutazione di carattere politico. La #Campania, in particolare la provincia di Napoli, e il Sud stanno soffrendo più di altre aree la crisi finanziaria. Siamo ai limiti della rottura sociale. Se ci saranno disordini e rivolte, questo è l’epicentro. Ne siamo consapevoli e lavoriamo senza sosta per risolvere i problemi, superare le emergenze e voltare finalmente pagina». Il Mattino
Posted on: Thu, 25 Jul 2013 16:26:55 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015