E’ stato riportato che ‘Alī (radiAllāhu ‘anhu) disse: Il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) inviò un’unità dell’esercito (per qualche campagna) e nominò un uomo degli Ansār come suo comandante e ordinò loro (ai soldati) di obbedirgli. (Durante la campagna) egli si arrabbiò con loro e disse: “Il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) non vi ha ordinato di obbedirmi?” Essi dissero, “Sì.” Egli disse: “Vi ordino di raccogliere della legna e di accendere un fuoco e poi gettarvici dentro.” Così raccolsero della legna e accesero il fuoco, ma quando furono sul punto di gettarsi, iniziarono a guardarsi l’un l’altro, e alcuni di loro dissero: “Abbiamo seguito il Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) per sfuggire dal fuoco. Come mai dovremmo entrarvi ora?” Così, mentre si trovavano in quello stato, il fuoco si spense e la rabbia del loro comandante si placò. L’accaduto fu menzionato al Profeta (sallAllāhu ‘alayhi wa sallam) ed egli disse: “Se vi fossero entrati (nel fuoco) non ne sarebbero mai venuti fuori, perché l’obbedienza è necessaria solo nella rettitudine.” [Riportato in Al-Bukhārī, Vol. 9, Libro 91, n. 363] Questa è una delle molte prove a sostegno del fatto che non è obbligatorio obbedire a un amīr quando questi invita al munkar; e che dire di un amīr che legifera con altro che quello che Allāh ha rivelato, che si allea con i kuffār contro i musulmani, che sparge il sangue dei credenti e rende lecito quello che Allāh ha reso lecito e viceversa?
Posted on: Wed, 28 Aug 2013 06:25:33 +0000
Trending Topics
Recently Viewed Topics
© 2015