FINANZA, REGIA GUARDIA DI Enciclopedia Italiana (1932) di - TopicsExpress



          

FINANZA, REGIA GUARDIA DI Enciclopedia Italiana (1932) di Gaetano Simoni FINANZA, REGIA GUARDIA DI. - Il corpo della regia guardia di finanza militarmente ordinato, fu istituito in Italia nel 1862 (legge del 13 maggio, n. 616) unificando le varie milizie finanziarie esistenti negli stati italiani. Tali milizie, diverse di nome, di forza e dordinamento, traevano in genere origine dai corpi di guardie doganali, di confine e di costa istituiti o riorganizzati nellImpero francese da Napoleone che molto se ne avvalse per la vigilanza delle coste dopo la proclamazione del blocco continentale e che diede loro unentità organica rilevante. Caduto limpero, i varî stati italiani mantennero le milizie finanziarie esistenti con compiti specifici proprî e modificandone gli ordinamenti; verso il 1848 questi erano dunque assai diversi fra loro: in alcuni stati erano prevalentemente civili (regno di Sardegna), in altri misti (Lombardo-Veneto), in altri prettamente militari (Stato della Chiesa). La forza era rilevante: seimila uomini nel regno delle due Sicilie, cinquemila nel Lombardo-Veneto, tremilacinquecento nel regno di Sardegna, millecinquecento nello Stato della Chiesa; diffuso e vivace il senso ditalianità talché nel 1848 costituirono in molti luoghi una vera e propria milizia regolare della rivoluzione. Particolarmente notevole fu la loro partecipazione alle Cinque giornate di Milano: subito dopo la vittoria il governo provvisorio milanese indirizzò ai militi del corpo della guardia di finanza un proclama attestando la riconoscenza della patria con le seguenti parole: Nei giorni del pericolo non avete indugiato a ricordarvi di essere italiani e non solo avete rispettato il vincolo fraterno ma da prodi combatteste per la nostra santa causa. In seguito i finanzieri lombardi formarono un battaglione di volontarî che operò con il corpo Durando nel Trentino, e, dopo aver seguito lesercito del re Carlo Alberto nella ritirata, costituì il nucleo principale del battaglione bersaglieri lombardi di Luciano Manara, quando le forze piemontesi vennero riorganizzate nellinverno del 1848-1849. Con la nuova divisa più di quattrocento finanzieri parteciparono nel 1849 alla difesa di Roma e accanto ad essi combatterono militi della truppa di finanza romana, raccolta nel battaglione dei bersaglieri del Tebro. Altri reparti di finanzieri parteciparono con onore alle difese di Bologna e di Ancona mentre le guardie di finanza venete si distinguevano in varî fatti darme e poi nella difesa di Venezia; talché si può ben dire che la causa dellindipendenza e dellunità dItalia ebbe nei militi di finanza di ogni regione difensori devoti sino allestremo. Queste notevoli tradizioni militari ebbero peso nel determinare che sino dalla sua istituzione il Corpo delle guardie doganali (così lo denominava la legge del 1862) avesse ordinamento piuttosto militare che civile e che in tempo di guerra i militari che lo componevano potessero essere mobilitati passando alla dipendenza dei Ministeri della guerra e della marina. La forza del corpo venne fissata in 14.000 uomini circa e i suoi compiti stabiliti nella custodia e vigilanza della linea e della zona doganale di terra e di mare e nella repressione del contrabbando delle merci soggette a dazio e dei generi di privativa. Prevalentemente quindi si trattava di una milizia organizzata per la tutela della regolare riscossione dei dazî doganali ondè che in tempo di pace dipendeva dalla direzione generale delle gabelle. A mano a mano lorganismo tributario dello stato andò complicandosi e di riflesso lorganizzazione del corpo andò acquistando una maggiore autonomia e un più solido e completo ordinamento militare. Con la legge dell8 aprile 1881 assunse infatti la denominazione di Corpo delle guardie di finanza più rispondente alla complessità delle sue funzioni, dato lo sviluppo raggiunto dalle privative dello stato, dalle imposte di produzione e dagli altri tributi nei cui riguardi esplicava azione di vigilanza. Ebbe il pareggiamento dei gradi con il R. Esercito e lappellativo di regia nel 1892, piena autonomia nel 1906 con listituzione del Comando generale alla dipendenza diretta del ministro delle Finanze, nel 1907 luso delle stellette militari e nel 1911 la bandiera di combattimento a riconoscimento solenne e premio dellazione ardimentosa ed efficace svolta dai finanzieri nelle epiche vicende del Risorgimento nazionale. La regia guardia di finanza partecipò quindi con piccoli reparti alla campagna libica; nel 1915, per la guerra mondiale fu completamente mobilitata incorporando i militari in congedo e raggiungendo così la forza di 32.000 sottufficiali e militari di truppa e 750 ufficiali. Vennero costituiti 18 battaglioni forti complessivamente di circa 13.000 uomini che presero posto fra i reparti dellesercito operante; il rimanente del corpo, oltre a fornire i complementi necessarî per le truppe alla fronte, continuò ad assolvere i compiti istituzionali nel regno aggravati dalle necessità della difesa costiera e dalle molteplici esigenze economiche e finanziarie proprie dello stato di guerra. I battaglioni mobilitati, ridotti poi a nove nel 1916, si distinsero in varî fatti darme (Ala, Monte Croce Carnico, Podgora, Monte Sei Busi nel 1915, Monte Sperone, Costesin, Monte Collo, Val dAstico, Carso nel 1916, Osum, Cà Lunga nel 1917, Basso Piave, Mali Viluscia, Kuci, Gorian nel 1918), ebbero più di duemila morti e 450 medaglie al valore oltre due medaglie alla bandiera, concesse una al 7° battaglione per le azioni di Cà Lunga nel 1917 e del Piave del giugno 1918, laltra al Corpo della regia guardia di finanza per il generoso contributo di sangue, di valore e di abnegazione dato durante la guerra, e per le virtù militari spiegate dai componenti del corpo e da alcuni reparti, degni compagni in aspre prove di quelli dellesercito. Nellimmediato dopo guerra al corpo venne data maggiore entità organica per assolvere i nuovi compiti derivanti dallaumento dei tributi e dalla costituzione dei reparti per la Venezia Giulia e Tridentina; si riorganizzò in base a nuovi criterî la vigilanza costiera costituendo alluopo un naviglio finanziario, e si provvide nel 1923 a specializzare una parte del personale nei servizî dìndagini e di polizia finanziaria istituendo la polizia tributaria investigativa per accrescerne il rendimento e lefficacia. Attualmente la regia guardia di Finanza dipende dal ministro delle Finanze, è comandata da un generale di corpo darmata dellesercito, si compone di 674 ufficiali e circa 25.500 sottufficiali e militari di truppa. Gli ufficiali sono reclutati per mezzo della scuola allievi ufficiali di Roma dopo un corso di tre anni, i sottufficiali per mezzo della scuola allievi sottufficiali di Caserta dopo un corso di nove mesi, i militari di truppa per arruolamenti volontarî con ferma triennale rinnovabile. Sottufficiali e militari di truppa sono ripartiti in due rami di servizio: ramo terra e ramo mare il quale ultimo comprende circa 2500 uomini che vengono addestrati alla scuola nautica della regia guardia di finanza a Pola. Le reclute del ramo terra vengono istruite in varî battaglioni allievi e preparate al servizio dalta montagna nella scuola alpina della regia guardia di finanza di Predazzo. Al servizio di polizia tributaria investigativa sono destinati circa 60 ufficiali, 630 sottufficiali e 100 appuntati che vengono istruiti in unapposita scuola dapplicazione a Roma. I compiti demandati alla regia guardia di finanza sono così riassunti sinteticamente dalla legge dordinamento: impedire, reprimere e denunciare il contrabbando e qualsiasi contravvenzione e trasgressione alle leggi e ai regolamenti di finanza, tutelare gli uffici esecutivi della finanza, concorrere alla difesa dellordine e della sicurezza pubblica e in caso di guerra alle operazioni militari. In pratica tali compiti, in tempo di pace, si concretano: a) nella vigilanza al confine terrestre e marittimo per impedire il contrabbando e assicurare lesecuzione delle norme stabilite dalla legge doganale nonché per esercitare una vera e propria guardia del confine a qualsiasi effetto; b) nella vigilanza sul mare territoriale, nei laghi di confine, nei porti e nelle rade, compiuta con le unità di crociera di lago e di porto del naviglio finanziario per sorvegliare il movimento dei natanti e impedire approdi, trasbordi e sbarchi non consentiti; c) nella vigilanza nelle dogane di frontiera e interne, nelle fabbriche, stabilimenti e opifici ove si producono merci gravate dimposta di fabbricazione e nella sorveglianza sulla produzione, sulla circolazione e sulla vendita dei generi di monopolio; d) nella vigilanza e nei riscontri per assicurare il pagamento e impedire le evasioni dalle tasse sugli affari e nella raccolta di elementi e dati di fatto per lapplicazione delle imposte dirette; e) nello svolgimento di accertamenti, investigazioni e indagini allo scopo di scoprire e denunciare le violazioni delle leggi finanziarie; f) nel concorso al mantenimento della sicurezza e dellordine pubblico. Si può dire quindi che la regia guardia di finanza eserciti in Italia la sua azione di vigilanza, di riscontro e dindagini sul complesso dei tributi da cui provengono in massima parte le entrate dello stato, il che spiega la sua autonomia dordinamento e dazione, nonché la ripartizione territoriale del corpo, distribuito in tutta Italia, in reparti numerosi e di limitata entità organica. Lesecuzione del servizio è infatti esplicata da circa 1400 brigate, 40 nuclei di polizia tributaria e 30 squadriglie naviglio, i quali reparti sono raggruppati in 103 sezioni, 249 tenenze, 118 compagnie, 50 circoli, 13 legioni e 3 gruppi di legioni, oltre i reparti coloniali. Per quanto riflette lo stato giuridico, al corpo della regia guardia di finanza si applicano, in virtù del suo ordinamento militare, le leggi sullo stato degli ufficiali e dei sottufficiali dellesercito, il regolamento di disciplina militare e il codice penale per lesercito e in genere le leggi militari. Per lapplicazione del servizio istituzionale gli ufficiali e sottufficiali del corpo rivestono la qualità di ufficiali di polizia giudiziaria ai sensi del codice di procedura penale e hanno i poteri e diritti dindagine, di accesso, di visione, di controllo che spettano per legge ai diversi uffici finanziarî incaricati dellapplicazione dei tributi diretti e indiretti. La divisa della regia guardia di finanza è attualmente la seguente: a) per gli ufficiali: luniforme ordinaria è composta dal berretto, giubba e pantalone corto o lungo di colore grigio-verde, sciabola, guanti marrone; nelluniforme di marcia il berretto è sostituito dal cappello di feltro e la sciabola dalla pistola; nella grande uniforme si portano le spalline, le decorazioni, la sciarpa, la dragona e i pendagli dorati, guanti bianchi e cappello; b) i sottufficiali e i militari di truppa del ramo terra vestono luniforme grigio-verde con cappello; i marescialli portano berretto, gambali e sciabola; uniforme ordinaria, uniforme di marcia e grande uniforme differiscono solo in particolari; c) i sottufficiali, gli appuntati e le guardie del ramo mare hanno varie specie duniforme (gran divisa invernale, gran divisa estiva, divisa ordinaria invernale, piccola divisa estiva, divisa da lavoro, ecc.) sul tipo di quelle della regia marina. Diverso ordinamento e diverse mansioni hanno i corpi di milizie finanziarie negli altri stati. In alcuni, ad esempio in Romania e in Polonia, si è data preponderanza a ordinamenti e compiti militari costituendo corpi di vere e proprie guardie di frontiera, in Francia ai douaniers è affidata solo la vigilanza sullimposta doganale, compito principale anche dei carabinieri spagnoli che hanno però un solido ordinamento militare e una forza considerevole. Negli Stati Uniti, dopo ladozione del regime secco, è stato considerevolmente accresciuto il corpo delle guardie costiere per la lotta contro i contrabbandieri di alcool, costituendo una vera e propria flotta, comandata da un contrammiraglio, che nel 1929 comprendeva non meno di 33 cutters da crociera, 25 cacciatorpediniere e 400 cutters da porto barche e vedette, con circa 12.000 uomini. Il corpo fa parte delle forze militari dello stato; in tempo di pace dipende dal ministro delle Finanze, in tempo di guerra, o quando lo ordini il presidente, passa alle dipendenze del ministro della Marina. Bibl.: S. Laria, Le Fiamme Gialle dItalia nei fasti di guerra e del patriott. ital., Milano 1930; S. Galiano, Cenni stor. sulla legisl. trib. ital., Roma 1926; D. Olivo, Il Libro doro della R. Guardia di Finanza, Roma 1928.
Posted on: Sat, 09 Nov 2013 11:50:42 +0000

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