Fronte orientale (1941-1945) Da Wikipedia, lenciclopedia - TopicsExpress



          

Fronte orientale (1941-1945) Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Fronte orientale parte della seconda guerra mondiale Second world war europe 1941-1942 map it.gif Data 22 giugno 1941 – 9 maggio 1945 Luogo Unione Sovietica, Europa orientale, Germania Orientale Esito Vittoria dellUnione Sovietica Modifiche territoriali Smembramento della Germania; costituzione della sfera dinfluenza politico-militare dellUnione Sovietica in Europa orientale, Occupazione sovietica delle Repubbliche baltiche Schieramenti Germania Germania bandiera Regno dItalia Ungheria Ungheria Romania Romania Finlandia Finlandia Repubblica Slovacca Repubblica Slovacca URSS Unione Sovietica Comandanti Germania Adolf Hitler Germania Walther von Brauchitsch Germania Franz Halder Germania Kurt Zeitzler Germania Heinz Guderian URSS Iosif Stalin URSS Semën Tymošenko URSS Georgij Žukov URSS Boris Šapošnikov URSS Aleksandr Vasilevskij URSS Aleksej Antonov Effettivi circa 17.000.000 di soldati impiegati dal 1941 al 1945[1] circa 29.000.000 di soldati impiegati dal 1941 al 1945[2] Perdite Germania 10.758.000 morti, feriti e dispersi/prigionieri[3] (di cui 4 milioni di morti e 3.300.000 prigionieri; morti in prigionia: 450.600)[4] bandiera Regno dItalia 89.000 morti, feriti e dispersi/prigionieri (di cui 68.500 morti e 68.000 prigionieri; morti in prigionia: 48.000) Ungheria Ungheria 350.000 morti e 513.000 prigionieri Romania Romania 480.000 morti e 201.000 prigionieri Finlandia Finlandia 84.000 morti e 2.400 prigionieri URSS 28.200.000 morti, feriti e dispersi/prigionieri[5] (di cui 10 milioni di morti e 4.600.000 prigionieri; morti in prigionia: 3.500.000)[6]. Voci di battaglie presenti su Wikipedia [mostra] V · D · M Campagne della seconda guerra mondiale [mostra] V · D · M Fronte orientale 1941-1945 Il Fronte orientale, noto anche come campagna di Russia, durante la seconda guerra mondiale rappresentò di gran lunga il più importante teatro della guerra tra le potenze Alleate e la Germania nazista, e, più in generale, lo scenario fondamentale che decise la seconda guerra mondiale in Europa. Le dimensioni dei combattimenti, lentità delle perdite e la profondità delle distruzioni materiali ne fanno il più vasto, drammatico e sanguinoso teatro di guerra della storia. Alcune fonti fanno comprendere in tale termine anche il conflitto tedesco-polacco del 1939, tuttavia in questo caso si concentra sui fatti dal giugno 1941 al maggio 1945 riguardanti la guerra tra la Germania nazista e lUnione Sovietica. Al termine del conflitto lUnione Sovietica si elevò al rango di superpotenza, sia industriale che militare con loccupazione de facto dellEuropa Orientale, degli stati baltici e la spartizione della Germania. La locuzione grande guerra patriottica (in russo: Великая Отечественная война[?], traslitterato: Velikaja Otečestvennaja vojna) è utilizzata solamente in Russia e in alcuni altri stati dellex Unione Sovietica per descrivere linvasione nazista, da non confondere con la guerra patriottica, combattuta dallImpero Russo contro Napoleone Bonaparte nel 1812 e meglio conosciuta come campagna di Russia. Indice [nascondi] 1 Limportanza militare del Fronte orientale 2 Introduzione 3 Fasi preliminari 4 Operazioni 4.1 Invasione: estate 1941 4.2 Mosca e Rostov: autunno 1941 4.3 Controffensiva sovietica: inverno 1941 4.4 Don, Volga, e Caucaso: estate 1942 4.5 Stalingrado: inverno 1942-1943 4.6 Kursk: estate 1943 4.7 Ucraina: autunno 1943 ed inverno 1944 4.8 Bielorussia: estate 1944 4.9 Europa orientale: gennaio-marzo 1945 4.10 Berlino: aprile 1945 5 Note 6 Bibliografia 7 Voci correlate 8 Altri progetti 9 Collegamenti esterni Limportanza militare del Fronte orientale[modifica | modifica sorgente] « Quando volgo indietro lo sguardo, mi permetto di dire che nessunaltra direzione politico-militare di qualsiasi paese avrebbe retto a simili prove, né avrebbe trovato una via di uscita dalla situazione eccezionalmente grave che si era creata » (Georgij Žukov, Memorie e battaglie, 1970, in riferimento alla direzione della guerra da parte di Stalin e degli alti comandi sovietici.) Dopo la capitolazione della Francia (giugno 1940) e la battaglia dInghilterra (luglio-novembre 1940) Hitler pianificò un attacco allUnione Sovietica, che sarebbe stato preceduto da una campagna militare in Europa sud-orientale. Il motivo determinante di questa scelta fu indirettamente un altro. Fin dallinvasione della Polonia e la dichiarazione di guerra anglo-francese, i tedeschi avevano cercato la pace con gli inglesi, da questi sempre rifiutata. Vista questa determinazione britannica pensarono che davanti ad una crociata anticomunista la Gran Bretagna avrebbe acconsentito alla pace per permettere ai tedeschi di concentrare tutte le forze contro il comunismo. Invece, con grande stupore tedesco, la Gran Bretagna si alleò con lUrss, in uno schieramento atipico capitalismo-comunismo[7]. Piani tedeschi di smantellamento dellUnione Sovietica LUnione Sovietica fu attaccata allinizio dellestate del 1941, e — se si escludono i fronti aperti dagli angloamericani in nord Africa, in Italia, i bombardamenti sulla Germania e la guerra aeronavale in Atlantico — per ben tre anni in Europa ci fu un solo fronte. I sovietici si trovarono da soli a dover sostenere la forza durto della Wehrmacht anche se gli alleati occidentali fornirono essenziali e continui rifornimenti militari ed industriali che permisero allArmata Rossa di potenziare le sue forze e tenere il campo; il 43 è lanno del riflusso, con le fondamentali vittorie sovietiche a Stalingrado (gennaio) e Kursk (luglio); in quello stesso periodo anche la battaglia dellAtlantico iniziò a volgere a favore degli angloamericani, spianando la strada verso lapertura del secondo fronte (sbarco in Normandia, 6 giugno 1944), così come era stato concordato precedentemente a Teheran. La differente durata delle ostilità (poco meno di quattro anni contro 10 mesi) è laspetto forse meno rilevante per valutare la disproporzione tra limportanza dei fronti Orientale ed Occidentale; al momento dello sbarco in Normandia (6 giugno 1944) la Germania ed i suoi alleati dispiegavano 228 divisioni ad Est e solo 58 ad Ovest oltre a quelle impegnate in Norvegia e in Italia; appena 15 divisioni si trovavano in Normandia nelle fasi iniziali dei combattimenti sul secondo fronte; cerano più uomini ed artiglieria antiaerea schierati nel Reich per la difesa dai cosiddetti bombardamenti strategici angloamericani di quanti non ve ne fossero in tutta la Francia occupata; inoltre cera anche una significativa differenza sul piano qualitativo, dal momento che le truppe tedesche schierate ad ovest erano in generale le meno esperte e peggio armate (benché poi si rivelassero ampiamente in grado di arginare la testa di ponte angloamericana per quasi due mesi). La resistenza della Wehrmacht cominciò a dare significativi segni di cedimento durante linverno 1942-1943, ma solo verso la fine del luglio 1944 i sovietici completarono la liberazione dei territori invasi nel 1941; la guerra si concluse poi agli inizi di maggio 1945 con il crollo del Terzo Reich e lentrata dellArmata Rossa a Berlino, Vienna e Praga. Introduzione[modifica | modifica sorgente] La guerra iniziò il 22 giugno 1941, quando le truppe tedesche invasero la parte di Polonia occupata dallUnione Sovietica (Operazione Barbarossa), e finì l8 maggio 1945, con la resa incondizionata delle forze armate tedesche dopo la battaglia di Berlino. La Germania richiese laiuto militare di altre tre potenze dellAsse, Italia che in Russia mandò il CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia), Ungheria e Romania, oltre alla Finlandia, e nelle aree invase ucraine e baltiche fu aiutata da gruppi nazionalisti. Le stesse popolazioni locali dellUcraina occidentale e dei tre stati baltici accolsero inizialmente in modo amichevole le truppe tedesche, poiché dopo loccupazione sovietica del 1940 queste anelavano a tornare indipendenti, anche con laiuto tedesco. Peraltro in breve tempo le politiche di depredazione, sfruttamento e annientamento adottate dalle organizzazioni naziste e dalla stessa Wehrmacht, fecero sì che tale positiva accoglienza si trasformasse in repulsione e resistenza anche nella maggior parte di queste regioni, se si escludono piccoli gruppi nazionalistici irriducibili che continuarono a combattere contro le forze sovietiche fino allultimo. LUnione Sovietica ricevette inoltre aiuto da nuclei partigiani in molte nazioni dellEuropa orientale, specialmente in Polonia e Jugoslavia. Quello orientale fu di gran lunga il più vasto e sanguinoso fronte di tutta la seconda guerra mondiale. LArmata Rossa inflisse circa l80% (oltre 3,5 milioni di soldati tedeschi morti[8]) di tutte le perdite sofferte dalle forze terrestri tedesche (Wehrmacht e Waffen-SS) durante lintero conflitto. La guerra arrecò gravi perdite e sofferenze anche alla popolazione civile. Nelle retrovie del fronte e nei territori occupati i reparti di sicurezza delle SS e le stesse truppe tedesche adottarono metodi spietati di repressione e controllo con distruzione di infrastrutture, città e villaggi, devastazioni di interi territori, violenze, deportazioni di lavoratori in Germania e uccisioni di massa. Le popolazioni sovietiche occupate subirono enormi perdite di vite umane e di beni materiali; gli ebrei, molto numerosi in quelle regioni, vennerono massacrati o deportati nei campi di sterminio. Quasi venti milioni di civili sovietici furono uccisi dalle truppe tedesche o morirono di fame, malattie e maltrattamenti a causa della guerra. Al termine della guerra, in seguito alla decisioni della Conferenza di Potsdam, i tedeschi della Prussia Orientale e della Slesia (quasi otto milioni di civili) furono espulsi a ovest della linea Oder-Neisse; le perdite di vite umane, a causa degli stenti e delle sofferenze durante lo spostamento verso i nuovi confini tedeschi, furono elevate. Già durante la campagna finale sul territorio tedesco una parte delle truppe sovietiche si era abbandonata a rappresaglie sulla popolazione civile con uccisioni, violenze e saccheggi. Fasi preliminari[modifica | modifica sorgente] Il patto Molotov-Ribbentrop del 29 agosto 1939 stabiliva un accordo di non-aggressione tra la Germania nazista e lUnione Sovietica, e come i due stati si sarebbero spartiti la Polonia, gli stati baltici e la Romania. Nella campagna di Polonia del settembre 1939 le due potenze invasero e si spartirono la Polonia, e nel giugno 1940 lUnione Sovietica occupò lEstonia, la Lettonia e la Lituania e le regioni settentrionali e della Romania (la Bucovina settentrionale e Bessarabia). A seguito di tale atto lUrss fu espulsa dalla Società delle Nazioni. La spartizione della Polonia diede, per la prima volta, a Germania e Unione Sovietica una frontiera comune. Per quasi due anni non si registrarono incidenti lungo il confine, mentre la Germania conquistava Danimarca, Norvegia, Francia, e la penisola balcanica. Adolf Hitler da sempre intendeva rinnegare il patto con lURSS e invaderla. Nel Mein Kampf sostenne anche la necessità di acquisire nuovi territori per insediamenti tedeschi nellEuropa orientale. Aveva intenzione di insediare tedeschi come razza superiore nella Russia occidentale e di deportare la maggioranza dei russi in Siberia e di usare i rimanenti come schiavi. Dopo le grandi purghe degli anni trenta Hitler vedeva lUnione Sovietica come uno stato militarmente debole e pronto ad essere conquistato, riferendosi ad essa sosteneva: « Dobbiamo solo tirare un calcio alla porta e lintera struttura, marcia, crollerà. » Stalin aveva timore di una guerra contro la Germania nazista, ed era riluttante a compiere qualsiasi azione che avrebbe potuto provocare Hitler. Nonostante la Germania stesse ammassando truppe nella Polonia orientale e compiendo voli di ricognizione lungo il confine, Stalin ignorò questi avvertimenti e quelli delle intelligence straniere. Inoltre la notte dellinvasione, le truppe sovietiche ricevettero una direttiva firmata dal maresciallo Semën Tymošenko e dal generale Georgij Žukov che ordinava di non rispondere a qualsiasi provocazione e di non intraprendere nessuna azione senza avere ricevuto ordini specifici. Linvasione tedesca colse quindi di sorpresa buona parte dellesercito e dei comandi sovietici. Operazioni[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Cronologia della guerra sul fronte orientale. Invasione: estate 1941[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi operazione Barbarossa. Alle 04:45 del 22 giugno 1941, dopo lultima consegna di carbone alla Germania, quattro milioni di soldati tedeschi, rumeni, ungheresi e slovacchi varcarono i confini dellUnione Sovietica. Per un mese lavanzata a tre punte fu inarrestabile, le divisioni panzer circondavano centinaia di migliaia di soldati sovietici in vaste sacche che venivano poi affrontate e ridotte dalle più lente divisioni di fanteria, mentre i panzer proseguivano la loro strada. Lobiettivo del Gruppo darmate Nord (con i 600 carri armati del Panzergruppe 4 al comando del generale Erich Hoepner) era Leningrado, che fu raggiunto, dopo alcuni duri scontri dei panzer con i potenti carri armati sovietici a Reisenjai e sul fiume Luga, dopo lavanzata nei paesi già occupati dallUrss nel 1940, secondo il Patto Molotov-Ribbentrop: Lituania, Lettonia ed Estonia e la conquista delle città russe di Pskov e Novgorod. Uno degli innumerevoli soldati sovietici catturati dalla Wehrmacht durante lOperazione Barbarossa. Il Gruppo darmate Centro comprendeva due Panzergruppen (2ª e 3ª) al comando dei generali Heinz Guderian e Hermann Hoth, con circa 2000 carri armati, che si portarono verso est, partendo rispettivamente dalla regione di Suwalki e da quella di Brest-Litovsk e convergendo in prossimità di Minsk, seguite dalla 2ª, 4ª e 9ª Armata. I panzer sbaragliarono facilmente la resistenza delle riserve mobili sovietiche: ad Alytus il Panzergruppe 3 respinse la 5ª Divisione corazzata sovietica e quindi proseguì rapidamente verso Vilnius e Minsk, non intralciato dai confusi contrattacchi delle notevoli forze meccanizzate del generale Pavlov (comandante del Fronte occidentale sovietico). A sud il Panzergruppe 2 di Guderian schiacciò i tentativi di contrattacco dei carri leggeri sovietici a Kobryn e Slonim e avanzò verso Sluck e Minsk congiungendosi il 28 giugno con le forze di Hoth e accerchiando tre armate nemiche (che vennero progressivamente distrutte, dopo duri scontri, dalle forze di fanteria tedesche). Senza attardarsi, i panzer proseguirono ancora e raggiunsero la Dvina e la Beresina in soli sei giorni, a 650 km dal loro punto di partenza. Lobiettivo successivo era di attraversare il fiume Dnepr, che fu raggiunto l11 luglio. Dopo Vicebsk, conquistata il 10 luglio dal Panzergruppe 3 di Hoth, cadde anche il 16 luglio, per opera delle forze del Panzergruppe 2 del generale Guderian, limportante città di Smolensk considerata la porta di Mosca, ma gli scontri nellarea di Smolensk, provocati dai continui contrattacchi delle ingenti forze sovietiche radunate precipitosamente da Stalin e dallAlto comando, bloccarono lavanzata tedesca fino a metà settembre, interrompendo lapparentemente inarrestabile blitzkrieg. Il Gruppo darmate Sud, con la 6ª Armata, il Panzergruppe 1 (generale Ewald von Kleist: 800 carri armati), l11ª e la 17ª Armata, fu incaricato di avanzare attraverso la Galizia e lUcraina. In questo settore le forze meccanizzate sovietiche erano particolarmente potenti con oltre 3.500 carri armati a disposizione, e quindi il generale Kirponos (comandante del Fronte sud-occidentale sovietico) organizzò un importante contrattacco sui due lati del cuneo di sfondamento dei panzer del generale Kleist che diede luogo alla battaglia di carri più grande e combattuta dellOperazione Barbarossa. A Dubno, Brody e Luck, per quattro giorni fino al 30 giugno i carri sovietici cercarono di fermare e distruggere i panzer, ma, molto più inesperti, con gravi carenze logistiche e sottoposti al dominio aereo della Luftwaffe, subirono pesanti perdite e furono infine costrette a ripiegare, lasciando via libera alle abili Panzer-Divisionen tedesche. Colonna di Panzer IV del Panzergruppe 3 in azione nella regione di Vitebsk nel luglio 1941. Le divisioni corazzate progredirono comunque piuttosto lentamente, con un solo corridoio verso Kiev aperto verso la metà di luglio. L11ª Armata, aiutata da truppe rumene si fece strada verso Odessa attraverso la Bessarabia. Il Panzergruppe 1 manovrò a ovest di Kiev, avanzando verso sud lungo lansa del Dnepr. Quando si congiunse con gli elementi meridionali del Gruppo darmate Sud a Uman, le forze tedesche fecero prigionieri 100.000 soldati sovietici in una vasta sacca. Dato che lArmata Rossa si ritirava oltre i fiumi Dnepr e Dvina, il governo sovietico decise di trasferire il più possibile le industrie pesanti della regione, gli impianti venivano smontati, caricati su convogli ferroviari e inviati lontano dalla linea del fronte, oltre gli Urali, nellAsia centrale dove venivano rimontati. Molti civili non poterono essere evacuati assieme ai materiali e furono lasciati indietro, in balia degli invasori. Con la cattura di Smolensk e lavanzata lungo il fiume Luga, il Gruppo darmate Centro e il Gruppo darmate Nord avevano raggiunto il loro primo obiettivo principale: attraversare e occupare le terre tra la Dvina e il Dnepr. La strada per Mosca, ora distante solo 400 km, era stata largamente aperta. I generali tedeschi propendevano per unimmediata azione verso Mosca (secondo i principii della Blitzkrieg) ma Hitler respinse lidea sostenendo, invece, limportanza che avrebbero avuto il grano e lindustria pesante dellUcraina se fossero riusciti a venirne in possesso; inoltre, cera un ammassamento di truppe di riserva sovietiche nella zona di Homel tra il fianco meridionale del Gruppo darmate Centro e il Gruppo darmate Sud. Fu dato ordine al Panzergruppe 2 di girare verso sud e avanzare a est di Kiev. Questa operazione durò per tutto il mese di agosto ma quando il Panzergruppe 2 si congiunse con il Panzergruppe 1, proveniente da sud, a Lokhvitsa, il 5 settembre 665.000 soldati sovietici furono fatti prigionieri e Kiev fu presa il 19 settembre. Queste facili vittorie indussero Hitler a pensare che lURSS non avesse ancora colmato le gravi lacune militari della Guerra dinverno, e lo spinsero più di una volta nel procedere del conflitto a ordinare ardite offensive sottovalutando fortemente la resistenza russa. Mosca e Rostov: autunno 1941[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi operazione Tifone e battaglia di Rostov (1941). Hitler decise di riprendere lavanzata verso Mosca, con lOperazione Tifone, che iniziò il 30 settembre 1941. Il Panzergruppe 2 percorse la strada di Orël (presa il 7 ottobre) fino al fiume Oka a Plavskoe, mentre il Panzergruppe 4 (trasferito dal Gruppo darmate Nord a quello Centro) e il Panzergruppe 3 circondavano le forze sovietiche in due grandi sacche a Vjazma e Brjansk. Il Gruppo darmate Nord quindi, sferrò un nuovo attacco di fronte a Leningrado tentando di interrompere il collegamento ferroviario da Tichvin verso lest. Iniziò così lassedio di Leningrado che durò 900 giorni. A nord del circolo polare artico, le forze finno-tedesche tentarono di raggiungere Murmansk ma non riuscirono ad andare oltre il fiume Zapadnaja Lica. Il Gruppo darmate Sud si spinse oltre il Dnepr verso la costa del mar dAzov, avanzando anche su Charkov, Kursk e Stalino. Lundicesima Armata si spostò in Crimea prendendo possesso dellintera penisola entro lautunno (ad eccezione di Sebastopoli, che resistette fino al 3 luglio 1942). Il 21 novembre i tedeschi presero Rostov, la porta per il Caucaso. Comunque le linee tedesche erano troppo lunghe ed esposte sui fianchi, così i difensori sovietici contrattaccarono la testa di ponte del Panzergruppe 1 da nord, respingendola dalla città, oltre il fiume Mius; fu la prima significativa sconfitta tedesca della guerra. Mentre lOperazione Tifone proseguiva le condizioni climatiche peggiorarono. Nella seconda metà di ottobre piovve consistentemente, le poche strade esistenti si trasformarono in piste di fango senza fine che intrappolavano mezzi, cavalli e uomini tedeschi. A 160 km da Mosca, le cose peggiorarono ulteriormente quando la temperatura si abbassò notevolmente e iniziò a nevicare. I veicoli potevano muoversi ma gli uomini congelavano, senza abbigliamento invernale. I comandi tedeschi prevedevano che la campagna sarebbe durata pochi mesi e non avevano quindi equipaggiato le truppe per combattimenti invernali. Il 15 novembre i tedeschi iniziarono un tentativo di accerchiamento di Mosca. Il 27 novembre il Panzergruppe 4 si trovò a 30 km dal Cremlino, quando raggiunse il capolinea dei tram di Mosca, a Chimki, mentre il Panzergruppe 2 cercò ostinatamente di prendere Tula, lultima città sulla strada per la capitale ma non ci riuscì. Hitler ebbe furiosi contrasti con i comandanti dellesercito, perché sosteneva la necessità di non fermare lavanzata verso Mosca, diversamente dai generali che volevano rallentare, in quanto le truppe erano completamente esauste e tormentate dal freddo letale. Fu a questo punto che i sovietici contrattaccarono per la prima volta. Controffensiva sovietica: inverno 1941[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi battaglia di Mosca e seconda battaglia di Charkov. Durante lautunno, Žukov trasferì truppe fresche e ben equipaggiate dalla Siberia e dallOriente a Mosca (le truppe stazionavano in Oriente in previsione di un possibile attacco giapponese, ma lintelligence indicò che i giapponesi avevano deciso invece di attaccare il sud-est asiatico e il Pacifico). Il 5 dicembre 1941, questi rinforzi attaccarono le linee tedesche attorno a Mosca, supportati dai nuovi carri armati T-34 e dai lanciarazzi Katjuša (soprannominati dai tedeschi organi di Stalin). Le nuove truppe sovietiche erano preparate per la guerra invernale e includevano numerosi battaglioni sciatori. Entro il 7 gennaio 1942 le esauste truppe tedesche furono respinte a una distanza compresa tra i 100 e i 250 km. Un ulteriore attacco sovietico fu condotto nel tardo gennaio, focalizzato sulla congiunzione tra il Gruppo dArmate Nord e il Gruppo darmate Sud tra il lago Seliger e Ržev, riuscendo a penetrare tra le due formazioni tedesche. In contemporanea avveniva lavanzata da Kaluga in direzione sud-ovest rispetto a Mosca, le due offensive avrebbero dovuto convergere su Smolensk, ma i tedeschi riuscirono a mantenerle distanti tra loro con un saliente a Ržev. Un lancio di paracadutisti sovietici sulla città di Dorogobuž, in mano ai tedeschi, non ebbe successo e i paracadutisti sopravvissuti furono costretti a trovare rifugio nelle aree controllate dai partigiani che iniziavano a formarsi dietro le linee tedesche. A nord i sovietici circondarono una guarnigione tedesca a Demjansk, che resistette per quattro mesi grazie a rifornimenti aerei, e si stabilirono a Cholm, Veliž e Velikie Luki. A sud lArmata Rossa si arrestò sul fiume Donec a Izjum. Per liberare la città di Charkov si ammassarono mezzi per un classico doppio accerchiamento ma, la controffensiva incontrò subito problemi e la tenaglia sovietica nord venne bloccata rapidamente. Quella sud, dopo unavanzata di circa 100 km entrò in stallo. Quando durante primavera 1942 i Sovietici tentarono di riprendere loffensiva partendo dal saliente di Izjum incontrarono pochissima resistenza. Mentre si provvedeva a interrogare prigionieri, in un clima di sospetto generale, la 1. Panzerarmee si chiuse alle spalle del saliente. Nella conseguente sacca il maresciallo Tymošenko perse 200 000 uomini e 2/3 dei suoi carri, fatto che indebolì gravemente i Sovietici in quella parte cruciale del fronte che avrebbe dovuto sostenere lurto iniziale dellOperazione Blu. Furono eseguiti anche degli sbarchi anfibi in Crimea contro lXI Armata di Erich von Manstein nella zona di Kerč e di Feodosia, che però vennero facilmente respinti dopo aver compiuto solo progressi limitati. Don, Volga, e Caucaso: estate 1942[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi operazione Blu, battaglia del Caucaso e battaglia di Stalingrado. Nonostante fossero stati redatti dei piani per attaccare nuovamente Mosca, loffensiva riprese in unaltra direzione il 28 giugno 1942. Il raggruppamento meridionale tedesco prese liniziativa, con la battaglia di Voronež e quindi seguendo il fiume Don verso sud-est. Il piano consisteva nel dapprima rendere sicuri il Don e il Volga e quindi penetrare nel Caucaso in direzione dei pozzi petroliferi, ma alcune considerazioni e la sua stessa vanità fecero cambiare idea a Hitler che ordinò che le due fasi delloperazione venissero eseguite simultaneamente. Rostov fu ripresa il 24 luglio, quindi il gruppo si diresse verso sud, verso Majkop. Fu eseguita lOperazione Shamil, un gruppo di membri del Brandenburger, truppe speciali simili ai commando britannici, travestiti da membri del NKVD destabilizzarono le difese di Majkop permettendo alla 1. Panzer-Armee di entrare nella città con facilità. Nel frattempo la 6ª Armata si stava dirigendo verso Stalingrado, non supportata dai panzer della 4. Panzer-Armee che erano stati deviati per aiutare la 1. Panzer-Armee ad attraversare il Don. Mentre la 4ª Armata panzer riprendeva loffensiva contro Stalingrado, la resistenza sovietica (consistente nella 62ª Armata comandata da Vasilij Ivanovič Čujkov) si era rafforzata. Dopo avere attraversato il Don le truppe tedesche raggiunsero il Volga il 23 agosto, ma nei mesi successivi la Wehrmacht sarebbe stata impegnata in unestenuante battaglia casa per casa per conquistare Stalingrado. In direzione sud la 1ª Armata panzer aveva raggiunto le colline caucasiche e il fiume Malka. Alla fine di agosto la 3ª e la 4ª Armata rumena vengono riposizionate sul Don, ai lati della testa di ponte tedesca presso Stalingrado per alleggerire le forze tedesche e permettere loro una maggiore concentrazione nella città. A causa dei continui antagonismi tra Ungheria e Romania per la Transilvania, fra le truppe rumene e quelle magiare viene posizionata l8. Armata italiana. Fra le forze alleate dellAsse erano presenti anche un contingente slovacco ed uno croato, aggregati alle forze tedesche. Lavanzata nel Caucaso si impantanò, i tedeschi non erano in grado di raggiungere Malgobek e lambito obiettivo di Groznyj. Cambiarono direzione della loro avanzata, attraversando la Malka alla fine di ottobre ed entrando nellOssezia del Nord. Nelle prime settimane di novembre, alla periferia di Ordžonikidze, la 13. Panzer-Division fu sbaragliata e le truppe tedesche furono costrette a ritirarsi. Loffensiva in Russia era finita. Stalingrado: inverno 1942-1943[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi battaglia di Stalingrado, ARMIR, operazione Urano, operazione Piccolo Saturno, operazione Tempesta Invernale, operazione Marte e operazione Anello. Carro armato sovietico T-34 in marcia durante i giorni delloperazione Urano. Mentre la 6ª Armata tedesca e la 4ª Armata corazzata combattevano lestenuante, sanguinosa e drammatica battaglia nelle rovine di Stalingrado contro la disperata e inesauribile difesa della 62ª Armata sovietica, Stalin e lAlto comando sovietico (in particolare i generali Aleksandr Vasilevskij e Georgij Žukov) organizzarono una controffensiva decisiva per ribaltare lequilibrio strategico complessivo e distruggere il raggruppamento dellAsse nella regione del Volga e del Caucaso. Per due mesi vennero radunate di nascosto (Hitler e i generali tedeschi, consapevoli dei pericoli della situazione, sottovalutarono le possibilità operative offensive dei russi[9]) potenti forze di artiglieria e fanteria e numerosi corpi corazzati e meccanizzati (4 corpi corazzati e 3 corpi meccanizzati con circa 1500 carri armati) sui deboli fianchi (tenuti prevalentemente dalle mediocri divisioni rumene a corto di armi anticarro e dal fragile morale) del gruppo di forze tedesco impegnato nella regione di Stalingrado. Lungo il corso del Don (sfruttando le teste di ponte di Serafimovič e Kletskaja) vennero ammassati il fronte Sud-Ovest del generale Nikolaj Vatutin e il fronte del Don del generale Konstantin Rokossovskij; a sud della città, il fronte di Stalingrado del generale Andrej Erëmenko costituì una nuova massa offensiva per marciare (con manovra a tenaglia) incontro al raggruppamento settentrionale. Fu da questa posizione che iniziò, il 19 novembre 1942 lOperazione Urano: i fronti sovietici travolsero i rumeni dopo una dura lotta iniziale, dopo lo sfondamento i corpi meccanizzati russi (5ª Armata corazzata e 4º Corpo corazzato) si spinsero in profondità avanzando a grande velocità e seminando il panico nelle retrovie tedesco-rumene; respinsero quindi i tentativi di contrattacco delle modeste riserve corazzate tedesche (48º Panzerkorps con circa 200 carri armati) e già il 22 novembre attraversarono di sorpresa il Don a Kalač. Il giorno dopo (23 novembre) i carri armati del generale Vatutin (26º e 4º Corpo corazzato) si incontrarono (tra grandi scene di gioia) con le colonne del 4º Corpo meccanizzato sovietico proveniente da sud (fronte di Erëmenko) nella zona di Sovetskij-Marinovka, intrappolando i 300.000 soldati della 6ª Armata del generale Friedrich Paulus rimasti bloccati a est del Don nellarea di Stalingrado. In quattro giorni questa audace corsa meccanizzata aveva deciso le sorti della cruciale battaglia di Stalingrado e forse dellintera Grande Guerra Patriottica[10]. Il 25 novembre fu lanciata anche unaltra offensiva, chiamata Operazione Marte, lungo il settore di Ržev, per avanzare verso Smolensk, ma fu un fallimento (ancora oggi non è chiaro se si trattò di una semplice attacco diversivo russo o di una vera offensiva con scopi strategici altrettanto importanti dellOperazione Urano)[8]. Le colonne corazzate sovietiche in marcia nella steppa innevata. Hitler, deciso a mantenere le posizioni a Stalingrado per motivi strategici ma anche di prestigio personale[9], affidò allabile feldmaresciallo Erich von Manstein il compito di ristabilire la situazione e sbloccare gli accerchiati a Stalingrado, ma loffensiva non iniziò prima del 12 dicembre, quando la 6ª Armata a Stalingrado era già troppo debole per agire efficacemente. LOperazione Tempesta Invernale, con il movimento di tre Panzer-Division da Kotelnikovo in direzione della sacca, venne bloccata dalla tenace resistenza sovietica (opportunamente rinforzata da Stalin e Vasilevskij) a 65 km dal suo obiettivo[11]. Inoltre per attirare le riserve tedesche e minacciare le retrovie di tutto lo schieramente dellAsse nel settore meridionale, i sovietici sferrarono una nuova potente offensiva sul Medio Don lungo il settore tenuto dagli italiani (malamente armati e equipaggiati) per cogliere alle spalle le forze nemiche[11]. Con questa manovra, iniziata il 16 dicembre e chiamata Operazione Piccolo Saturno, lArmata Rossa (con limpiego di 1.000 carri armati) travolse dopo due giorni di lotta il fronte dell8ª Armata italiana e accerchiò le truppe che furono costrette ad una rovinosa e tragica ritirata a piedi nella neve per cercare di uscire dalla sacca daccerchiamento. Le perdite italiane furono molto pesanti (circa 100.000 morti, feriti, dispersi e catturati)[12]. Nelle offensive sovietiche di quei giorni risultò determinante luso della lanciarazzi Katjuša che di fatto ingenerò un vero scompiglio e numerose perdite nelle truppe italiane.[13] Il Corpo Alpino venne attaccato invece il 12 gennaio 1943 da un nuovo potente raggruppamento corazzato sovietico sullAlto Don (Offensiva Ostrogorzk-Rossoš). Coinvolti nel crollo del vicino fronte ungherese, anche gli alpini iniziarono a ripiegare in rotta per sfuggire ai carri armati russi. La ritirata avrebbe comportato la distruzione di due delle tre divisioni alpine (Julia e Cuneense); solo i resti della Tridentina e altri reparti sbandati riuscirono il 26 gennaio a forzare con una tragica carica lo sbarramento sovietico nel villaggio di Nikolaevka; la steppa russa era disseminata di morti e dispersi tedeschi, rumeni, ungheresi e italiani[11]. Dopo il crollo del fronte dell8ª Armata italiana, i carri armati sovietici (24º e 25 °Corpo corazzato) poterono proseguire in profondità, spingendosi audacemente fino agli aeroporti di Tacinskaja e Morozovsk, e distruggere i campi di volo e molti degli aerei tedeschi che venivano utilizzati per rifornire (in quantità assolutamente insufficiente) le truppe a Stalingrado[14]. Di fronte alla catastrofe e al rischio di un crollo generale del fronte meridionale, Hitler e lAlto comando tedesco dovettero rinunciare al tentativo di salvataggio delle truppe accerchiate a Stalingrado (ormai molto indebolite dai combattimenti, dal freddo e dalla scarsità di rifornimenti) e iniziare anche il ripiegamento dal Caucaso (30 dicembre)[15]. Il 2 febbraio 1943, dopo unultima disperata battaglia (iniziata il 10 gennaio 1943), i 90.000 sopravvissuti dei 300.000 uomini della 6. Armata tedesca a Stalingrado comandata dal generale Paulus si arresero[11]. Nel frattempo era stato spazzato via dalloffensiva sovietica anche il contingente ungherese (offensiva del 12 gennaio 1943), mentre il raggruppamento del Caucaso era riuscito miracolosamente a sfuggire attraverso Rostov (liberata dai russi il 14 febbraio)[16]. Complessivamente dal 19 novembre 1942 al 2 febbraio 1943, lArmata Rossa distrusse quasi 70 divisioni dellAsse (circa 30 tedesche, 15 rumene, 10 italiane e 10 ungheresi), per un totale di oltre 1 milione di soldati (tra cui quasi 400.000 prigionieri), enormi quantità di equipaggiamenti furono distrutti (2000 carri armati e 800 aerei)[11] ; le perdite sovietiche in questa fase offensiva e vittoriosa della campagna furono alte come sempre: oltre 600.000 morti, feriti e dispersi e oltre 4000 carri armati[8]. La guerra sul fronte Orientale aveva subito una svolta decisiva, lArmata Rossa, in grande crescita numerica, qualitativa e organizzativa, stava prendendo il sopravvento; per la Wehrmacht ormai si sarebbe trattato di sopravvivere più che di vincere[17] I sovietici avanzarono dal Don per 500 km a ovest di Stalingrado, attraverso Kursk (presa l8 febbraio 1943) e Charkov (presa il 16 febbraio dello stesso anno). Per arrestare lavanzata russa a sud, i comandi tedeschi presero la decisione di abbandonare il saliente di Ržev, per avere una maggiore disponibilità di truppe da impiegare nellUcraina orientale. La controffensiva, guidata dal feldmaresciallo Erich von Manstein, e rafforzata da Corpi Panzer delle SS equipaggiati con carri armati Tiger I, iniziò il 20 febbraio 1943. Da Poltava, le truppe tedesche avanzarono nuovamente verso est, riprendendo Charkov la terza settimana di marzo. Loffensiva tedesca si fermò con il disgelo primaverile, lasciando una zona avanzata rispetto alla linea del fronte in prossimità di Kursk in mano sovietica. Kursk: estate 1943[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi battaglia di Kursk. Dopo il fallito tentativo di prendere Stalingrado, Hitler ridiede lincarico di progettare la fase successiva della campagna allalto comando dellEsercito e nominò Heinz Guderian ispettore delle truppe Panzer. Hitler era ansioso di eliminare il saliente russo presso Kursk anche perché sapeva che le posizioni sovietiche nei sei mesi precedenti erano state rafforzate con cannoni anti-carro, ostacoli, campi minati, barriere di filo spinato, trincee e bunker. Lo scopo di questa operazione era quello di allontanare i sovietici per permettere alle truppe tedesche di concentrarsi sulla minaccia degli Alleati sul fronte occidentale. Lavanzata sarebbe stata eseguita dal saliente di Orël, a nord di Kursk, e da Belgorod, a sud. I due gruppi dovevano convergere a Tim, riposizionandosi così sulle stesse linee tenute dalla Formazione sud nellinverno 1941-42. Equipaggi di carri tedeschi Panzer VI Tiger I durante la campagna dellestate 1943 sul fronte orientale. Nonostante i tedeschi avessero calcolato che le massicce risorse umane dellArmata Rossa si erano notevolmente ridotte fra il 1941 e il 1942, i sovietici stavano rinforzandole reclutando uomini delle regioni riconquistate nellinverno del 1942,i tedeschi inoltre stimavano un numero esiguo di carri armati sovietici. Sotto la pressione dei suoi generali Hitler accettò loffensiva su Kursk, non sapendo che le informazioni fornite dallAbwehr sulle posizioni sovietiche erano state compromesse da operazioni di disinformazione orchestrate dai quartieri generali sovietici e da azioni di controspionaggio compiute da un circolo di spie in Svizzera. I tedeschi iniziarono la campagna dopo mesi di attesa per essere riequipaggiati con nuovi carri armati, periodo nel quale i sovietici avevano ulteriormente rinforzato le loro posizioni spostando numerosi pezzi di artiglieria. A nord lintera 9ª Armata era stata spostata da Ržev al saliente di Orël per avanzare da Maloarchangelsk a Kursk. Ma larmata non riuscì nemmeno a oltrepassare il primo obiettivo dellavanzata, a Olchovatka, a soli 8 km dal punto di partenza. La 9ª Armata infranse la propria testa di ponte contro i campi minati sovietici: la cosa frustrante era che laltura dove si trovavano era lunica barriera naturale tra loro e la pianura circostante Kursk. La direzione dellavanzata fu cambiata verso Ponyri, a ovest di Olchovatka, ma la 9ª Armata non poté penetrare nemmeno lì e si ritirò in posizione difensiva. I sovietici penetrarono attraverso le linee tedesche il 12 luglio, inserendosi tra la 2119ª e la 2939ª Divisione lungo il fiume Žizdra e verso Karačev. Loffensiva meridionale, guidata dalla 49ª Armata panzer, fece più strada. Avanzando su entrambe le sponde del Donec superiore, lungo uno stretto corridoio, gli SS Panzer Corps e le divisioni di Grossdeutschland Panzergrenadier si aprirono la via lungo campi minati e oltrepassando alture in direzione di Obojan. Una forte resistenza causò un cambio di direzione da est verso ovest, i carri armati riuscirono a inoltrarsi per 25 km prima di incontrare i carri della 59ª Armata sovietica, appena fuori dal villaggio di Prochorovka. Il 12 luglio, migliaia di carri armati si scontrarono in una battaglia. Alla fine del giorno, lesito dello scontro si trovava in una fase di stallo, con innumerevoli vittime fra entrambi gli schieramenti. I sovietici furono in grado di reggere le pesanti perdite di uomini e materiale al contrario dei tedeschi, che ne risentirono maggiormente. Preoccupato dallo sbarco alleato in Sicilia avvenuto il 10 luglio, Hitler ritirò gli SS Panzer Corp dalle linee meridionali del saliente di Kursk, ponendo fine allattacco tedesco alla Russia. La battaglia di Kursk rappresentò una versione su vasta scala delle battaglie della prima guerra mondiale, con la fanteria che avanzava sotto il fuoco di mitragliatrici, e i carri armati investiti dai colpi delle batterie di cannoni anticarro. Gran parte dellequipaggiamento tedesco era nuovo e non ancora testato, con equipaggi non addestrati al suo uso. Le nuove unità anticarro, nonostante fossero dotate di un cannone da 88mm, non erano provvisti di mitragliatrici per difendersi dalla fanteria e furono rapidamente fatti bersaglio dai cannoni anticarro sovietici, che erano posizionati in alloggiamenti semisferici. Tali alloggiamenti erano protetti da piccole postazioni contenenti due persone e nidi di mitragliatrici o mortai, che assicuravano che la fanteria della Wehrmacht non riuscisse a difendere i carri armati. Loffensiva a Kursk fu lultima della stessa scala di quelle lanciate sin dal 1941 dalla Wehrmacht, le successive non ebbero più la stessa potenza di un tempo. In seguito alla sconfitta Hitler non si fidò più dei suoi generali come una volta, e mentre la sua salute mentale andava deteriorandosi e con essa la validità delle sue strategie. Ucraina: autunno 1943 ed inverno 1944[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi quarta battaglia di Charkov, battaglia di Korsun e Offensiva Uman-Botoşani. Gli equipaggi dei carri pesanti sovietici KV1 si preparano ad affrontare i panzer(estate 1943). Le forze sovietiche avanzarono nel saliente tedesco di Orël. La deviazione della divisione Grossdeutschland da Belgorod a Karačev non poté arrestare lavanzata, e fu presa la decisione strategica di abbandonare Orël (presa dallArmata Rossa il 5 agosto 1943) e ripiegare sulla linea Hagen di fronte a Brjansk. A sud le potenti forze sovietiche dei generali Vatutin e Konev (quasi 1 milione di uomini e 2500 carri armati[18]) sfondarono (dal 3 agosto) le posizioni del Gruppo darmate Sud nella regione di Belgorod e si diressero nuovamente verso Kharkov. Nonostante i continui ed efficaci contrattacchi delle Panzerdivisionen e delle Waffen-SS, accorse da altri fronti per difendere ancora Kharkov, le forze corazzate dellArmata Rossa (1. e 5.Armata corazzata della Guardia), molto superiori di numero e coraggiosamente ostinate nelloffensiva (a prezzo di perdite gravissime), finirono per esaurire le risorse dei panzer[19]. Dopo le furiose battaglie di carri di Bogoduchov e Achtyrka, combattute dai carri armati di Vatutin contro i panzer del generale Hoth, le armate del generale Konev riuscirono ad avanzare su Charkov ormai in situazione disperata. Charkov venne evacuata per lultima volta il 22 agosto per evitare un nuovo accerchiamento. LArmata Rossa liberava definitivamente la grande città ucraina[20]. Le forze tedesche sul Mius, composte dalla 1. Armata panzer e dalla ricostituita 6. Armata, in agosto erano troppo deboli per sostenere un attacco sovietico, che, si verificò, costringendole a ripiegare lungo la regione industriale del bacino del Donec fino al Dnepr, perdendo così le risorse industriali e agricole che avevano motivato linvasione nazista dellUnione Sovietica. Hitler aveva programmato una ritirata generale lungo la linea del Dnepr, e la realizzazione di quello che sarebbe dovuto diventare lOstwall, una linea difensiva simile al Westwall lungo il fronte occidentale. Il problema era che tale fortificazione però non era ancora stata costruita, e mentre il Gruppo darmate Sud evacuava lUcraina orientale e attraversava il fiume Dnepr a settembre, i sovietici erano già alle sue spalle. Tenacemente, piccole unità, si aprivano la strada lungo il fiume largo 3 km stabilendo teste di ponte. Un secondo tentativo dei Sovietici di conquistare terreno utilizzando paracadutisti a Kaniv il 24 settembre, si rivelò sfortunato come quello a Dorogobuž diciotto mesi prima, le truppe furono subito respinte anche se nel frattempo grazie alla copertura da loro fornita lArmata Rossa penetrò attraverso il Dnepr. A ottobre, i tedeschi non riuscivano più a mantenere le posizioni lungo il Dnepr perché le teste di ponte nemiche continuavano ad aumentare; iniziarono a cadere le città situate lungo la linea; la prima fu Zaporižžja, seguita da Dnipropetrovsk. Nel gennaio 1944 sette divisioni tedesche intrappolate vicino a Korsun vennero praticamente distrutte durante una nuova terribile battaglia invernale. A marzo, lArmata Rossa riprese loffensiva generale: il maresciallo Žukov avanzò rapidamente verso Proskurov, Ternopil e i Carpazi, mentre il maresciallo Konev sferrò la travolgente marcia nel fango che, nonostante il terreno fangoso per il disgelo primaverile, travolse le difese tedesche; le unità corazzate sovietiche avanzarono per quasi 400 km e raggiunsero la Romania, dopo aver superato Buh Meridionale, Dnestr, Prut e Siret. A questo punto, venti divisioni tedesche furono circondate nella sacca di Kamjanec-Podilskyj dalle armate corazzate dei marescialli Žukov e Konev, ma il generale Hans Hube riuscì a ripiegare per centinaia di km e a sfuggire infine dalla trappola, ricongiungendosi al grosso dellEsercito tedesco. I sovietici si erano lasciati sfuggire una grande occasione, ma tuttavia loffensiva invernale russa aveva conseguito grandi successi e liberato completamente lUcraina, fino a raggiungere la Romania e la Polonia orientale[21]. A nord, il Gruppo darmate Centro fu lentamente respinto dalla linea Hagen, perdendo relativamente poco terreno ma cedendo Brjansk e la più importante Smolensk, il 25 settembre. La città era la chiave di volta dellintero sistema difensivo tedesco, ma la 4., la 9. e la 3. armata panzer tenevano ancora la parte superiore del Dnepr. Lungo il fronte tenuto dal Gruppo darmate Nord non ci fu quasi nessun combattimento sino al gennaio 1944 quando Novgorod fu riconquistata; a febbraio lArmata Rossa raggiunse lEstonia. A sud, i sovietici raggiunsero il confine rumeno a marzo, Odessa fu presa ad aprile, e Sebastopoli a maggio. Bielorussia: estate 1944[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi operazione Bagration, offensiva Lvov-Sandomierz, rivolta di Varsavia, insurrezione nazionale slovacca e offensiva di Belgrado. Sul fronte centrale, un massiccio attacco sovietico, chiamato operazione Bagration, iniziò il 22 giugno 1944, portando alla distruzione del Gruppo darmate tedesco Centro. I tedeschi avevano trasferito un numero limitato di unità in Francia per fare fronte allo sbarco in Normandia, avvenuto due settimane prima. Più di 120 divisioni sovietiche sfondarono le linee tedesche. Un carro armato T34-85 del 2º Corpo corazzato della Guardia a Minsk, durante lOperazione Bagration. I sovietici avevano conseguito un rapporto di dieci a uno per quanto riguarda i carri armati e di sette a uno per gli aerei rispetto ai tedeschi. Al momento dellattacco il vantaggio numerico e qualitativo dellArmata Rossa era soverchiante: più di 2,5 milioni di soldati sovietici si mossero contro il Gruppo darmate Centro, che poteva contare su meno di 800.000 uomini. Le forze tedesche furono disintegrate, la capitale della Bielorussia, Minsk, fu presa il 3 luglio, con la cattura di 50.000 tedeschi. Dieci giorni dopo i sovietici raggiunsero il confine polacco precedente al conflitto. La rapida progressione tagliò fuori e isolò le unità del Gruppo darmate Nord che stavano combattendo in Curlandia. Loperazione Bagration fu una delle più vaste della guerra e costò allArmata Rossa 765.815 morti, dispersi e feriti oltre a 2.957 carri armati e cannoni, i tedeschi contarono circa 445,000 perdite, tra cui oltre 100.000 prigionieri. Loffensiva Lvov-Sandomierz fu lanciata il 13 luglio 1944; le forze tedesche furono rapidamente espulse dallUcraina occidentale. Lavanzata sovietica a sud continuò in Romania e, in seguito a un colpo di stato contro il governo rumeno alleato con lAsse il 23 agosto, lArmata Rossa occupò Bucarest il 31 agosto. A Mosca il 12 settembre, la Romania e lUnione Sovietica firmarono un armistizio su condizioni dettate da Mosca. La resa della Romania creò un varco nel fronte meridionale che causò ai tedeschi la perdita di tutti i Balcani. In Polonia, mentre lArmata Rossa si avvicinava, lArmia Krajowa lanciò loperazione Tempesta. Durante linsurrezione di Varsavia, lesercito sovietico si fermò sulla Vistola, impossibilitato a proseguire lavanzata dopo la inattesa sconfitta subita di fronte alla capitale polacca, sulla riva destra del fiume, contro alcune Panzerdivisionen tedesche, ma anche riluttante a venire in soccorso alla resistenza polacca per motivi politici. Un tentativo della 1. Armata polacca, creata dai sovietici, di prendere la città, non supportato dallArmata Rossa, fu respinto a settembre con pesanti perdite. Nei territori occupati dai sovietici unità dellNKVD internarono o giustiziarono soldati e ufficiali polacchi che non volevano unirsi allArmata Rossa. In Slovacchia, la rivolta iniziò con scontri tra le forze della Wehrmacht e truppe ribelli slovacche nella città di Banská Bystrica; durò da agosto a ottobre 1944. L8 settembre 1944 lArmata Rossa sferrò un attacco sul passo di Dukla, sulla frontiera tra Slovacchia e Polonia. Due mesi più tardi i russi vinsero la battaglia e entrarono in Slovacchia, il bilancio delle perdite fu pesante: 85.000 soldati sovietici e diverse migliaia di tedeschi, slovacchi e cechi persero la vita nello scontro. Europa orientale: gennaio-marzo 1945[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi offensiva sovietica gennaio-aprile 1945, battaglia di Budapest e Battaglia di Konigsberg. I sovietici entrarono a Varsavia nel gennaio 1945 solo dopo che la città fu distrutta e abbandonata dai tedeschi. In tre giorni, su un largo fronte, con quattro gruppi di armate, lArmata Rossa iniziò unoffensiva oltre il fiume Narew e Varsavia. I sovietici avevano un vantaggio sulla fanteria tedesca di nove a uno e sui carri armati di dieci a uno. Dopo quattro giorni lArmata Rossa sfondò e iniziò ad avanzare da trenta a quaranta chilometri al giorno, prendendo gli stati baltici, Danzica, la Prussia Orientale e Poznan, fermandosi lungo il fiume Oder, 60 km a est di Berlino. In questa operazione durata 23 giorni i sovietici persero 194.000 soldati tra morti e feriti e 1.267 fra carri armati e cannoni. La convergenza delle armate Alleate verso la Germania. Il 25 gennaio 1945, Hitler rinominò i tre gruppi darmate: quello Nord diventò il Gruppo darmate Curlandia; quello Centro divenne il Gruppo darmate Nord e il Gruppo darmate A divenne Gruppo darmate Centro. Il nuovo Gruppo darmate Nord (ex Centro) fu intrappolato in una sacca che diventava sempre più piccola nella zona di Königsberg, nella Prussia Orientale. Un contrattacco del nuovo Gruppo darmate Vistola, guidato dal Reichsführer delle SS Heinrich Himmler, fallì il 24 febbraio, e i sovietici presero la Pomerania liberando così la sponda destra dellOder. A sud tre tentativi tedeschi di soccorrere Budapest, che era circondata, non ebbero successo e la città cadde il 13 febbraio in mano ai sovietici. I tedeschi contrattaccarono nuovamente, Hitler insisteva nellimpossibile obiettivo di riguadagnare il Danubio. Il 16 marzo lArmata Rossa contrattaccò e il 30 marzo entrò in Austria e prese Vienna il 13 aprile. Il 9 aprile 1945, Königsberg cedette infine allArmata Rossa, nonostante resti sparsi del Gruppo darmate Nord continuassero a resistere sulla costa a Heiligenbeil e Danzica fino alla fine della guerra. La conquista della Prussia Orientale, anche se spesso oscurata dalloffensiva Vistola-Oder e dalla successiva battaglia di Berlino, fu una delle più vaste e costose in perdite umane fra le operazioni compiute dallArmata Rossa durante la guerra: in tutta la sua durata (13 gennaio - 25 aprile), i sovietici registrarono 584.788 perdite e persero 3.525 carri armati e cannoni. Allinizio di aprile lo Stavka autorizzò il 2. Fronte Bielorusso del generale Konstantin Rokossovskij a muoversi a ovest verso la sponda orientale dellOder. Durante le prime due settimane di aprile i sovietici effettuarono il loro più rapido ridispiegamento di forze della guerra. Il generale Georgij Žukov spostò il suo 1. Fronte Bielorusso da Francoforte sullOder al nord sul Baltico presso le alture di Seelow. Il 2. Fronte Bielorusso si spostò sulle posizioni lasciate libere dal 1. Fronte Bielorusso a nord delle alture di Seelow. Mentre avveniva questo ridispiegamento si verificarono dei vuoti nelle linee e i resti della 2. Armata tedesca, che era rimasta intrappolata a Danzica riuscirono a scappare oltre lOder. A sud il generale Ivan Konev trasferì il nucleo principale del 1. Fronte Ucraino dallAlta Slesia a nord ovest sul fiume Neisse. I tre fronti sovietici constavano complessivamente di 2,5 milioni di uomini (tra i quali 78.556 soldati della 1. armata polacca), 6.250 carri armati, 7.500 aerei, 41.600 pezzi dartiglieria e mortai, 3.255 lanciarazzi Katjuša su autocarro, e 95.383 veicoli a motore (fra cui molti prodotti negli USA). Berlino: aprile 1945[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi battaglia di Berlino. Tutto ciò che rimaneva da fare ai sovietici era di lanciare unoffensiva per occupare quella che sarebbe diventata la Germania Est. Loffensiva sovietica aveva due obiettivi. Stalin era sospettoso circa le intenzioni degli Alleati occidentali nei riguardi dei territori da loro occupati che sarebbero ricaduti nella sfera di influenza sovietica nel dopoguerra, quindi loffensiva doveva essere su un largo fronte e muoversi il più rapidamente possibile per incontrare gli alleati il più ad occidente possibile; lobiettivo primario restava però la presa di Berlino senza la quale loccupazione della zona non sarebbe potuta essere rapida. Altre ragioni erano la presenza a Berlino di obiettivi strategici tra i quali lo stesso Adolf Hitler e molti cervelli del programma nucleare tedesco per la realizzazione della bomba atomica[senza fonte]. Loffensiva per catturare la Germania dellEst e Berlino iniziò il 16 aprile con un assalto alle linee tedesche lungo i fiumi Oder e Neisse. Dopo molti giorni di intensi combattimenti il 1. Fronte Ucraino e il 1. Fronte Bielorusso penetrarono in più punti attraverso la difesa tedesca e si fecero strada nella Germania orientale. Il 24 aprile elementi dei due Fronti avevano completato laccerchiamento di Berlino. Il 25 aprile il 2. Fronte Bielorusso sfondò la linea a sud di Stettino, proseguendo a ovest verso la 21. Armata Britannica e a nord verso il porto di Stralsund. La 58. Divisione Sovietica delle Guardie si incontrò con la 69. Divisione di Fanteria della Prima Armata statunitense vicino a Torgau, sul fiume Elba. Il 30 aprile, lArmata Rossa si fece strada nel centro di Berlino, Adolf Hitler sposò Eva Braun e poi si suicidò ingerendo del cianuro e sparandosi. Helmuth Weidling, il comandante della difesa di Berlino annunciò la resa della città ai sovietici il 2 maggio. Complessivamente le operazioni a Berlino (dal 16 aprile all8 maggio) costarono allArmata Rossa 361.367 caduti (tra morti, dispersi e feriti) e 1.997 fra carri armati e cannoni; le perdite tedesche in questo periodo sono impossibili da calcolare con certezza. Alle 02:41 del 7 maggio 1945, a Reims, al quartier generale supremo delle forze alleate, il generale tedesco Alfred Jodl, vice-capo di stato maggiore dellalto comando della Wehrmacht firmò la resa incondizionata di tutte le forze tedesche agli Alleati. Tale dichiarazione affermava che tutte le forze sotto controllo tedesco cesseranno tutte le operazioni in corso alle ore 23.01 dell8 maggio 1945. Il giorno successivo, 8 maggio 1945, poco prima di mezzanotte, un nuovo documento di resa fu firmato personalmente dal feldmaresciallo Wilhelm Keitel, capo di Stato maggiore dellOKW, a Berlino, nel quartier generale di Žukov, alla presenza del maresciallo sovietico e dei rappresentanti alleati. Stalin aveva richiesto, per sottolineare il ruolo determinante dellArmata Rossa nella vittoria sul Terzo Reich, una nuova cerimonia solenne di resa direttamente nella capitale del nemico di fronte al comandante supremo delle forze sovietiche. La guerra in Europa era finita. NellUnione Sovietica il giorno della fine della guerra viene considerato il 9 maggio, quando la resa avvenne secondo il fuso orario di Mosca. Tale data viene celebrata come festa nazionale, Giorno della Vittoria, o День Победы nella Federazione Russa e nelle altre repubbliche ex-Sovietiche. Alcune armate tedesche rifiutarono di arrendersi e continuarono a combattere in Cecoslovacchia tenendo la capitale Praga fino all11 maggio 1945.
Posted on: Sat, 02 Nov 2013 21:29:21 +0000

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