GOVERNO DELLE LARGHE INTESE, GLI STESSI MASCALZONI DI SEMPRE - TopicsExpress



          

GOVERNO DELLE LARGHE INTESE, GLI STESSI MASCALZONI DI SEMPRE … La bozza di legge prevede l’introduzione di una nuova tassa battezzata Trise (tributo sui servizi comunali), articolata in due distinti tributi. La Tari, tassa sui rifiuti, sarà ufficialmente incentrata sul principio «chi più inquina più paga» (in realtà un mix tra dimensioni del nucleo familiare e metri quadri dellimmobile, che prescinde dalla capacità di inquinamento vero e proprio). I Comni se la dovranno far bastare, in ogni caso, perché i loro sbilanci non verranno più integrati con trasferimenti perequativi dal governo centrale. Il secondo tributo si chiama invece Tasi (tributo sui servizi indivisibili), con il limite massimo dell’1 per mille (o a scelta del Comune di 1 euro per metro quadrato), ma che si aggiungerà al vecchio tributo solo per le seconde case (forse). In caso di immobile affittato la Tasi dovrà essere a carico dell’inquilino per una quota tra il 10 e il 30% (a scelta del Comune). Ma sulla casa torna anche lIrpef fondiaria, una tassa commisurata sulla rendita catastale. Torna nella misura del 50% per le seconde case. Si divide in due la rendita catastale originaria e si aggiunge il 5% al risultato (se la casa è disposizione di un congiunto); al risultato così ottenuto ai aggiunge un altro 33,3% se la casa invece è vuota. L’Imu rimane anche per le abitazioni principali di categoria A/1, A/8 e A/9 (di lusso). Non è finita, ma non dovrebbe riguardare la maggior parte della popolazione. Dal primo gennaio 2014 l’aliquota per la tassazione delle rendite finanziarie passerà dal 20 al 22%, come lIva. Si tratta, ad esser precisi, di una tassa sui guadagni, ovvero sulle plusvalenze dellinvestimento finanziario; non si paga se si va invece in passivo. L’aumento non riguarda i titoli che già godevano della tassazione 12,5%, ovvero i titoli di Stato italiani ed esteri, i buoni fruttiferi postali, i fondi comuni mobiliari e le polizze vita. In pratica, riguarda le quote azionarie, compresa la quota relativa nei fondi comuni di investimento. Ma, come dicevamo allinizio, è sulla sanità che si è scatenata la fantasia macabra del governo. Un miliardo in meno nel 2014, altri 1.550 milioni l’anno successivo, 1.600 milioni nel 2016. Totale, 4.150.E ancora non è entrato in funzione il Fiscal Compact! Tagli che non eliminano gli aumenti dei ticket su farmaci e diagnosi specialistiche, per un totale di ulteriori due miliardi, che dovrebbero essere applicati a partire dal prossimo anno in base alla finanziaria varata dallultimo governo Berlusconi (nemmeno due anni dopo la cacciata ha finito di far danni...) contropiano.org/en/politica/item/19701-12-miliardi-di-lacrime-e-sangue-e-non-e-che-l-inizio
Posted on: Tue, 15 Oct 2013 17:54:39 +0000

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