Giovedì 11 luglio 2013, ultima udienza dell processo per lo stupro di Montalto di Castro, un processo che ci ha mostrato il volto di una Italia che non volevamo vedere: i “bravi” stupratori non hanno scontato alcuna condanna, il Tribunale e la comunità approvano lo stupro, non lo considerano un reato e chi sta scontando una pena, messa in atto dalla collettività, è la vittima dello stupro di gruppo: umiliata, vilipesa, insultata... A tale proposito tempo fa tradussi un intervento di Anonymous sullo stupro e le umiliazioni subiti da Rehtaeh Parsons, che a 15 anni decise di uccidersi. Scrivevo: quando l’uomo si sente prigioniero di un sistema nel quale percepisce se stesso come mero ingranaggio, quando si sente schiacciato dall’impotenza, allora immagina i supereroi: il supereroe opera al di là del sistema, non se ne cura; il supereroe rischia la propria incolumità al servizio del bene senza aspirare a una ricompensa; il supereroe si schiera a fianco dei più deboli contro le ingiustizie. Il Supereroe ci parla di assoluti: il Bene, il Male, la Giustizia, il Sacrificio… Cose nelle quali non crediamo più?
Posted on: Thu, 04 Jul 2013 13:49:50 +0000
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