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Harold Bradley Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Harold Willard Bradley Jr. (Chicago, 13 ottobre 1929) è un pittore, attore e cantante statunitense, stabilitosi in Italia. È anche conosciuto come ex giocatore di football americano, conduttore televisivo e insegnante di scuola e di università. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Infanzia e Adolescenza in America (1929 - 1954) 1.1.1 Prima Infanzia 1.1.2 I primi passi nell’arte e lo studio 1.1.3 Football come professionista (1954 – 1958) 1.2 Il Trasferimento in Italia (1959 - 1968) 1.2.1 Le belle arti 1.2.2 Inizi della carriera musicale e cinematografica in Italia 1.3 Il Ritorno in America (1968 – 1987) 1.4 Successi più recenti in Italia (1987 – oggi) 1.5 Vita Privata 2 Collaborazioni particolari e/o amicizie che influenzano 3 Premi - Onorificenze - Riconoscimenti 4 Campi dAttività 5 Spettacolo 5.1 Filmografia / Cinema 5.2 Serie Televisive / Televisione 5.3 Teatro 5.4 Discografia 5.5 Conduttore Televisivo 5.6 Special TV Appearance 5.7 Pubblicità 6 Bibliografia 7 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Infanzia e Adolescenza in America (1929 - 1954)[modifica | modifica sorgente] Prima Infanzia[modifica | modifica sorgente] Harold Bradley nasce il 13 ottobre 1929 a Chicago, Illinois. Suo padre, Harold Hal Willard Bradley Senior en:Wikipedia talk:Articles for creation/Harold Hal Willard Bradley Sr, un postino con origini afroamericano / americano-nativo (Choctaw), fu uno dei primi giocatori neri nella lega professionista di football americano, la NFL. Sua madre, Hattie Ruth Clay, dorigini tedesco / afroamericana, fu nutrizionista nelle scuole pubbliche e casalinga. Harold Bradley Jr trascorre la sua infanzia e prima adolescenza a West Woodlawn, una zona di Chicago, insieme ai suoi genitori e a sua sorella, Pauline. I genitori permettono a Harold di vivere un’infanzia felice senza problemi. Lui e sua sorella, entrambi dall’aspetto piuttosto afroamericano, trascorrono la loro infanzia in un vicinato multiculturale insieme a bambini di diverse nazionalità. La gente nel suo quartiere, composta per esempio da cinesi, svedesi, irlandesi e messicani, si aiuta a vicenda, i bambini giocano per strada e il colore della pelle non ha un gran significato. La sua famiglia lo tiene continuamente informato sulla sua cultura mostrandogli riviste afroamericane ed insegnandogli così di essere fiero delle sue radici. Bradley stesso descrive la sua famiglia come una famiglia arcobaleno poiché suo nonno da parte della madre si è sposato con una donna tedesca, e in famiglia ci sono sia persone di colore scuro che di colore chiaro. La musica gioca un ruolo importante nella sua vita fin dallinizio. A cinque anni prende lezioni di pianoforte e viene influenzato fortemente dalla musica jazz che ascolta suo padre, come per esempio Jimmy Lunceford, Duke Ellington, Count Basie e Charlie Parker. I primi passi nell’arte e lo studio[modifica | modifica sorgente] Anche se la musica svolge un ruolo significativo nella famiglia Bradley, Harold comincia presto a interessarsi moltissimo per l’arte. Un amico di suo padre, E. Simms Campbell, caricaturista per diversi giornali, suscita in Harold l’interesse per il disegno mostrandogli alcune delle sue caricature. In seguito, Bradley impiega ogni minuto libero alla pittura e presto anche i suoi professori e compagni di classe si accorgono del suo talento. Così viene mandato al Chicago Art Institute dove vince un premio per il suo talento a soli 9 anni. Altri premi in competizioni nazionali seguono, per esempio per un suo disegno che riporta in modo molto dettagliato una scena della sua classe di fisica. Dopo essersi diplomato alla Englewood High School Bradley decide di studiare le belle arti nelluniversità dellIowa dove si laurea nel 1951. Dal 1951 al 1953 è sotto le armi per la marina americana, ottenendo in seguito una borsa di studio. Prima di usufruire di questa borsa di studio, apre nel 1957 il suo primo studio d’arte e insegna contemporaneamente a disegnare e dipingere al Karamu House nella comunità nera di Cleveland. Football come professionista (1954 – 1958)[modifica | modifica sorgente] Nella sua adolescenza Bradley non è solo attivo nel settore artistico ma calca anche le orme di suo padre Harold Sr., una volta giocatore professionista nella squadra di football americano dei Chicago Cardinals, cominciando a giocare nella posizione del tackle, prima nella squadra del liceo e dopo per la sua università, luniversità dellIowa. Nella stessa squadra giocava suo padre anni prima, cosicché i due rappresentino la prima coppia padre-figlio con radici afroamericane in una squadra di football americano. Dopo l’università, Bradley fa parte della squadra della marina, i San Diego Bulldogs. L’opportunità di giocare in questa squadra è una grande fortuna per Bradley, come dice lui stesso, perché altrimenti sarebbe stato mandato probabilmente al fronte per combattere nella Guerra di Corea. Nel 1953 viene scoperto da un coach dei Cleveland Browns e viene invitato ad allenarsi insieme a loro. Un anno dopo riesce a entrare nella squadra dei Cleveland Browns come Guard. I Browns giocano nella NFL (National Football League) e con loro vince due titoli Superbowl nei campionati degli anni 1954 e 55. Fino al ‘58 rimane con i Browns, dopodiché fa un’altra stagione con i Philadelphia Eagles. Bradley parla del periodo nella NFL come un’esperienza fantastica e descrive i suoi compagni di squadra come persone bravissime. Il Trasferimento in Italia (1959 - 1968)[modifica | modifica sorgente] Le belle arti[modifica | modifica sorgente] Nel 1956 Bradley decide di fare un giro d’Europa, visitando vari paesi europei con lo scopo di imparare qualcosa in più sull’arte delle diverse culture. Grazie alla sua borsa di studio si può iscrivere nel 1959 all’Università per stranieri di Perugia in Italia. È proprio qui che incontra la sua futura moglie Hannelore, un’ebrea tedesca che sta imparando l’italiano nella sua stessa scuola di lingua. Un anno dopo si trasferisce a Roma e apre uno studio d’arte insieme allo scultore canadese Bob Cowgill nella zona di Trastevere in Via Garibaldi 58. Sia a Perugia che a Roma tiene alcune mostre per presentare le sue opere al pubblico. Bradley lavora con tempera, acquarelli, oli e fa collage. Inizi della carriera musicale e cinematografica in Italia[modifica | modifica sorgente] Accompagnando i suoi amici al set della produzione del film La tragica notte di Assisi nel 1960, Bradley ottiene quasi per caso il suo primo ruolo come attore, interpretando una figura laterale. Fare l’attore per lui è un semplice divertimento e un buon modo per fare un po’ di soldi. Muove i primi passi nell’ambito cinematografico interpretando ruoli di schiavi, come per esempio in Io Semiramide nel 1962 o in Maciste leroe più grande del mondo nel 1963. Più tardi recita anche parti più importanti come uno dei gladiatori in Sette contro tutti e la figura Harris in La capanna dello zio Tom nel 1965. È nello stesso periodo che in Italia emerge un grande interesse nella musica afroamericana. Gli italiani, impressionati da questo nuovo tipo di musica, organizzano serate di jazz con cantanti di colore nei più celebri club. Bradley, pur non avendo l’intenzione di cantare in pubblico quando arriva in Italia, è ispirato dalle canzoni folcloristiche americane a fare musica lui stesso. Questa musica rappresenta i movimenti per i diritti civili e attraverso questi impara tante nuove cose sulla storia e sui problemi degli afroamericani negli Stati Uniti. La prima canzone che Bradley canta davanti ad un pubblico è Old Man River di Paul Robeson e in seguito trasforma il suo studio d’arte in un part-time-club dal nome Folkstudio, aprendolo la sera per tutti coloro che hanno voglia di cantare e di divertirsi. Di giorno Harold dipinge, di notte canta insieme al pubblico. Harold non vorrebbe mai dormire, dice che sono ore sprecate, racconta sua moglie Hannelore. Il Folkstudio diventa un luogo d’interesse per tantissimi giovani studenti negli anni ’60, proprio perché è lì che si possono cantare e ascoltare tutti i generi di musica diversi: canzoni folk, jazz, musica spirituale, celtica, brasiliana, blues, ecc. Bradley stesso fa il conduttore dello studio e interpreta ballate, blues, jazz, gospel e canti della lotta per i diritti civili in America. Inoltre fonda il gruppo Folkstudio Singers. Secondo Bradley, il Folkstudio non si può definire un posto molto confortevole; ai cantanti viene servito soltanto vino caldo e popcorn, oltre a ciò, lo studio è veramente piccolo. Nonostante questi fattori la partecipazione da parte del pubblico è straordinaria, forse perché, come afferma Bradley qui si può fare ciò che si vuole per l’amore per la musica. Nel Folkstudio si esibiscono in quel periodo cantanti come Bob Dylan, Giovanna Marini, Pete Seeger e Ravi Shankar. Più tardi sotto la gestione di Giancarlo Cesaroni entrano in scena anche Francesco Guccini, Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Francesco de Gregori, Rino Gaetano, Gianni Togni, Luca Barbarossa e Sergio Caputo. Per Harold Bradley gli anni nel Folkstudio rappresentano un periodo bellissimo. Come riporta lui stesso, in quel periodo non vuole più andare via dall’Italia perché ha una vita piena di divertimento e gli piace l’atmosfera e la gente che lo circonda. Il Ritorno in America (1968 – 1987)[modifica | modifica sorgente] Nel 1968 visita l’America e pur trovandosi veramente bene in Italia, decide di rimanere negli Stati Uniti a causa di un’offerta di lavoro che non può rifiutare. Così comincia a lavorare come curatore per il Consiglio d’Arte a Illinois e si stabilisce per altri 19 anni nel suo paese d’origine. Dopo un anno e mezzo come curatore, comincia a lavorare con insegnanti per migliorare la formazione artistica nelle scuole. Più avanti Bradley insegna a dipingere e disegnare al CUES (Center For Upgrading Education Services) e organizza diversi progetti d’arte. Per una nuova Wall of Honor, inaugurata nel 1978 nell’università dellIowa, è lui il disegnatore dei quattro ritratti degli onorati. Infine lavora con dei prigionieri, aiutandoli a sviluppare le loro capacità artistiche. Durante la sua permanenza in America appare in diversi show televisivi e fa il conduttore di vari programmi di educazione sui canali CBS e NBC, mentre la direzione del suo locale a Roma passa a uno dei suoi co-fondatori, Giancarlo Cesaroni. Le apparizioni di Bradley in televisione sono spesso collegate a temi come l’arte, il ruolo delle persone di colore nella cultura, nella musica, nei film e la situazione delle donne di colore nel mondo. È molto impegnato a mediare tra le diverse razze e generazioni. Successi più recenti in Italia (1987 – oggi)[modifica | modifica sorgente] Nel Natale del 1986, Bradley e la sua famiglia vanno a trovare i parenti in Germania, dopodiché passano alcuni giorni a Roma, dove si svolge una festa per il 25º anniversario del Folkstudio. Bradley viene accolto così bene che decide nuovamente di rimanere in Italia, il paese che vede come la sua seconda casa. Si esibisce frequentemente con il suo amico collaboratore Toto Torquati e con il gruppo gospel Voices of Glory. Con gli ultimi canta per cinque anni nella chiesa valdese di Piazza Cavour e registra un CD. Come già negli anni 60, canta spesso nel Folkstudio ed altri jazz club romani. Dal 1987 al 1994 collabora con la Jona’s Blues Band, con la quale fa un tour di grande successo in Italia. Canta anche con altri gruppi gospel come con i St. John’s Singer di Manziana, con Masa Opasha e Annette Meriweather e in manifestazioni destinate a tenere viva l’attenzione sui problemi causati dall’apartheid. Negli anni 2009/2010 appare come special guest insieme alla Jona’s Blues Band al Tropea Blues Festival e partecipa al loro CD Back to life (Sifare publishing). Questa è una delle poche registrazioni di Bradley, proprio perché ama il coinvolgimento con il pubblico e perciò si esibisce soprattutto dal vivo. Tuttavia ultimamente pubblica insieme al coro Matite colorate la canzone Kumbayah per raccogliere soldi per i bambini in Darfur e nel 2010 canta insieme a Tony Formichella per il suo CD Not too long ago. Harold Bradley dà ancora oggi maggiore rilievo al genere afroamericano in Italia e ogni tanto si esibisce in concerti in diversi locali. Nel 2012 firma un contratto discografico con l’etichetta Terre Sommerse. Vita Privata[modifica | modifica sorgente] Nell’aprile 1960 Harold Bradley si sposa nella cappella Capitolina disegnata da Michelangelo con la sua fidanzata Hannelore Zacharias, un’ebrea tedesca che ha conosciuto negli anni 60 a Perugia studiando la lingua italiana. La coppia ha tre figli, un maschio, Oliver, che vive in Germania e due femmine, Michaela e Lea, residenti negli Stati Uniti. Tutti i tre figli parlano inglese, tedesco e italiano a un livello madrelingua. Collaborazioni particolari e/o amicizie che influenzano[modifica | modifica sorgente] Lionel Hampton, Pete Seeger, Totò Torquati, Luca Casagrande, Annette Meriweather, Jho Jenkins, Tony Scott, Juliette Gréco, Gianni Morandi, Nanni Loy, Gordon Scott, Pina Cei, Mark Forest, Thomas Fritsch, John Kitzmiller, Alfredo Kraus, Eduardo Sola-Franco, Géza von Radványi, Anthony Quinn, Jack Palance, Elizabeth Taylor Premi - Onorificenze - Riconoscimenti[modifica | modifica sorgente] Engelwood High School - Most Valuable Player and Team Captain, varsity football University of Iowa - Most Valuable Player, varsity football (1950) Pro Football Hall of Fame recognition as first African-American father-son combination in the NFL, alongside father, Harold W. Bradley, Sr. (1978) Ingersoll Art Award (1940) Medaglia in Bronzo con Incisa la Lupa Capitolina, dal Comune di Roma - in riconoscimento per la fondazione del Folkstudio e del contributo allo sviluppo ed internazionalizzazione della vita culturale e musicale italiana (luglio 2012) Lapide commemorativa posta sulla facciata del edificio Via Garibaldi 58, Roma, luogo natale del Folkstudio, dal Comune di Roma (luglio 2012) Campi dAttività[modifica | modifica sorgente] McGraw Hill. Illinois Arts Council. Curator. 1968 University of Illinois at Urbana Champaign / CUES [1] Illinois Sesquicentennial Commission. 1968 Illinois State Board of Education. Superintendent for Public Instruction, Educational and Instructional Television Department. Producer Spettacolo[modifica | modifica sorgente] Filmografia / Cinema[modifica | modifica sorgente] La tragica notte di Assisi, (1960) Barabba, (1961) Io, Semiramide, servo di Semiramide (1962) Maciste il gladiatore più forte del mondo, (1962) Il gladiatore di Roma, (1962) Cleopatra, (1963) Maciste leroe più grande del mondo, (1963) Leroe di Babilonia, (1963) Jason and the Argonauts, (1963) Tarzak contro gli uomini leopardo, (1964) Maciste nellinferno di Gengis Khan, (1964) La caduta dellimpero romano, (1964) La capanna dello zio Tom, Harris (1965) Sette contro tutti, uno dei sette gladiatori (1965) Missione apocalisse, King Joe (1966) Per amore... per magia..., Genio Hassan (1967) Troppo per vivere... poco per morire, (1967) I giorni della violenza, Nathan (1967) Sing Sing chiama Wall Street, (1987) Pacco, doppio pacco e contropaccotto, (1993) Daylight - Trappola nel tunnel, Police Chief (1996) Memsaab, (1996) Solo x te, Angelo del Supermercato (film tv) (1998) Gangs of New York, menestrello (2002) In ascolto, esaminatore del poligrafo (2006) The Same Love - lAmore è Uguale Per Tutti, (2010) Habemus Papam, Cardinale (2011) Miss Wolf and the Lamb, (cortometraggio) (2011) [2] YouTube Playlist: Harold Bradley - Cinema. Compiled by Oliver Bradley Serie Televisive / Televisione[modifica | modifica sorgente] La donna di fiori, barman nelle puntate 1, 4, 5, 6, (1965) La fiera della vanità, Sambo nella puntata #1.1, (1967) The Chisholms, servo nelle puntate 1, 2, 3, 4, (1979) Valeria medico legale, con C.Koll 2ª stagione, 1ª puntata Bentornata Valeria, (2002) Questa Sera parla Mark Twain con P.Stoppa Il grande coltello con M.Girotti Teatro[modifica | modifica sorgente] Tango (1966-67) L’avvenimento (1966-67) Shakespeare in Harlem, di Langston Hughes Mister Jazz, di L.Hughes The Dutchman, di LeRoi Jones. Regia di S. Zacharias La Putain Respectuese, di Jean-Paul Sartre Arriva luomo del Ghiaccio. Regia di L. Squarzina Il Volpone, di Ben Johnson Purlie. Musical. Regia di G. Romans A Spasso con Daisy. Co-protagonista con Pina Cei Pina Cei Se non ci fosse la Luna. Musical La città di Dio. Regia di M.Prosperi Discografia[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Wed, 04 Dec 2013 18:15:47 +0000

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