Ho cercato di spiegare la precarietà con un gioco, il Jobs Act come un nuovo giro, e nel farlo pensavo a Roberto Benigni che giocava nel lager de La vita è bella. Perdonatemi il paragone, ma no, non accetterò senza lottare unaltra riforma che imprigionerà i nostri figli. Non senza aver provato a liberare le pedine dalla casualità del tiro di dadi, innanzitutto senza aver provato a cambiare chi li lancia. Quoque tu, Matteo.
Posted on: Mon, 31 Mar 2014 17:49:42 +0000
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