I LUOGHI DEL PRESEPE. Il mercato: Nel presepe napoletano del - TopicsExpress



          

I LUOGHI DEL PRESEPE. Il mercato: Nel presepe napoletano del ‘700 le varie attività lavorative rappresentano come in unistantanea i principali commerci che si svolgono lungo tutto lanno. Quindi è possibile interpretare arti e mestieri come personificazioni dei mesi seguendo questo schema: Gennaio: macellaio o salumiere Febbraio: venditore di ricotta e formaggio Marzo: pollivendolo Aprile: venditore di uova Maggio: una donna che vende ciliegie Giugno: panettiere Luglio: venditore di pomodori Agosto: venditore di cocomeri Settembre: contadino o seminatore Ottobre: vinaio Novembre: venditore di castagne Dicembre: pescivendolo Il ponte: chiaro simbolo di passaggio ed è collegato alla magia. Alcune favole napoletane raccontano di tre bambini uccisi e seppelliti nelle fondamenta del ponte allo scopo di tenere magicamente salde le arcate. Rappresenta quindi un passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Il forno: evidente richiamo alla nuova dottrina cristiana che vede nel pane e nel vino i propri fondamenti, nel momento dellEucarestia, oltre a rappresentare un mestiere tipicamente popolare. Chiesa, crocifisso: La presenza di una chiesa, come anche del crocifisso, testimonia lanacronisticità del presepe napoletano che è ambientato nel ‘700. L’osteria: Riconduce, in primo luogo, ai rischi del viaggiare. Di contrasto, proprio perché i Vangeli narrano del rifiuto delle osterie e delle locande di dare ospitalità alla Sacra Famiglia, il dissacrante banchetto che in esse vi si svolge è simbolo delle cattiverie del mondo che la nascita di Gesù viene ad illuminare Il fiume: L’acqua che scorre è un simbolo presente in tutte le mitologie legate alla morte e alla nascita divina. Nel caso della religione cristiana, essa richiama al liquido del feto materno ma, allo stesso tempo, allAcheronte, il fiume degli inferi su cui vengono traghettati i dannati. Il pozzo: collegamento tra la superficie e le acque sotterranee, la sua storia è ricca di aneddoti e superstizioni, che ne fanno un luogo di paura. Una su tutte, quella per la quale un tempo ci si guardava bene dall’attingere acqua nella notte di Natale: si credeva che quell’acqua contenesse spiriti diabolici capaci di possedere la persona che l’avesse bevuta.
Posted on: Thu, 28 Nov 2013 21:59:53 +0000

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