IL CARRETTO SICILIANO DI RENZI, SPINTO DA DESTRA Luca De - TopicsExpress



          

IL CARRETTO SICILIANO DI RENZI, SPINTO DA DESTRA Luca De Carolis (Fatto Quotidiano, 2.11.2013). Il senso della transumanza lo danno un doppio nome e un cognome: Elio Vittorio Belcastro, sottosegretario da luglio a novembre 2011 nell’ultimo governo Berlusconi. Belcastro è stato quasi tutto: Nuovo Psi, poi Movimento per le Autunomie, quindi uno dei Responsabili di Noi Sud, fino alla diretta parente Autonomia Sud. Ora vuole essere renziano. Come tanti del Pdl e satelliti vari: soprattutto al Sud, e soprattutto in Sicilia. Sotto Roma, la voglia del fu rottamatore a destra pare una febbre. Contagiato pure lui, Belcastro: calabrese di nascita, ma approdato in Parlamento grazie all’Mpa del sicilianissimo Raffaele Lombardo. L’ex Responsabile era in prima fila a Bari per il debutto della campagna per le primarie di Renzi. “Voglio i voti del Pdl”, ha spesso ripetuto il sindaco. E in tanti fanno la fila per portarglieli. Renzi prende nota, e a chi gli fa notare i cambi di casacca risponde sempre: “Sul carro non si sale, il carro si spinge”. Ad occhio, tra un po’ questo carro andrà veloce come una Ferrari. Innanzitutto in Sicilia. Ad Agrigento, per dire, è ressa di neo renziani: da Maria Pia Vita, ex Fli ed ex assessore comunale in una giunta di centrodestra, a Carmelo Vitello, anche lui ex Fli ed assessore comunale, ora neo segretario di circolo. AD ATTRARLI come una calamita verso l’aspirante segretario, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto: ex Dc (a vent’anni era già consigliere comunale), poi nel Pdl, quindi passato all’Udc di Totò Cuffaro. Dal giugno scorso, Zambuto è un renziano di stretta osservanza. E ha fatto proseliti. Il segretario provinciale della Cgil, Massimo Raso, non ha gradito. E sul giornale on line Malgrado tutto si è sfogato: “Sono andato a votare per il segretario di quello che pensavo fosse il mio partito, e pensavo di avere sbagliato porta: c’erano tanti esponenti del centro destra”. Folla di nuovi fedeli anche a Palermo, dove il renziano di vecchio conio Davide Faraone miete alleati che è un piacere. Pochi giorni fa, proprio il deputato Faraone si era lamentato: “In Sicilia non è il congresso Pd, ma quello del Pcus: si fanno ricorsi per far decadere candidature come quella di Carmelo Miceli a Palermo”. Il renziano Miceli ce l’ha ugualmente fatta, con il 56 per cento. Un tassellino l’ha messo anche Stefania Munafò, già vicecapogruppo Pdl in Comune, poi transitata nell’Mpa. In luglio la folgorazione sulla via per Firenze: “La mia storia è simile a quella di Renzi, anch’io ho fatto battaglie contro il mio partito. E poi ci riflettevo da mesi”. A riflettere d’altronde sono in tanti. Tre esponenti di spicco del Pdl palermitano pochi giorni fa si sono fatti fotografare assieme a Renzi, con sorrisi da festa. Il consigliere comunale Giuseppe Federico l’ha postata su Face book . Ma di fronte al diluvio di reazioni l’ha subito tolta, scusandosi con i due colleghi (il capogruppo Tantillo e il deputato regionale Milazzo). Si passa a Catania e si trova Alessandro Lo Presti, coordinatore del comitato Big Bang di Renzi. Era uno strettissimo collaboratore di Lombardo, ma nella primavera scorsa ha cambiato idea. “Vo – glio cambiare le cose”ha annunciato. Intanto il congresso catanese è stato annullato. Non è bastato neanche il commissario inviato da Roma (il bersaniano Nico Stumpo) per frenare il tesseramento gonfiato. A Messina, candidato unico: Basilio Ridolfo, renziano. Con lui tutti i big del partito: a cominciare dal deputato Francantonio Genovese, indagato per associazione a delinquere per peculato e truffa, finalizzati al conseguimento di erogazione pubbliche. Indagate anche la moglie e la sorella. Un’ulteriore grana per Genovese, collettore di consensi come pochi. Nelle primarie per il Parlamento ottenne oltre 19mila voti su 24mila disponibili. Cose da big. Che sorridono a Renzi, all’occasione.
Posted on: Sat, 02 Nov 2013 10:34:47 +0000

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