IL MATTINO 15/08/2013 La sfida al tabacco : Stop al fumo - TopicsExpress



          

IL MATTINO 15/08/2013 La sfida al tabacco : Stop al fumo passivo INTERVISTA AL PROFESSORE ANTONIO GIORDANO «Serve una vera educazione a scuola Divieto entro un raggio di 30 metri» di Marco Esposito «Lo stato si decida: è più preoccupato dei danni del fumo o del gettito tributario?» Antonio Giordano, l’oncologo italiano da 27 anni al lavoro negli Usa, è a Roma per una breve vacanza ma già oggi ripartirà per gli Stati Uniti. Come valuta l’iniziativa del ministro Lorenzin? «Tutte le azioni di contrasto al fumo e in particolare al fumo passivo sono le benvenute. Tuttavia non si può fare demagogia di ferragosto o seguire strategie incoerenti». A cosa si riferisce? «Al fatto che lo stato ha appena deciso di tassare al 58% le sigarette elettroniche, cioè uno strumento che favorisce l’uscita dal vizio. Va bene tassare le sigarette, che sono il male, ma perché tassare anche il rimedio, cioè il bene?» In effetti nel periodo gennaio-giugno 2013 l’Erario ha incassato 350 milioni in meno, con un calo del 6,5%, dall’imposta sui tabacchi proprio a causa del calo dei consumi. Siamo di fronte a una sorta di conflitto d’interessi? «Un grandissimo conflitto. Se gli italiani smettessero di colpo di fumare lo Stato perderebbe quasi 11 miliardi l’anno di entrate. Però si ridurrebbero anche le spese mediche. E, in ogni caso, il calo degli acquisti di tabacco è una buona ragione per tassare le sigarette elettroniche? Piuttosto regolamentiamole, prevediamo un controllo medico». Un controllo medico? Ma allora è vero che fanno male? «Vanno considerate come un farmaco, non come una vitamina. Quindi dipende dall’uso che se ne fa. Se servono ad aiutare a uscire dal vizio del fumo, sono un’ottimo aiuto, sul quale peraltro abbiamo presentato una ricerca lo scorso giugno che ne conferma l’efficacia per la salute. Se le sigarette elettroniche devono essere la via di ingresso nel mondo del vizio per i giovani, non vanno bene affatto». A proposito di giovani, è tra le minori classi d’età che il vizio del fumo resta elevato. Peraltro si abbassa sempre di più l’età cui si aspira la prima sigaretta. Che fare? «Invece degli annunci d’agosto, servirebbe da settembre una educazione scolastica serrata per una vita salutista. Senza criminalizzare soltanto il fumo, anche per evitare quell’effetto-proibizionismo che con i giovani rischia di rivelarsi un boomerang. Bisogna educare a una sana alimentazione, alla vita sportiva e quindi anche a un uso attento o nullo di bevande gasate, di alcool e, in tale ambito, di fumo». Concorda sulla lotta al fumo passivo in auto? «Certamente. Il fumo passivo andrebbe vietato in auto, in casa e anche all’aperto, per esempio al tavolino di un bar». A Napoli il Consiglio comunale ha votato contro una proposta in tal senso. «E ha fatto male. Mi dispiace perché è la mia città e avrebbe potuto dare un grande segnale di civiltà. Io credo che il fumo all’aperto andrebbe vietato a tutti, ovunque, se entro il raggio di trenta metri c’è un non fumatore. Negli Stati Uniti è da decenni che si contengono i danni del fumo attivo e passivo con regole ferree, molto rispettate. In Italia mi è capitato di essere accolto da un sottosegretario nel ministero della Salute con la sigaretta tra le labbra». Chi era? «Non faccio il nome. Però è il sintomo di una cultura salutistica insufficiente. In molti uffici ci sono stanze dove tutti fumano sostenendo, appunto, che se tutti sono fumatori il divieto non vale. Detto ciò, vorrei esser chiaro, non facciamo passare il messaggio che solo il fumo della sigaretta fa male». Quali sono gli altri killer? «I veleni che finiscono nell’aria quando si bruciano rifiuti tossici. Non dimentichiamo mai che ben tre ministri della Salute hanno visitato la Terra dei Fuochi tra Napoli e Caserta per poi minimizzare sul rischio rifiuti e puntare il dito sullo stile di vita della popolazione e quindi sul fumo o sulle abitudini alimentari. Il fumo fa venire il cancro, vero. La cattiva alimentazione porta tremende malattie, certo. Ma tutto ciò non deve diventare un alibi per trascurare i rischi di chi vive in una terra colpevolmente avvelenata». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Posted on: Sat, 17 Aug 2013 00:21:58 +0000

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