IL SICILIANO GIORGIO LA PIRA SINDACO DI FIRENZE (da - TopicsExpress



          

IL SICILIANO GIORGIO LA PIRA SINDACO DI FIRENZE (da Wikipedia) Il 6 luglio 1951 è eletto sindaco di Firenze. Tra i suoi primi atti volle, come gesto simbolico della sua linea politica, conferire al galeatese don Giulio Facibeni il titolo di Cittadino Benemerito di Firenze per la sua Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa. Sarà sindaco per due momenti: 1951-1957 e 1961-1964. Tra le principali realizzazioni si ricordano la ricostruzione dei ponti Alle Grazie, Vespucci e Santa Trinita distrutti dalla guerra, la creazione del quartiere-satellite dellIsolotto, limpostazione del quartiere di Sorgane, la costruzione di moltissime case popolari, la riedificazione del teatro comunale, la realizzazione della centrale del latte, la ripavimentazione del centro storico. Firenze viene dotata di un numero di scuole tale da ritardare di almeno ventanni la crisi delledilizia scolastica in città. Di fronte al grave problema degli sfrattati, respinta la sua richiesta di graduare gli sfratti da parte dei proprietari, La Pira chiese ad essi di affittare al Comune un certo numero di abitazioni non utilizzate. In mancanza di una disponibilità in tal senso, ordinò la requisizione degli immobili stessi, basandosi su una legge del 1865 che dà la facoltà al Sindaco di requisire alloggi in presenza di gravi motivi sanitari o di ordine pubblico. Davanti al Consiglio comunale tenne un accorato discorso in difesa del suo operato: « Ebbene, signori Consiglieri, io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto: quello di negarmi la fiducia! Ma non avete il diritto di dirmi: signor Sindaco non si interessi delle creature senza lavoro (licenziati o disoccupati), senza casa (sfrattati), senza assistenza (vecchi, malati, bambini, ecc.). È il mio dovere fondamentale questo: dovere che non ammette discriminazioni e che mi deriva prima che dalla mia posizione di capo della città -e quindi capo della unica e solidale famiglia cittadina- dalla mia coscienza di cristiano: cè qui in gioco la sostanza stessa della grazia e del Vangelo! Se cè uno che soffre io ho un dovere preciso: intervenire in tutti i modi con tutti gli accorgimenti che lamore suggerisce e che la legge fornisce, perché quella sofferenza sia o diminuita o lenita. Altra norma di condotta per un Sindaco in genere e per un Sindaco cristiano in ispecie non cè! » Interviene attivamente e con successo presso Enrico Mattei a difesa dei posti di lavoro delle officine Pignone, la cui crisi aveva colpito duramente la regione Toscana minacciando di coinvolgere tremila operai. Nel 1972 i lavoratori delle officine Pignone, ispirandosi ai principi di umanità e cristianità di Giorgio La Pira[senza fonte], fondano il G.I.D.S.(Gruppo Internazionale Donatori di Sangue). In seguito si adopera per le Officine Galileo e la Cure. Per il suo intervento, fu accusato di statalismo e di comunismo bianco. Tra gli altri critici a difesa della libera iniziativa don Luigi Sturzo che lo ammoniva del rischio di finire in un marxismo spurio se non si atteneva ai principi del non-statalismo e dellinterclassismo. La Pira rispose così: « 10000 disoccupati, 3000 sfrattati, 17000 libretti di povertà. Poi le considerazioni: ..cosa deve fare il sindaco? Può lavarsi le mani dicendo a tutti: scusate, non posso interessarmi di voi perché non sono statalista ma interclassista? » (Giorgio La Pira) Ad iniziare dal 1947 La Pira ispirò la nascita di un movimento cattolico giovanile fiorentino denominato Obiettivo Giovani di San Procolo, dal luogo ove egli si riuniva in preghiera coi volontari. Suo discepolo e braccio destro per tale iniziativa fu il giovane sacerdote fiorentino Danilo Cubattoli, il quale, insieme a Ghita Vogel, Ulisse e Marigù Pelleri e Fioretta Mazzei, dette vita sotto legida di La Pira ad una vera e propria associazione che si concentrò sull’assistenza e l’avviamento professionale di giovani provenienti dalle più umili classi cittadine. Nei successivi decenni il sodalizio ha stimolato istituzioni e privati a prevenire e superare situazioni di disadattamento e di emarginazione di molti giovani in difficoltà. Questa creatura originata dalla passione cristiana di Giorgio La Pira e di Danilo Cubattoli poté fregiare Firenze dellapertura della prima casa famiglia italiana nei primi anni cinquanta. Presidente della società San Vincenzo de Paoli, di Firenze, ne animò le attività caritative e sociali. Con La Pira Firenze si gemella con Filadelfia, Kiev, Kyoto, Fez e Reims. Il segretario generale dellONU U Thant e larchitetto Le Corbusier vengono nominati cittadini onorari di Firenze. La Pira cerca di promuovere a Firenze il Comitato internazionale per le ricerche spaziali, una tavola rotonda sul disarmo, iniziative tese a mettere in luce il valore e limportanza del terzo mondo e degli emergenti stati africani. Fra i protagonisti di queste iniziative cè Ernesto Balducci. La Pira invita a Firenze il Presidente del Senegal Léopold Senghor. Per primo lancia lidea delluniversità europea da istituire a Firenze
Posted on: Sat, 19 Oct 2013 19:07:13 +0000

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